La perfetta devozione a Maria
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Parlando di buone opere, occorre notare che nelle buone azioni da noi compiute c’è una doppia efficacia: la soddisfazione ed il merito; cioè il valore soddisfattorio o impetratorio, ed il valore meritorio.Il valore sodisfattorio o impetratorio di una buona azione è la stessa buona azione in quanto capace di soddisfare alla pena dovuta al peccato, o di meritare una nuova grazia; il valore meritorio o merito è la buona azione in quanto capace di meritare la grazia e la gloria eterna.
Orbene, nella personale consacrazione alla Madonna, noi cediamo a lei tutto il valore soddisfattorio, impetratorio e meritorio, cioè le soddisfazioni ed i meriti di tutte le nostre azioni buone; le diamo i meriti, le grazie e le virtù nostre non perché le passi ad altri (perché meriti, grazie e virtù, strettamente parlando, sono incomunicabili; soltanto Gesù potè comunicare i meriti personali, facendosi cauzione presso il Padre) ma solo per conservarcele, per aumentarcele, ed impreziosircele, come diremo più avanti; mentre invece le cediamo le soddisfazioni perché le comunichi a chi le parrà meglio, e secondo la maggior gloria di Dio.
Ne consegue da qui: per mezzo di questa devozione si dà a Gesù Cristo, nella maniera più perfetta perché attraverso le mani di Maria, tutto quanto gli si può dare, e molto più che nelle altre devozioni in cui gli si dà una parte di tempo, o una parte di opere buone, od una parte delle soddisfazioni e delle mortificazioni. Qui tutto è dato e consacrato, perfino il diritto di disporre dei propri beni interiori e delle soddsfazioni guadagnate giornalmente con le azioni buone.
Ciò non avviene nemmeno in qualsiasi istituto religioso : nella vita religiosa si dà a Dio i beni di patrimonio con il voto di povertà, i beni del corpo con il voto di castità, la propria’ volontà con il voto di obbedienza, e talvolta la libertà del corpo con il voto di clausura; ma non gli si consegna la libertà o il diritto di disporre del valore delle buone azioni, e non ci si spoglia tanto di ciò che la persona cristiana ha di più prezioso e di più caro come i meriti e le sodisfazioni.
Una persona così volontariamente consacrata ed immolata al Cristo per mezzo di Maria non può disporre del valore di alcuna delle proprie opere buone: quanto sopporta, pensa, dice e fa di bene appartiene a Maria che ne dispone secondo la volontà del Figlio suo, e per la maggior gloria di lui, senza che tale dipendenza pregiudichi in alcun modo gli obblighi del proprio stato in cui ci si trova al presente od in cui ci si verrà a trovare in avvenire.
Per esempio: nel caso degli obblighi del sacerdote, il quale, per ufficio o per altro, deve applicare il valore soddisfattorio ed impetratorio della messa per un privato; infatti, questa offerta non viene fatta se non secondo l’ordine stabilito da Dio e secondo i doveri del proprio stato.
Ci si consacra contemporaneamente alla Madonna ed a Gesù; alla Madonna, come al mezzo perfetto scelto dal Cristo per unirsi a noi e per unire noi a lui; a Gesù, come al fine ultimo cui siamo debitori di quanto possediamo essendo nostro Redentore e nostro Dio.
S. Luigi da Montfort
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