Che c’è di male se dico una bugia?
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I cristiani premurosi e sensibili non mentono mai. La Bibbia dice: “Fate dunque morire le vostre membra che sono sulla terra: fornicazione, impurità, lussuria, mala concupiscenza (desideri malvagi) e cupidigia, la quale è idolatria. Per queste cosa viene l’ira di Dio sui figlioli della disubbidienza; e in quelle camminaste un tempo anche voi, quando vivevate in esse. Ma ora deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, cattiveria; e non esca dalla vostra bocca maldicenza e alcun parlare disonesto. Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati dell’uomo vecchio con i suoi atti, e vi siete rivestiti dell’uomo nuovo, che si va rinnovando nella conoscenza ad immagine di colui che l’ha creato. Qui non c’è più Greco e Giudeo circonciso, e incirconciso, barbaro e Scita, servo e libero, ma Cristo è tutto e in tutti” (Cl.3.5-11).
Dio prende sul serio le nostre parole. Un giorno i credenti saranno davanti al tribunale di Cristo e ogni cattiva parola sarà esaminata.
Il nono comandamento dice: “Non dir falsa testimonianza contro il tuo prossimo” (Esodo 20.16). Lo stesso comandamento è ripetuto in Romani 13.9. In Giovanni 8.44 è scritto che il diavolo è “bugiardo e padre della menzogna”. In Proverbi 6.16 ci è detto che Dio odia i bugiardi. Infatti, in Apocalisse 21.8,27 e 22.15, Dio c’informa che i bugiardi finiranno all’inferno. Dio può perdonare qualsiasi peccato, lo sappiamo. L’apostolo Pietro non dichiarava la verità quando negò di conoscere il nostro Signore; tuttavia fu perdonato.
Spesso tu ed io, per qualche motivo particolare, abbiamo ceduto alla tentazione e abbiamo raccontato quella che abbiamo definito solo “una mezza bugia” o una “mezza verità”. Poi il nostro cuore ci ha convinti e l’abbiamo confessata e, Dio ci ha perdonati.
Ma Dio prende sul serio la menzogna. Cerchiamo di rispondere a quattro domande, studiando questo avvenimento: “Non mentite gli uni agli altri” (Colossesi 3.9).
1. Che cos’è una bugia?
Penso che la definizione semplice sia questa: una bugia è una deliberata e consapevole alterazione della verità. Una bugia deve essere deliberata: non è un incidente. Se il mio orologio non funziona bene e mi chiedi che ora è, io ti do’ l’ora sbagliata, ma non deliberatamente. Io non sto deliberatamente cercando di alterare la verità. Qualche volta non diciamo la verità fortuitamente e, qualche volta ignoriamo la verità. Ma una bugia rappresenta una deliberata intenzione di ingannare. Il nostro motivo è quello d’ingannare?
Possiamo mentire anche solo dicendo le cose in un certo modo. L’inflessione della voce potrebbe far si che le persone pensino che noi intendiamo dire qualcos’altro. Possiamo mentire con le nostre labbra e, certamente, possiamo mentire anche con la nostra vita. Ciò che diciamo e il modo in cui lo diciamo decide se le nostre parole sono vere o false. Una bugia è una deliberata e consapevole alterazione della verità.
2. Perché mentiamo?
Non sarebbe più facile dire appunto la verità? Mi sembra che fosse stato Abramo Lincoln a dire: “Se un uomo vuol essere bugiardo, è bene che abbia una buona memoria”. C’è molto da dire su questo consiglio! Ci sono quattro motivi per cui non diciamo la verità:
L’orgoglio
Qualche volta mentiamo per orgoglio: vogliamo far colpo su altri. In Atti 5 Anania e Saffira pensarono di poter ottenere degli onori, ma mentirono. Non so perché pensiamo di dover far colpo su altri. L’unica persona alla quale dobbiamo realmente piacere è il Signore.
Il timore
Qualche volta mentiamo per timore: non vogliamo essere scoperti. Stiamo nascondendo qualcosa e vogliamo evitare la punizione e i guai. Il poeta Walter Scott ha detto bene: “Oh quale ingarbugliata ragnatela tessiamo quando ad ingannare cominciamo!”. Ti ricordi quando eri bambino e dicevi una bugia? Poi dovevi raccontarne un’altra, per coprire la prima. Non passava molto tempo che eri veramente nei guai. Mi ricordo di aver fatto così anch’io. Mentiamo perché abbiamo paura.
L’odio
Qualche volta mentiamo per odio: vogliamo far del male a delle persone. Se dicessimo la verità, potrebbe sembrare una cosa troppo buona, così inventiamo qualcosa per far loro del male.
L’incredulità
Penso che alla base d’ogni menzogna ci sia l’incredulità. Noi non crediamo veramente che la verità sia la strada migliore. Gesù disse: “Io sono la via, la verità e la vita, nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14.6). Lo Spirito Santo è lo Spirito di verità (Giovanni 16.13). La Parola di Dio è verità (Giovanni 17.17). Dio stesso è verità (Deuteronomio 32.4). Dio benedirà la verità.
Qualche volta sembra che la verità ci metta nei guai. Ma è solo una cosa temporanea: alla fine la verità vincerà. Quando dubiti della Parola di Dio dici: “Farei meglio a mentire per tirarmi fuori di qui”. Fermati! Dio benedirà la verità. Non mentiamo per orgoglio né per timore né per odio né per incredulità.
3. A chi mentiamo?
Ovviamente mentiamo gli uni agli altri. È così facile farlo, perché gli altri non possono leggere nella nostra mente e nei nostri cuori. Mentiamo gli uni agli altri con esagerazione.
Dobbiamo stare molto attenti a non cadere nella trappola dell’esagerazione. Qualche volta la pubblicità è esagerata. Talvolta le notizie sono esagerate. Possiamo persino esagerare le statistiche. Qualche volta ci aduliamo gli uni con gli altri. Questa è una forma di menzogna. Possiamo mentire addirittura quando cantiamo in chiesa. Mi chiedo quante persone hanno cantato: “Signore, andrò dove tu vuoi… sarò ciò che tu vuoi”, senza tuttavia avere in cuore alcun desiderio di fare ciò che effettivamente Dio vuole da loro.
Noi possiamo mentire perfino nel servizio a Dio. Potrei mentire predicando. Com’è facile predicare e dare agli altri l’impressione che sei così spirituale e, tuttavia, nel tuo intimo Dio può vedere qualcosa in modo diverso.
Possiamo mentire pregando. Quante persone si sono alzate in un nuovo incontro di preghiera e hanno detto: “O Signore, provvedi alle necessità dei missionari”, ma non hanno mai dato un centesimo per le missioni!
Possiamo mentire a noi stessi. In 1Giovanni ci è detto che quando cominciamo a mentire ha inizio una progressiva degenerazione. In 1 Giovanni 1.6 è scritto: “Se diciamo che abbiamo comunione con Lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità”. Stiamo mentendo ad altre persone. Il versetto 8 dice: “Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi”. Stiamo ora mentendo a noi stessi. Alcuni cristiani che camminano nelle tenebre, in realtà credono di essere nella luce. C’è il peccato nella loro vita, ma essi s’ingannano convincendosi che in realtà “quello” non è peccato.
In ultimo, nel verso 10 leggiamo: “Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo”. Ora stiamo cercando di mentire a Dio! Sapete che non si può mentire a Dio? Ci si può provare. Anania e Saffira cercarono di mentire, ma Dio conosceva i loro cuori. Dio conosce i pensieri e gli scopi del cuore. E così, mentiamo gli uni con gli altri, mentiamo a noi stessi e cerchiamo di mentire a Dio.
4. Come possiamo dire la verità?
Non chiediamoci perché dobbiamo dire la verità: noi sappiamo perché dobbiamo dirla. Perché è un comandamento di Dio.
Noi siamo nuove creature: ci siamo spogliati della vecchia vita con le sue menzogne. “Non mentite gli uni con gli altri, giacché avete svestito l’uomo vecchio con i suoi atti e rivestito il nuovo che si va rinnovando in conoscenza” (Colossesi 3.9,10).
Quando cresciamo nella grazia e nella conoscenza del Signore Gesù Cristo, noi ci svestiamo del vecchio e ci vestiamo del nuovo. L’uomo nuovo, la nuova creatura, che gode della novità di vita, deve praticare la verità. Così noi chiediamo: “Perché dobbiamo dire la verità?”. Sappiamo il perché.
Con amore
La domanda è: “Come dobbiamo dire la verità?”. Per cominciare dobbiamo dire la verità con amore. Efesini 4.15 dice: “Seguitando verità in carità”. Di’ sempre la verità con amore. Non usare la verità come strumento per far del male a qualcuno. Usa la verità come uno strumento per edificare qualcuno.
Con grazia
Dobbiamo dire la verità con grazia. Colossesi 4.6 dice: “Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito con sale, per sapere come vi conviene rispondere a ciascuno”.
Il parlare con grazia, viene da un cuore che è pieno della grazia del nostro Signore Gesù Cristo “condito con sale”. Non dire mai a nessuno: “Ora, prendi quello che ti dico con un pizzico di sale”. Metti tu il sale in quello che dici! Sale significa purezza. Sale vuol dire che quello che dici non contiene corruzione. Quando parliamo ad altri, dobbiamo sempre farlo con purezza e con grazia.
Nel nome di Gesù
Infine, quando parliamo facciamolo nel nome del Signore Gesù. Colossesi 3.16-17 dice: “La parola di Cristo abiti in voi copiosamente, in ogni sapienza, istruendovi ed esortandovi gli uni gli altri con salmi, inni e cantici spirituali, cantando con grazia nei vostri cuori al Signore. E qualunque cosa facciate, in parola o in opera, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie a Dio Padre per mezzo di lui”.
“Non mentite gli uni agli altri” (v.9).
Sarebbe meraviglioso se tutti noi cominciassimo ad essere onesti con Dio nelle nostre preghiere e nella nostra adorazione e, cominciassimo ad essere onesti gli uni con gli altri. Durante le riunioni, sul lavoro, nella preghiera, a Messa e nelle conversazioni private, noi dovremmo mettere in pratica l’onestà e la sincerità.
morale
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