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La Chiesa è sempre stata per la dignità della donna

16 Agosto 2015 | Filed under: Donna, Papa Francesco
     

Questo articolo è stato già letto1075 volte!

WCENTER 0XNGBCPHIE                Pope Francis greets faithful at the end of General Audience in St. Peter Square, Vatican, 12 June 2013.   ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

L’enorme eco che i mass media, ieri, hanno riservato alle parole di Papa Francesco contro la disparità di retribuzione fra uomo e donna potrebbero indurre più di qualcuno a ritenere che si sia trattato dell’ennesima “apertura” del pontefice argentino. Ora, anche sorvolando sul fatto che l’intervento del Santo Padre toccava, peraltro in modo profondo, prevalentemente un altro tema – quello della famiglia -, urge comunicare a giornalisti e titolisti dei principali organi d’informazione uno scoop: la Chiesa è sempre stata per la dignità della donna.

Ma sì, proprio così: la Chiesa, che in tanti ancora dipingono come arretrata e conservatrice, è storicamente stata una formidabile alleata per il percorso di crescita – progresso, potremmo dire – anche sociale della donna. Prova ne è, fra i tanti casi possibili, quello della formazione universitaria. Si pensi, in particolare, all’esperienza di Elena Lucrezia Cornaro (1646-1684), la prima donna laureata al mondo: era oblata benedettina.

Oppure si pensi a Laura Bassi (1711-1778), prima donna ad intraprendere una carriera accademica e scientifica in Europa nonché la prima al mondo ad ottenere una cattedra universitaria: a nominarla accademica, peraltro contro il parere degli altri docenti, fu nel 1745 Papa Benedetto XIV (1675-1758), che istituì per appositamente lei un posto, in origine non previsto, con tanto di pensione. Che tutto ciò sia accaduto nella nostra penisola, culla europea della Cristianità, non sembra essere un caso se si pensa che ad Oxford le donne iniziarono ad essere ammesse soltanto nel 1920 e Cambridge non concesse diplomi di laurea alle donne fino al 1921.

Anche sulla questione salariale, sulla quale giustamente si è soffermato ieri Papa Francesco, non è certo una novità che la Chiesa abbia certe posizioni; anzi: già Papa Giovanni Paolo II (1920-2005) esaltò senza mezzi termini il «”genio” della donna» (Mulieris dignitatem n. 30, 15.8.1988), denunciando apertamente la necessità di «parità di salario rispetto a parità di lavoro» (29.6.1995).

Del resto, il motivo dell’impegno della Chiesa per la dignità della donna – anche all’interno della coppia – origina dall’insegnamento di Gesù stesso (Mc10:2; Mt 19:3), anche se l’osservazione più acuta, sull’importanza dell’uguaglianza, fu forse quella – abbastanza nota e successivamente ripresa anche da altri – di san Tommaso d’Aquino (1225-1274), il quale fece notare l’opportunità del fatto che la donna si stata creata dalla costola dell’uomo. Un “particolare” non causale, argomenta l’Aquinate, perché funzionale ad indicare due cose.

La prima è che fra l’uomo e la donna deve esserci vincolo di amore. La seconda, non meno importante, è che non si è creata la donna dalla testa maschile perché «non deve dominare sull’uomo», ma neppure dai piedi, perché non deve esserne schiava, bensì dalla costola per una giusta questione di uguaglianza (Cfr. S. Th., I, q. 92, a. 3). Che poi la Chiesa, pur battendosi per la dignità della donna, non si allinei alle istanze di certo femminismo è indiscutibile.

Ma il problema, qui, non è la coerenza del pensiero cristiano bensì l’incoerenza di una cultura che da un lato dichiara di battersi per la dignità femminile e dall’altro nulla fa, per esempio, per la tutela della maternità tacendo pure sul nuovo schiavismo dell’utero in affitto. Morale della favola Papa Francesco, ieri, non ha inventato nulla, ma ha solo ripetuto un pensiero noto a chiunque non abbia pregiudizi.

Giuliano Guzzo


     

3 Responses to "La Chiesa è sempre stata per la dignità della donna"

  1. Tommaso d'Aquino, Quaestio 92 ha detto:
    26 Dicembre 2016 alle 16:25

    Siete dei falsari e degli ipocriti. Lo stesso Tommaso d’Aquino parlava di inferiorità della donna, riprendendo Aristotele. Il cristianesimo per diversi secoli ha negato l’Imago Dei alla donna. Avete la memoria corta, qui dentro. Per tanto, riporto io un po’ di frasi cristiane sulla donna (P.S e come dimenticare che poi il dio cristiano si è fatto solo maschio, e non è nato anche femmina…)

    “La donna è in rapporto con l’uomo come l’imperfetto ed il difettivo col perfetto.La donna è fisicamente e spiritualmente inferiore e la sua inferiorità risulta dall’elemento fisico, più precisamente dalla sua sovrabbondanza di umidità e dalla sua temperatura più bassa. Essa è addirittura un errore di natura, una sorta di maschio mutilato, sbagliato, mal riuscito.” – San Tommaso d’Aquino, Summa Teologica

    “Una donna non sia altro che una mancanza, o un caso negativo. Per il potere attivo dello sperma, esso cerca sempre di produrre qualcosa di completamente uguale a sè stesso, cioè un maschio. Se invece viene generata una donna, questo può accadere perchè il seme è debole, o perchè la materia (fornita dalla femmina) è inadeguata, oppure per l’azione di fattori esterni come l’azione dei venti meridionali che rendono umida l’aria.” – San Tommaso d’Aquino, Summa Teologica,1, q. 92, art 1

    “..sul conferimento degli Ordini (ad una donna), essa non potrà riceverli, perchè dal momento che un sacramento è un segno, non solo la cosa, ma anche la significazione della cosa è richiesta in tutte le azioni sacramentali; … Di conseguenza, poichè non è possibile nel sesso femminile significare una eminenza di grado, dato chela donna è in uno stato di soggezione, segue che una donna non può ricevere gli Ordini sacramentali.” – San Tommaso d’Aquino, Summa Teologica, Suppl., q. 39,art 1.

    P.s Tommaso d’Aquino, Agostino, Sprenger e Kramer… si staranno tutti rivoltando nella tomba, a sapere che considerate il cristianesimo “religione che eleva la donna”. Loro hanno dato la vita, scrivendo opere monumentali, per dimostrare quanto la femmina sia mancante, difettosa e inferiore, sporca. A cominciare dalla scelta del vostro dio, che si rivela come Padre, e non come Madre, e che sceglie di farsi unicamente maschio in terra.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_donna_nel_cristianesimo#Tommaso_d.27Aquino

    Tommaso d’Aquino dedica alla posizione della donna rispetto all’uomo e rispetto a Dio alcune questioni da lui dibattute e risolte nella sua Summa Theologiae.

    Nella questione 90, relativa alla creazione dell’essere umano (homo) e quindi dell’anima introduce le seguenti problematiche sequenziali: per primo la creazione dell’anima e dell’uomo, quindi la creazione del corpo dell’uomo e come ultimo passaggio la “produzione” della donna, passaggio che viene discusso nella specifica questione 92.

    La questione 92 ruota attorno al “Problema della origine della donna”. Tommaso articola la questione in quattro quesiti:

    all’atto della creazione del mondo c’era bisogno di dare origine alla donna?
    occorreva che la donna avesse origine dall’uomo?
    significato della costola d’Adamo
    se la donna fu formata immediatamente da Dio.

    Tommaso d’Aquino osserva che secondo Genesi 2,22-23 la donna fu l’ultimo essere creato da Dio e non fu creata dal nulla, come tutte le altre creature, ma fu creata da una costola di Adamo. Infatti, scrive Tommaso, «la donna non doveva essere creata nella prima creazione delle cose. Dice infatti Aristotele (De Generatione Animalium 2,3) che la femmina è un maschio mancato. Ma niente di mancato e di difettoso vi doveva essere nella prima istituzione delle cose. Dunque, in quella prima istituzione delle cose la donna non doveva essere prodotta».[40]

    Ci si chiede perché Dio abbia creato la donna, se sapeva che essa sarebbe stata la causa del peccato originale:[41] il motivo della sua creazione sta nel fatto che, come è scritto in Genesi 2,18, non era bene che l’uomo fosse solo e doveva avere un aiuto simile a lui.[42]

    Questo, afferma Tommaso, è unicamente un aiuto alla procreazione, non un aiuto a qualunque altra attività dell’uomo (vir), per la quale anzi sarebbe più conveniente che l’uomo (vir) fosse aiutato da un altro uomo (vir), piuttosto che da una donna.[43] Si comprende perché il sesso maschile (la virtus activa) e femminile (la virtus passiva) siano uniti nelle piante, la cui attività più nobile è la procreazione; negli animali superiori i due sessi sono separati, in modo che si uniscano solo il tempo necessario alla procreazione, perché in loro «vi è qualcosa di più nobile del procreare»;[44] così è per l’essere umano (homo), la cui attività più nobile consiste nella conoscenza, e a maggior ragione i due sessi devono essere distinti nell’essere umano.[45]

    Se è perciò vero che, per Tommaso e Aristotele, la femmina – in quanto natura particolare, ossia confrontata con il maschio – è un «maschio mancato», considerata in sé stessa, nella sua natura universale, per Tommaso «la femmina non è un essere mancato, ma è, secondo l’intento naturale, ordinata all’attività generativa», preordinata da Dio, che a questo scopo creò sia il maschio che la femmina.[46]

    Tommaso ammette la sudditanza della donna all’uomo, indicata in Genesi 3,16: «sarai sotto la potestà del marito», e in Agostino (Gen. ad Litt. 12,16): «il soggetto attivo [il maschio] è più nobile di quello passivo [la femmina]» ma Tommaso specifica che questa sudditanza non è del tipo riscontrabile nei rapporti fra servo e padrone, «per cui chi comanda si serve dei sottoposti per il proprio interesse», ma del tipo «economico o politico», secondo il quale, secondo Tommaso, il governante (praesidens) si serve dei sudditi per il loro stesso interesse e bene. Questa deve essere la naturale sudditanza della femmina rispetto all’uomo (viro), «poiché l’essere umano (homo) ha per natura un più vigoroso discernimento razionale».[47]

    Nell’articolo 2 della questione 92 Tommaso specifica che era conveniente che la donna, diversamente dagli altri animali, derivasse dall’uomo, perché questo fatto conferirebbe maggior dignità al primo uomo (homo) e poi perché «l’uomo (vir) amasse maggiormente la donna e le fosse indissolubilmente unito» non solo per la necessità della generazione ma anche per quella della vita comune nella quale «l’uomo (vir) è il capo della donna».[48]

    Nell’articolo 3 Tommaso giudica anche opportuna che Eva abbia avuto origine dalla costola e non da altre parti del corpo di Adamo, in quanto «la donna non deve dominare sull’uomo» (1 Timoteo 2,12) «e per questo non fu formata dalla testa, né deve essere disprezzata dall’uomo come una schiava, e per questo non fu formata dai piedi».

    Nella questione 93, articolo 4, Tommaso tratta la tesi di Paolo (1 Corinzi 11,7), secondo la quale «il maschio (vir) è immagine di Dio, la donna (mulier) invece è immagine del maschio». Tommaso precisa che «sia nell’uomo che nella donna si trova l’immagine di Dio quanto a ciò in cui principalmente consiste la sostanza dell’immagine, cioè quanto alla natura intellettiva».[49] Tuttavia, «sotto certi aspetti secondari, l’immagine di Dio che si trova nell’uomo non si trova nella donna: infatti l’uomo è il principio e il fine della donna, come Dio è principio e fine di tutte quante le creature. Quindi l’apostolo [Paolo], dopo aver detto che l’uomo (vir) è immagine e gloria di Dio, mentre la donna è gloria dell’uomo, mostra perché disse questo, aggiungendo che infatti non l’uomo deriva dalla donna, ma la donna dall’uomo».[50]

    p.s Io Tommaso d’Aquino l’ho letto per integrale, così come ho letto per integrale Sprenger e Kramer. E so benissimo cosa facevano alle donne, costoro. Tommaso d’Aquino una donna l’ha anche bastonata appena se l’è vista davanti:
    http://www.nicolaseverino.it/Roccasecca%20in%20Arte/Iconografia%20tomistica%20Images/Gessi_Tentazione_di_san_tommaso%20inizio%20600.JPG

    Accedi per rispondere
  2. Tommaso d'Aquino, Quaestio 92 ha detto:
    26 Dicembre 2016 alle 16:35

    P.S e visto che i commenti sono moderati, se non mi pubblicherete, visto che io ho indicato i CORRETTI PENSIERI di san Tommaso d’Aquino, magari linkerò il vostro articolo su facebook, aggiungendoci, ovviamente LE DOVUTE PRECISAZIONI, di quello che Tommaso (e non solo lui) scrisse, sulla donna, completando il tutto con quel bel quadro che lo ritrae mentre, a una femmina, gliene dà di santa ragione.

    Va bene essere ipocriti e falsi, ma a tutto c’è un limite e la vostra palese disinformazione ha raggiunto le vette somme di ipocrisia. Ora vi spacciate come religione femminista, quando la vostra storia è piena zeppa di orrori e bestialità contro le donne. Chi ha letto i vostri libri queste cose le sa benissimo. Non sono tutti dei difrochi pronti a cadere nei tranelli. E il vostro sito è pieno zeppo di disinformazione sulle fonti cristiane. Se poi pensate che scrivere una frasucola come “le donne rappresentano la tenerezza di dio” serva a cancellare secoli e secoli di MISOGINIA… ah ah ah, poveri illusi!

    Buona giornata, caro sito cattolico! Se non siete voi a parlare di Tommaso d’Aquino, nel modo CORRETTO, dovranno essere gli altri, a farlo.

    Accedi per rispondere
    1. donmanlio ha detto:
      30 Gennaio 2017 alle 15:44

      Abbiamo problemi tecnici.
      Vogliate perdonare.

      Accedi per rispondere

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