Padre, glorifica il tuo Figlio
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Spesso, durante il giorno preghiamo dicendo: “Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo”… Lo diciamo solo con la bocca o anche con le opere?
In realtà cosa vogliamo con questa antica preghiera? Che ogni uomo, in parole e opere, dia gloria a Dio Trinità.
Si dà gloria al Signore impegnandosi seriamente a far conoscere che Dio è amore, misericordia e tenerezza.
Conosco una catechista che, quando le dicono ‘brava’ per le stupende catechesi che fa, ella risponde subito dicendo: “Ho prestato solo la bocca allo Spirito Santo”.
Mentre Teresa di Calcutta accarezzava un uomo gravemente ammalato e abbandonato sulla strada, le disse: “Se Dio esiste, deve avere il tuo volto!”.
Se hai sconfitto il demone della lussuria o dell’avarizia, non dire mai: “Sono riuscito ad essere casto o generoso”, ma: “Con la grazia di Gesù Cristo oggi sono casto e generoso”.
Se vieni invitato ad occupare il primo posto nella
vita ecclesiale o sociale, non pensare che sia dovuto alla tua intelligenza o al tuo saper fare, ma al Signore che ti ha voluto a quel posto di prestigio.
La cosa più difficile per l’uomo è dare gloria
al Signore quando veniamo elogiati dagli uomini.
Senza tema di essere smentito dai maestri di spiritualità cristiana posso senz’altro affermare che il santo è colui che vive per dare gloria a Dio Trinità.
Il santo parla e opera sempre nel nome del Signore.
Il Signore non affida i suoi poteri soprannaturali all’uomo che si appropria della sua gloria.
Più l’uomo vive per glorificare la presenza di Dio nel mondo, più Dio lo glorifica davanti agli uomini.
Ecco perché la Vergine Maria, quando viene esaltata dalla sua cugina Elisabetta, magnifica il Signore dicendo: “Grandi cose ha fatto in me il Signore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva”. Amen.
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