Storia di una Vocazione
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UN PENSIERO AL GIORNO CON DON GIÒ (1975- 2004)
Dal diario: “Io sono un sogno di Dio”
“Io sono Giovanni, non Francesco”
Oggi ho capito che non c’è bisogno che io faccia grandi cose.
La santità devo costruirla con l’aiuto di Dio
nelle piccole cose di ogni giorno.
Le grandezze che il Signore mi darà la grazia di vivere
saranno frutto dei miei piccoli passi quotidiani.
In questo senso mi devo impegnare.
In questo senso avevo anche frainteso Francesco,
in un certo senso…
Ora lo comprendo in una prospettiva diversa, meno opprimente.
Chi ha detto che io devo essere come lui?
Io sono Giovanni non Francesco.
Francesco è un mezzo, non un fine.
E in questo ho peccato contro Gesù Cristo.
Commento di don Arturo Bellini
Il commento più adeguato a questa pagina di diario scritta da don Giò all’età di 17 anni, la offre papa Giovanni nel suo “Giornale dell’anima”. Alcuni mesi prima dell’ordinazione sacerdotale, don Angelo Roncalli scrive: “A forza di toccarlo con mano mi sono convinto di una cosa: come cioè sia falso il concetto che della santità applicata a me stesso io mi sono formato. Nelle mie singole azioni, nelle piccole mancanze subito avvertite, richiamavo alla mente l’immagine di qualche santo cui mi proponevo d’imitare in tutte le cose più minute, come un pittore copia esattamente un quadro di Raffaello. Dicevo sempre, se san Luigi in questo caso farebbe così e così, non farebbe questo o quell’altro, ecc. Avveniva però che io non arrivavo mai a raggiungere quanto mi ero immaginato di poter fare, e m’inquietavo.
È un sistema sbagliato. Delle virtù dei santi io devo prendere la sostanza e non gli accidenti. Io non sono san Luigi, né devo santificarmi proprio come ha fatto lui, ma come comporta il mio essere diverso, il mio carattere, le mie differenti condizioni. Non devo essere la riproduzione magra e stecchita di un tipo magari perfettissimo. Dio vuole che, seguendo gli esempi dei santi, ne assorbiamo il succo vitale della virtù, convertendolo nel nostro sangue ed adattandolo alle nostre singole attitudini e speciali circostanze. San Luigi, se fosse quello che io sono, si santificherebbe in un modo diverso da quello che ha seguito”.
La santità del cristiano non consiste nel dire cose belle, neppure nel pensarle o nel sentirle! La misura della santità non sta nel fare e nemmeno nel donare molto. La misura della santità sta nell’amare molto. Occorre far posto a Gesù e rimettere nelle sue mani la propria vita. La perfezione consiste nel fare la sua volontà. La santità si costruisce con l’aiuto di Dio nelle piccole cose di ogni giorno.
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