I Testimoni di Geova – Parte IX
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“I TESTIMONI DI GEOVA”
PARTE TERZA
I 144.000 (Apocalisse 7, 4; 14,1)
Davanti a tanta evidenza deve qualificarsi come una grossolana distorsione la spiegazione che i tdG danno di alcuni testi scritturistici per puntellare la loro pretesa di una classe di privilegiati destinata al comando nel tempo e nell’eternità. Psseremo ora in rassegna i principali testi biblici distorti e strumentalizzati dalla intellighenzia geovista, e primo tra tutti il testo di Giovanni nell’Apocalisse.
Scrisse Giovanni: ” E udii il numero dei segnati col sigillo: centoquarantaquattromila segnati col sigillo da ogni tribù dei figli d’Israele” (Apocalisse 7, 4, Garofalo).
E ancora: ” E vidi : ed ecco l’Agnello ritto sul monte Sion e con esso centoquarantaquattromila, che hanno il suo nome e il nome del Padre suo scritto sulle loro fronti. E udii una voce dal cielo come voce di acque molte e come voce di tuono grande, e la voce che udii era come di arpisti arpeggianti sulle loro arpe. E cantano come un canto nuovo davanti al trono e davanti ai quattro viventi e agli anziani. E nessuno poteva imparare il canto, all’infuori dei centoquarantaquattromila, i quali sono stati riscattati dalla terra. Questi sono coloro che non si sono macchiati con donne: sono infatti vergini…(Apocalisse 14, 1-4; Garofalo).
A parere dei geovisti, nei centoquarantaquattromila sarebbe stato rivelato a Giovanni il numero matematico della classe dei privilegiati, dei santi o dei unti, destinati a regnare in terra e in cielo.
La verità
Questa spiegazione geovista è sbagliata. A Giovanni non fu rivelato un numero matematico e chiuso di privilegiati signori della terra e del cielo.
Perché?
a) Senso allegorico, non letterale
La prima ragione è che nei testi citati dell’Apocalisse (7, 4 e 14, 1-4) hanno un senso allegorico o simbolico, non letterale. In questa spiegazione sono concordi tutti i grandi biblisti di ogni tempo. Il senso allegorico s’impone, altrimenti dovremmo ammettere almeno tre inammissibili conseguenze.
La prima: Seguendo il senso letterale, si dovrebbe ammettere che tutti i 144.000 siano ebrei, ossia di razza ebraica, scelti in egual numero dalle dodici tribù di Israele secondo la carne cioè storico. Ma questa conseguenza è inammissibile. Tutti infatti, perfino i tdG, affermano che i 144.000 sono tratti da tutto il genere umano, non solo cioè di razza o sangue ebraico.
La seconda: Attenendosi al senso letterale, bisognerebbe ammettere che i 144.000 siano tutti vergini. Di fatto, la maggior parte dei santi o unti della setta geovista sono sposati, generando figli e figlie. La verità è che il modo di parlare di Giovanni è simbolico. Infatti, come tutti sanno, nello stile biblico l’evitato rapporto con le donne sta a simboleggiare la fuga dall’idolatria o l’integrità e purezza della fede.
La terza: spiegando letteralmente Apocalisse 14, 1, i 144.000 dovrebbero essere collocati sul monte Sion, ossia a Gerusalemme, in Palestina. Ma ci avvertono i geovisti: “l’Agnello a cui si fa riferimento è, per certo, Gesù Cristo; e questo monte Sion non è sulla terra, ma in cielo dove si trova Gesù” . Dunque “monte Sion” va preso in senso simbolico, non letterale (cf. infra, p. 50), e così pure l’Agnello.
La nostra analisi potrebbe continuare. Il risultato sarebbe che Giovanni avrebbe usato un linguaggio simbolico in tutte le sue espressioni, eccetto in quella dei 144.000. Appare assurdo che in un contesto interamente simbolico debba essere intesa in sanso letterale una sola espressione.
b) Sulla terra, non in cielo
Vi è, poi un altro grave errore nella spiegazione dei tdG. Essi collocano i 144.000 in cielo, spiegando simbolicamente monte Sion, come già si è detto.
Ma Giovanni non dice questo. I 144.000 sono sulla terra. In effetti, nella prima visione (cf. Apocalisse 7, 14) lo scenario terreno è minuziosamente descritto: si parla di terra (4 volte), di mare (3 volte), di venti, di piante. E’ la terra, questa nostra terra, sconvolta, in balia d’una imminente calamità, dalla quale rimarranno illesi i segnati col sigillo, ossia i figli dell’Israele di Dio (cf. Galati 6, 16), che sono tutti i discepoli di Cristo.
Nella seconda visione (Apocalisse 14, 1-4) i 144.000 sono pure collocati sulla terra, precisamente sul “monte Sion”. Nel linguaggio profetico “il monte Sion” è visto come il centro simbolico della comunità messianica – del nuovo Israele – su questa terra (cf. Gioele 3, 5; 14, 17).
A questa comunità sulla terra si fa sentire una voce che viene dal cielo (Apocalisse 14, 2). Il canto celeste è percepito e capito dai 144.000 che sono sulla terra, ossia dalla comunità dei salvati che sono sulla terra.
c) Una schiera innumerevole
A motivo di tanti errori ed incongruenze in cui cadono i tdG, possiamo dire con certezza che il numero dei 144.000 non indica una quantità limitata e matematicamente chiusa, bensì una schiera innumerevole.
In effetti, san Giovanni, per indicare questa immensa schiera, si serve di numeri simbolici, che sono 12 e 1000. Il 12 era considerato un numero sacro (12 erano le tribù di Israele), mentre il 1000 serviva a simboleggiare una quantità considerevole, una moltitudine (cf. 2 Pietro 3, 8).
Per indicare una moltitudine sacra, di gente cioè segnata col sigillo divino, san Giovanni si serve della cifra 144.000 che è il quadrato di 12 per 1000 (12x12x1000).
Altri propongono interpretazioni diverse. Ma tutti convengono nel dire che si tratta di numeri simbolici.
(continua)
Padre Nicola Tornese
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