Lo scandalo oggi
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Oggi il mondo è pieno di scandali e dolorosamente ad ogni passo c’è un’insidia per le anime. Se una donna, per esempio, pensasse al male che fa con le sue immodestie, come potrebbe riposare la notte? E come può riposare uno scrittore ereticale che getta nelle anime a piene mani il seme dell’errore e della corruzione? I giornalisti hanno innanzi a Dio una terribile responsabilità, perché ogni giorno diffondono scandali con i loro giornali e, salvo pochi buoni, diventano gli avvelenatori dell’opinione pubblica.
Si parla, si scrive e si opera con una superficialità impressionante, si falsano i valori della vita, si allontanano le anime da Gesù Cristo, si deforma in mille modi lo spirito e si gettano le creature di Dio in abissi spaventosi di corruzione e di rovina eterna. Come si può riparare il male fatto da uno scandalo solo? Se si pensasse a questo, si dovrebbe tremare.
Il cattivo seme germina, si moltiplica, si diffonde, e una sola parola cattiva può essere causa di innumerevoli colpe. Perciò è preferibile la morte, e la morte inferta dalle autorità allo scandaloso.
Molti hanno versato e verseranno lacrime di coccodrillo sulla severità con la quale la Chiesa puniva gli eretici scandalosi; hanno pietà del carnefice e non l’hanno per le sue vittime; piangono sulla morte di uno scellerato e non si curano della morte spirituale degli innocenti. La Chiesa, con la sua severità, è stata veramente madre delle anime ed è stata molto più tenera del chirurgo che, pur usando il ferro, recide il membro cancrenoso affinché l’infezione non produca la morte.
Lo scandalo spesso è cercato da noi medesimi ed è diffusivo perché noi gli apriamo le porte. È una delle ragioni del suo dilagare nel mondo. Si sa, per esempio che in un luogo si proietta una pellicola scandalosa? Tutti lo deplorano, ma tutti o moltissimi, deplorandolo, vanno a vederla.
Si cerca d’indagare le azioni del prossimo e si prova un gusto morboso nel conoscerne i disordini più piccanti; è così che si muta in fontana di fango l’acqua che sarebbe rimasta stagnante in una sola persona. Per questo Gesù dice, con divina sapienza: Badate a voi stessi. Non si evita lo scandalo se non lo si fugge, e non lo si fugge se uno non bada a se stesso. Che importa che gli altri siano cattivi? E che giova conoscere le loro perversità, rimuginarle e parlarne? Dobbiamo preoccuparci dell’anima nostra e badare a tutelarla dal male, tenendola lontana dagli scandali, e chiusa in un santo isolamento interiore che la salva dalle occasioni pericolose.
Il pentimento sincero ed esplicito è già una riparazione dello scandalo e la carità del perdono rinfranca il cuore del peccatore e lo spinge nuovamente sulla via del bene.
don Dolindo Ruotolo
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