Mese di Maggio – 17°
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Diciassettesimo giorno
LA DEVOZIONE ALLA MADONNA – La devozione alla Madonna è utile e efficace non in se stessa, ma solo perché è rivolta alla Madre di Dio. È Dio che ‘ha nelle sue mani tutti i tesori dell’onnipotenza, della grazia, della misericordia. Di tutto questo, cosa può negare Gesù a una madre che l’ha fatto nascere in questo mondo, che l’ha nutrito, allevato, educato; che l’ha seguito nella predicazione fino sul Calvario? Maria ha amato Gesù più di ogni altra persona; è naturale che Gesù ami Maria più di qualunque altro.
È una devozione dolcissima, perché è rivolta anche alla nostra madre. «La mia mamma» diceva san Giuseppe da Copertine «è la Madonna; quella terrena è solo la mia nutrice». È molto bello poter dire e sapere che la nostra madre è la madre di Gesù, e che la madre di Gesù è madre nostra: siamo figli della stessa mamma. Maria si occupa di noi con dolcezza materna: non si accontenta di ascoltarci, ma ci risponde con il linguaggio del cuore.
È una devozione fortissìma, perché Maria è la madre di noi peccatori. Anche se abbiamo crocifisso suo Figlio, Maria ci vuoi bene, se sappiamo pentirci. Il suo cuore è al colmo della felicità quando può riportare la pace tra questi due fratelli, tra questi due suoi figli: il peccatore e Gesù. Se siamo peccatori, possiamo riempirla di gioia rifacendo amicizia con il Signore, e ripetendo con convinzione: «Madre dei peccatori, prega per noi».
È molto bello amare e sapere di essere riamati dalla madre di Dio. La devozione alla potente regina del ciclo e della terra ci da pace e salvezza, dolcezza e virtù. Grazie ad essa, i santi trovano aiuto a progredire nel bene, i peccatori si convertono, il ciclo si rallegra e l’inferno trema. Ma non pratica una vera devozione a Maria chi continua a seguire la via del peccato, chi non cerca di imitare la vita che lei ha condotto su questa terra.
È falsa la devozione alla Madonna di chi recita il rosario, tiene le sue immagini, ne ricorda le feste, ma poi non pratica i sacramenti e vive nel male. Non è devoto di Maria chi è lontano da Dio, nemico di Gesù, non si converte nel cuore, non vive concretamente la vita della chiesa.
Pratichiamo dunque la devozione a Maria, ma quella che purifica l’anima e avvicina a Dio e ci rende obbedienti ai suoi comandamenti. Solo a questa condizione la devozione a Maria ci darà pace in vita, fiducia in morte e ci aprirà le porte del paradiso.
ESEMPIO
II santo della carità, san Vincenzo de’ Paoli, fondatore della Congregazione della Missione e delle Figlie detta Carità, si è sempre battuto strenuamente per la diffusione della devozione a Maria. Nato in Francia, in un paesino della Provenza, vicino al santuario di Nostra Signora di Buglosse, fin da bambino frequentò quel santuario. Si racconta che da ragazzo, quando portava al pascolo il gregge di suo padre, usava mettere una piccola statua della Madonna nel tronco di una quercia, dove si fermava a pregare a lungo.
Diventato sacerdote, volle celebrare la sua prima messa in una cappella dedicata alla Madonna. Fatto schiavo e condannato ai lavori forzati in Africa, non dimenticò mai di invocare l’aiuto della Vergine. Quando la sua padrona musulmana gli chiese di farle ascoltare un canto della sua religione, cantò la Salve Regina con tanto sentimento da strappare le lacrime a quella donna.
Vincenzo portava sempre la corona alla cintola, sia per recitare spesso il rosario, ma anche per professare pubblicamente il suo amore verso la madre celeste. Si preparava sempre alle feste della Madonna con digiuni e opere buone; preferiva celebrare la messa nelle cappelle dedicate a Maria e amava visitare i suoi santuari; e quando la chiesa e lo stato dovevano affrontare dei problemi gravi, andava in pellegrinaggio a Nostra Signora di Chartres.
In ogni missione e corso di esercizi faceva sempre una meditazione su Maria, e lasciò tale pratica in eredità ai suo missionari. Aveva una grande devozione all’Immacolata; usava mettere sotto alla sua protezione tutte le confraternite di carità che fondava; e non terminava mai nessuna conferenza o adunanza senza rivolgere un pensiero alla madre di Dio.
Le parole e gli esempi del santo hanno trovato un’eco profonda nel cuore dei suoi figli spirituali. Non meraviglia quindi che la Madonna nel 1830 abbia scelto la famiglia religiosa fondata da san Vincenzo come strumento per diffondere la devozione dell’Immacolata Concezione con la così detta «Medaglia miracolosa».
E per dimostrare quanto amasse questa famiglia vincenziana, la Madonna ha promesso a Caterina Labourè che avrebbe sempre pregato per loro, dicendo: “Sarò con voi, i miei occhi sono di continuo rivolti a voi, e vi concederò molte grazie”. Come san Vincenzo, impariamo ad affidare i nostri problemi alla Madonna, con la fiducia che ci aiuterà ad affrontarli con serenità.
FIORETTO
Stabiliamo un programma di vita mariana, impegnandoci a fare ogni giorno una piccola devozione a Maria.
GIACULATORIA
Madre dolcissima – prega per noi proteggi sempre – i figli tuoi.
PREGHIERA
O Maria, speranza del nostro cuore, madre nostra dolcissima, signora nostra, noi ti vogliamo amare oggi e sempre. A Te, o Maria, doniamo il nostro cuore. Noi ti preghiamo di accettare la nostra offerta, di amarci e di proteggerci in vita e nell’ora della morte. ‘Amen.
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