Le profezie
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La profezia – dal greco “Прo”: pro (avanti. prima); “φημĭ”: femì (parlare, dire); “profemì” = (parlo per conto di… (Dio) – è un messaggio, a volte accompagnato da segni, che Dio invia ad una persona o a un popolo, per mezzo di un angelo o di un uomo da lui prescelto; questi viene, comunemente, chiamato “profeta”. Egli diviene un uomo di Dio, che si vota interamente alla missione che il Signore gli affida, affrontando rischi, privazioni, mortificazione e, spesso, mettendo a repentaglio la propria vita. A volte, il profeta è chiamato egli stesso ad incarnare la profezia (come toccò al profeta Osea, al quale Dio ordina di sposare una prostituta, per farne un simbolo di Israele che tradisce l’alleanza con Dio e si prostituisce con altri dei) – (cfr Osea 1, 1-9).
In genere, le profezie hanno lo scopo di annunziare eventi importanti, solitamente di castigo (prossimi, futuri o futuribili) affinché il destinatario della profezia prenda coscienza dei propri errori e possa giungere a convertirsi. Dio infatti non vuole la morte del peccatore ma che si converta dalla sua cattiva condotta e torni a vivere.
Così avvenne a Ninive, la grande città corrotta, cui Dio mandò il profeta Giona per ammonirla: “Fra 40 giorni Ninive sarà distrutta”. Il re udì la profezia e credette alle parole del profeta. Ordinò: “Uomini e bestie si coprano di sacco e si invochi Dio con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si impietosisca, deponga il suo ardente sdegno sì che noi non moriamo?». Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si impietosì riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece. (cfr Gn 3, 1-10).
Spesso, il profeta si pone dinanzi a Dio implorandolo, con suppliche e lunghe penitenze, di distogliere la sua ira dal popolo peccatore (Vedi Mosè:Es 32, 7-14)
Ma se l’uomo si ostina nel peccato, preferendoli via del male a quelle della verità e dell’amore, Dio – che rispetta il libero arbitrio delle sue creature intelligenti – si ritira e lo abbandona, lasciandolo libero di accumulare sul suo capo le terribili conseguenze delle sue iniquità. Queste, per altro, potrebbero condurlo all’autodistruzione se non intervenisse la nostra madre celeste che, con preghiere e lacrime, implora Dio di avere misericordia. E’ quanto avvenne a Fatima, nel 1918. Erano ormai quattro anni (dal 28 luglio del 1914) che la guerra mondiale – frutto maledetto coltivato dall’egoismo, dall’avidità e dalla superbia umana – seminava ovunque morte e distruzione. La Madonna, nell’apparizione del 13 luglio 1917) annunciò ai tre pastorelli di Fatima la prossima fine del terribile conflitto mondiale. “La guerra finirà, ma se gli uomini non cesseranno di offendere Dio, scoppierà un’altra e più terribile guerra durante il Pontificato di Pio XI. Quando vedrete che una notte si illuminerà di una luce sconosciuta, sappiate che quello è il segno che Dio vi dà, che punirà il mondo per i suoi crimini con la guerra, con la fame, con la persecuzione della Chiesa e del Santo Padre”. La guerra finì ma presto gli uomini dimenticarono i richiami divini e, come predetto dalla Madonna, scoppiò la II guerra mondiale.
Come si può evincere, l’esito delle profezie dipende in gran parte dalla risposta dell’uomo. Se questi prende sul serio gli ammonimenti divini ed avvia un processo di autentica conversione, il castigo può essere scongiurato o, almeno allontanato nel tempo e mitigato. Molto possono i “giusti” – specialmente quando si riuniscono in gruppi di preghiera – con le loro suppliche, unite a penitenze ed opere di carità.
Trascurando le profezie riguardanti i tempi passati, presenteremo – nella sezione riservata agli “Amici” – le profezie relative ai tempi attuali ed a quelli futuri
Il Redattore
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