Le premure di Dio per la vita corporale
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Non parliamo del modo mirabile col quale veniamo all’esistenza, poiché per quanto lo si scruti, non lo si può valutare. Non parliamo della vigilanza amorosa di Dio che rifulge in ogni preveggenza del nostro organismo, tutelato, difeso, armonizzato nella sua stessa compagine. Non parliamo della stessa delicata fattura di ogni organo e di ogni più piccola cellula, della molteplicità delle funzioni di ogni nostro membro, della libertà che li domina e ne dispone; siamo egoisti, non sappiamo intendere altro che il mangiare, il bere e il vestirci; non sappiamo avere gratitudine che per coloro che ci danno benefici temporali; ci giova dunque vedere in quanti modi Dio ha preparato il nostro desco e le nostre bevande. Cominciamo almeno da questa considerazione per scuotere la nostra ingratitudine.
Se una mamma, avendo molti figli petulanti ed esigenti che le danno solo dolori, fingono di non conoscerla, la maledicono e la maltrattano, si mostra sempre vigilante per il loro bene, non la dirai tu una mamma amorosa? E se ha la dispensa piena di tutto ciò che può soddisfare i vari gusti di quei figli ingrati, se ha preparato le cose più delicate per contentarli, non la dirai una mamma premurosa, degna di amore?
Ebbene, guarda Dio quanta varietà di cibi ha creato, quante varietà di frutti, di fiori, di aromi, di condimenti, da rendere il cibo adatto ai gusti più esigenti e più capricciosi. È una cosa che dovrebbe farci piangere di commozione. Guarda quante specie di frutta in ogni stagione e quante ammirabili varietà! Quali insuperabili dolci, preparati dalla sua mano, offerti con tanta generosità, che se non si colgono, cadono da sé, quasi gareggiassero con la generosità di chi li ha creati per darli!
In un sol giardino di modeste proporzioni si sono contate 360 specie di rose; pensa alla ricchezza delle famiglie delle cucurbitacee, alla frescura di un cocomero nel pieno dell’estate, alla roborante freschezza dei grappoli d’uva, ai vini svariati che se ne ricavano, i quali nell’Italia, tra i prelibati, raggiungono ben 173 specie. Pensa anche al granello di pepe, al cappero che fiorisce sulle dirute muraglie, alla cannella, alla vaniglia, al rosmarino, all’origano, a mille aromi diversi e poi ai grani, ai legumi, agli ortaggi, a tutta l’immensa varietà di quello che offre la terra. Pensa agli animali, la cui vita Dio ti cede perché te ne cibi, alla medesima provvidenza dell’uovo che la gallina ti fa, al latte che la mucca ti offre, ai grassi, alla varietà delle carni e dei pesci, a tante altre provvidenze che commuovono e fanno meravigliare.
Dovremmo stare in continua adorazione di ringraziamento per quello che Dio ci dà per ricoprirci: per le lane, le sete, i cotoni, i lini; dovremmo benedire il suo Nome per le sorgenti che scaturiscono con tanta varietà dalla brulla roccia e dalle profondità del suolo, per la diversità delle stagioni, per le provvidenze medesime del caldo, del freddo, delle piogge, delle notti, dei giorni, e non abbiamo forse un sol pensiero di riconoscenza per Dio! Come potresti mai supporre che non sia amore chi con tanto amore ti provvede? E come non ti abbandoni come figlio a chi tanto ti ama? Non senti la sua tenerezza lacrimare quasi nelle rugiade brillanti, sfavillare nei colori dei fiori, sorridere nei delicati profumi, effondersi nei doni meravigliosi della terra? Perché dubiti di un amore così documentato, ed esiti a slanciarti in Lui che ti tende le braccia in tanti modi?
Non lo senti quando solchi i mari immensi, quando voli nei cieli, quando attraversi le folte boscaglie, i campi ubertosi, i monti accesi di fiamme o imbiancati di neve? Non senti la divina generosità che ha riposto i suoi tesori anche nelle viscere della terra, che ti dona i metalli, le gemme, i marmi e le pietre per le tue dimore?
Egli, intorno ad una vita fugace che innanzi all’eternità è meno di un attimo, ha costituito un servizio logistico, diciamo così, di primissimo ordine; ora tu hai fiducia nel generale che ordina i rifornimenti dell’esercito e le sue retrovie, quasi dovessero essere stabili, e non hai fiducia in Dio che ha ordinato con tanta premura la vita che passa in un lampo, e la retrovia del combattimento che deve darci la conquista eterna?
La terra è un amaro esilio, è un carcere, è una giostra, è un campo di guerra, è quanto di più penoso e scomodo possa supporsi nella vita, eppure è così arricchita, infiorata, ornata, comoda ed anche profumata di pace, ch’è difficile trovare chi voglia distaccarsene. La vita, che pure è fugacissima, è ricolma di tanti beni materiali da non essere opprimente. Le pene ci sono, ma c’è pure la notte che le fa dimenticare; le angustie sono assillanti, ma c’è pure la speranza che le rende sopportabili; le ore tristi sono molte, ma sul quadrante ci sono anche le ore luminose che fanno dimenticare le tristi.
C’è sopra tutto il segreto di mutare tutte le ore tristi in ore liete, c’è l’unione alla Divina Volontà, la preghiera, l’aiuto celeste, il volto misericordioso di Maria SS., e quand’anche tutto mancasse, c’è la carità cristiana che ci sorride, la compassione degli altri che ci conforta, e il loro aiuto che ci sorregge. Insomma c’è una Provvidenza amorosissima che ci accompagna nella vita materiale, che ne tempera le prove, ne soccorre le miserie, ne allevia i dolori.
Don Dolindo Ruotolo
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