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Pedofilia – Piaga sociale del nostro tempo

22 Settembre 2010 | Filed under: Morale
     

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Quella della pedofilia è una delle più terribili piaghe sociali del nostro tempo. Le violenze sui minori, maschi e femmine e di età finanche tenerissime (si parla di abusi perpetrati su bambini di meno di un anno), si sono moltiplicate a livello esponenziale su tutto il pianeta e le misure prese per affrontare il fenomeno si sono dimostrate irrisorie.

Cerchiamo di capire qualcosa di questa turpe pratica. La parola “pedofilia” proviene dal greco “Pais” fanciullo, e “Filìa” amicizia, affetto. Gli psichiatri l’annoverano tra i disturbi del desiderio sessuale, comunemente viene attribuito a coloro che abusano sessualmente di un bambino. Questo termine viene genericamente utilizzato per definire sia persone che disturbano sessualmente un bambino sia quelli che l’aggrediscono con gravissimi atti di violenza. In entrambi i casi, comunque, avviene un “attacco confusivo e destabilizzante alla personalità del minore ed al suo percorso evolutivo. Pertanto, quelli che fanno un distinguo tra la pedofilia “cattiva,”violenta e quella cosiddetta “buona” affettuosa, commettono un gravissimo errore perché in quest’ultimo modo il bambino è violato in modo ancora più subdolo e micidiale in quanto crea nel bambino un’ambiguità terribile.
Egli, infatti, pur identificando il mostro, per le sue lusinghe può giungere a credere di essere lui la “parte attiva” (cfr Avvenire 24.05.01). Sempre gli psichiatri distinguono tra gli individui attratti solo dai bambini e quelli che considerano anche gli adulti, i pedofili che s’interessano solo ad un sesso quelli che invece non hanno preferenze. Sembra per altro che tra i pedofili ci sia una maggiore inclinazione verso i maschietti (circa il doppio degli altri).
Sono state individuate tre tipologie di pedofilia; quella latente, quella attiva e la killer. La prima si limita a fantasie erotiche, la seconda è quella in cui le fantasie erotiche attivano le violenze sessuali ( magari propinando droga al bambino per stordirlo) e la terza, in cui il pedofilo manifesta il suo sadismo uccidendo la sua piccola vittima dopo averla violentata. In genere i pedofili provvedono sempre a fotografare o filmare gli abusi perpetrati (per memoria o per commercio, specialmente via internet).

Il problema della pedofilia andrebbe affrontato nella sua complessità in modo sinergico, coordinando lo sforzo di tutte le varie istituzioni, commissioni, agenzie preposte. E’ opportuno svolgere anche un’adeguata campagna di informazione e sensibilizzazione sul fenomeno rivolta, sapientemente, ai minori (tenendo conto del loro livello di maturità e del diritto di ciascuno di essi ad una opportuna informazione), agli insegnanti ed a tutti coloro che svolgono un’attività che li pone a contatto con i bambini. Parimenti opportuno sarebbe un impegno da parte di certe strutture per ‘accompagnamento psicologico di quanti hanno subito il trauma.

Si evidenzia, ovviamente la necessità di una particolare sorveglianza da parte dei genitori. Non sono poche le mamme che assecondano il desiderio di esibire in pubblico le grazie delle proprie figliolette (che vogliono emulare le veline o le ballerine) e, magari ne godono, senza pensare che c’è tanta gente anormale che, alla prima occasione, potrebbe fare del male a quelle creature innocenti (e incoscienti). Parlare di prevenzione significa vigilare quando i bambini vanno su internet, quando assistono a certi spettacoli televisivi ma anche quando vengono affidati a parenti o amici perché “l’orco” può nascondersi dove uno meno se lo aspetta e questi soggetti, sanno essere anche molto suadenti. Evitare quindi che il bambino/a possa subire il fascino e l’attrazione del pedofilo e le sue turpi “attenzioni”, con tutte le terribili conseguenze.
Non si vuole esagerare ma ormai è assolutamente evidente l’estrema gravità del triste fenomeno, specialmente da quando la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, nel settembre del 2000, ha denunciato le violenze a danno di migliaia di minori: bambini che hanno subito sevizie di ogni genere, stuprati e filmati. Si tratta di un’organizzazione che ha diramazioni in tutta Italia e anche all’estero.

E’ stato poi scoperto e appurato che queste turpitudini hanno, prevalentemente, una matrice satanica: sono moltissime le sette sataniche in cui si devono perpetrare violenze sui piccoli innocenti. Risulta, ad esempio, che non solo in Europa, ma anche in America ed in Africa esistono casi di pedofilia a sfondo rituale (fanciulli obbligati ad avere rapporti sessuali con cani o caproni, bambini sgozzati sull’altare del principe delle tenebre, bambine violentate e, una volta gravide, costrette ad abortire il feto di quattro mesi che, offerto al sacerdote della setta, veniva da questi sacrificato, il suo sangue bevuto dai satanisti che, in alcuni casi avrebbero straziato le carni per cibarsene. Nel giornale “Il giorno” del 15.09.90 si legge di certi fatti allucinanti avvenuti in Inghilterra: uccisioni di neonati, tombe profanate, bambini costretti a bere misteriose (e disgustose) pozioni prima di esser violentati e chiusi in gabbia…). Le testimonianze raccolte sono molto numerose ma preferiamo non andare oltre.

Bisogna dire per altro che, a quanto risulta, moltissime sette sono collegate fra loro e che esiste una Lobby che ne controlla la maggior parte. Di queste sette (e ovviamente della Lobby) farebbero parte potenti personaggi che riuscirebbero a far insabbiare gran parte delle indagini sulla pedofilia.

Al di là del caso estremo (e diffusissimo delle sette) il fenomeno della “pedofilia privata, o individuale, trova la sua spinta anche e specialmente nell’atteggiamento di alcuni nostri uomini politici che, come denuncia S.E. Mons. Grillo, inneggiando alle droghe, al “gay pride” ed alla liberazione sessuale hanno avviato un terribile scivolone morale. Anche il grande scrittore Vittorio Messori rileva il fatto che molti personaggi che oggi parlano contro la pedofilia sono proprio quelli che, per anni, hanno lamentato il fatto che la morale cattolica è piena di tabù e che nel sesso tutto è permesso. Anche “l’Osservatore Romano” rinfaccia a quei tali politici le loro dichiarazioni: “Se la morale corrente sostiene che tutto è permesso, che tutto è lecito all’individuo libero e che la sfera sessuale del piacere è un fatto puramente personale, perché meravigliarsi se avvengono e si diffondono quelle turpitudini?

Durante il Giubileo del 2000 il Prof. Roberto Mattei, che aveva organizzato una manifestazione a Roma in difesa dei valori cristiani aggrediti dal World Gay Pride, disse chiaramente: “tutti sono d’accordo nel definire la pedofilia una perversione, intanto si difendono gli omosessuali che ostentano pubblicamente la propria condizione, con la motivazione che la giustizia deve tutelare ogni tendenza e orientamento sessuale. Ci si domanda: ma l’omosessualità, come pure la pedofilia, non è una violazione dell’ordine naturale, oltre che cristiano? In realtà bisogna colpire alle radici ogni ideologia che pretende di innalzare la devianza a norma, il disordine a ordine, la trasgressione a regola”.

Il santo Pontefice Giovanni Paolo II, nella sua Evangelium vitae, parla dell’esito infausto di un relativismo che regna incontrastato, per cui delle scelte che un tempo erano fortemente condannate dal comune senso morale, oggi vengono tranquillamente accettate. Così, a poco a poco, si perde la coscienza del “delitto” e si assume paradossalmente quella di “diritto”. (E.V. nn. 20,4,11)

Molti però dimenticano che saremo giudicati da Colui che ha tuonato contro gli scandali. Gesù ha sempre amato e difeso i fanciulli: “lasciate che i fanciulli vengano a Me e non glielo impedite…Io vi dico: fatevi simili a loro se volete entrare nel Regno dei cieli”. E, specialmente: “Guai a chi scandalizzerà uno di questi piccoli. Meglio sarebbe per lui se si legasse una pietra al collo e si gettasse nel mare”.

L’innocenza dei fanciulli è talmente preziosa da avvicinarli al candore degli angeli. Ovviamente, chi odia Dio, sfrutta il tempo che gli è concesso per distruggere questi gigli profumati, per mezzo dei suoi servi, ed oltraggiare il Signore che li ha creati. E’ dovere di tutti i cristiani autentici, quindi, impegnarsi fattivamente per la difesa di questi prediletti figli di Dio.

Don Manlio


     

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