Mese di Maggio – 21° giorno
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IL SACRAMENTO DELLA CONFESSIONE – Quando facciamo il male e offendiamo gravemente l’amore di Dio non ci confessiamo subito. Eppure quando ci ammaliamo seriamente chiamiamo subito il medico. Evidentemente diamo più importanza alla salute del corpo che alla salvezza dell’anima. Intanto, mentre rimandiamo il sacramento della penitenza, il peccato mette radici in noi, diventa abitudine. Poi arriva una festa, la Pasqua o il Natale, e solo allora ci confessiamo. Forse dovremmo morire per Pasqua o per Natale, se vogliamo salvarci?
Forse pensiamo che non sia necessario frequentare il sacramento della penitenza perché non facciamo niente di veramente grave. Tuttavia ogni giorno disobbediamo, anche se in maniera leggera, alla legge di Dio. Prima o poi sconteremo la pena anche di queste colpe veniali. E invece sarebbe facile liberarsi di tutte queste nostre debolezze quotidiane, se decidessimo di avere un rapporto frequente, sincero e di fiducia con il nostro confessore che dovrebbe essere per noi soprattutto un direttore spirituale al quale confidare le nostre pene, i nostri dubbi, le nostre debolezze. Se avessimo anche sole una piccola macchia in faccia, non avremmo il coraggio di comparire in pubblico senza esserci lavati; e con tante macchie sull’anima ci presentiamo tranquillamente ogni giorno davanti al Signore.
Noi diciamo che abbiamo provato a confessarci spesso, senza ottenere dei grandi risultati. Forse non sappiamo confessarci bene. E se ricadiamo negli stessi peccati, anche facendo l’esame di coscienza, anche pentendoci, facendo dei buoni propositi e confessandoci, cosa mai potrà succedere se non facciamo più nulla di tutto questo? Proviamo a pensare alla fortuna che abbiamo avendo a disposizione il sacramento del perdono e della penitenza. Non facciamo che arrivi anche per noi il momento in cui desidereremmo fare una buona confessione e non ne avremo più la possibilità.
Confessiamoci frequentemente e confessiamoci bene. La confessione è il sacramento della vita o della morte, a seconda delle disposizioni con cui lo si pratica. È il sacramento della vita per chi vi si accosta con dolore sincero e propositi veri; è un sacramento di morte per chi lo riceve senza dolore e senza buoni propositi, o si lascia vincere dalla vergogna, tacendo le nostre colpe. Per fare bene questo sacramento, guardiamo a Maria e invochiamo il suo aiuto.
La vita di Maria deve essere per noi come uno specchio che ci mostra tutte le nostre mancanze. Guardiamo Maria e ricordiamo che con i nostri peccati abbiamo offeso suo figlio e addolorato il suo cuore. Guardiamo Maria, e nel vederla così fedele al bene, anche in mezzo alle più gravi difficoltà della vita e ai più grandi dolori, sapremo trovare la forza per ritornare alla legge di Dio.
Invochiamo Maria, perché ci ottenga luce alla mente per conoscere davvero e sinceramente la situazione della nostra coscienza, forza al cuore per respingere il male, costanza alla volontà per camminare sulla strada verso la salvezza di Dio. La Madonna ci otterrà la grazia di accostarci al sacramento della penitenza e della riconciliazione con le dovute disposizioni.
ESEMPIO
Maria Pomari – Maria era una ragazza romana che, dopo essere caduta gravemente nel peccato, non ha avuto il coraggio di parlare al suo confessore. Provava un grande rimorso nella coscienza, ma sebbene si proponesse di vincere la paura e la vergogna di parlare a un sacerdote, continuò a tacere, facendo un gran numero di confessioni e di comunioni sacrileghe.
Nonostante tutto questo si sentiva attratta alla vita religiosa, e decise di entrare tra le Francescanedi Todi, in Umbria. Pensava che in occasione della vestizione religiosa avrebbe finalmente detto tutto al nuovo confessore che non la conosceva; ma finì per tacere un’altra volta. E cominciò così per lei la nuova vita, piena di tristezza e di rimorsi.
Era il giorno dell’Annunciazione di Maria e suor Isabella – come s’era chiamata quando si era fatta suora – sentiva più che mai la sua indegnità per la violazione dei sacramenti che aveva sulla coscienza. Piangeva, quando un’ispirazione interna la calmò immediatamente. Se sentì spinta a chiedere protezione a Maria, convinta che raccomandandosi alla Madonna avrebbe vinto la vergogna e purificato la coscienza.
Seguì l’ispirazione, supplicò la madre di Dio di aiutarla e promise di far penitenza per il resto della vita, se fosse stata esaudita. Terminata la preghiera, cercò subito un confessore a cui raccontò tutta la sua vita, e fu tale la sua angoscia che per poco non svenne. Da quel giorno la sua conversione fu completa: pensò solo a riparare al passato con una vita di sacrifici.
E dopo una santa vita, si addormentò nel Signore, lasciando a quanti l’avevano conosciuta una eredità di buoni esempi. Prendiamo anche noi l’abitudine di rivolgerci alla Madonna, prima di confessarci. Abbiamo bisogno di forza e di coraggio per manifestare schiettamente le nostre colpe, con vero dolore e sincero proposito di continuare poi nel bene.
FIORETTO
Prima di andare a letto, questa sera, facciamo un buon esame di coscienza, e facciamo il proposito di ripeterlo almeno una volta alla settimana.
GIACULATORIA
Madre di grazia – santa Maria, in vita e in morte – proteggi l’anima mia.
PREGHIERA
O Maria, siamo debitori al tuo divin Figlio per averci dato il sacramento della penitenza e della riconciliazione, che ci permette di riacquistare la grazia perduta. O madre nostra dolcissima, fa’ che ci accostiamo sempre a questo sacramento con le dovute disposizioni, per non profanare mai il sangue preziosissimo di Gesù Cristo. Amen.
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