La libertà! Che cos’è la libertà?
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E’ il potere che ha l’uomo di determinarsi, di scegliere, di fare se stesso, di crearsi. Potere che suppone, però, naturalmente, sia l’abisso del nulla dal quale l’uomo è stato tratto da Dio, sia l’abisso del tutto che lo chiama: Dio stesso lo trae. Per dirla in altre parole: è un potere di scelta. Ma fra che cosa? Fra due abissi.
L’uomo inevitabilmente, come qualsiasi altra creatura, si trova sospeso fra questi due abissi. Da una parte l’abisso del nulla: l’uomo è un essere contingente, non ha in sè la ragione di essere, di sussistere, pertanto, di per sè, tende al nulla, all’abisso spaventoso del nulla.
D’altra parte, benchè non abbia in sè la ragione di essere, tuttavia è, ed è perchè Dio nella Sua Volontà onnipotente l’ha tratto dal nulla, gli ha dato l’essere. Ora, essendo Dio che l’ha tratto dal nulla, Dio anche lo chiama. L’atto della creazione è un atto onde l’uomo risponde alla volontà onnipotente divina, ed è, dunque, l’abisso di Dio che chiama l’uomo.
Il potere dell’uomo è di determinarsi in un modo o nell’altro. L’uomo si trova sempre di fronte a questa scelta, in tutte le cose. Voi credete di scegliere fra i fagiolini lessi e le patatine fritte? No, scegli Dio o il nulla. Nel cap. 30 del Deuteronomio, Israele si trova di fronte a una scelta: la vita o la morte, non c’è altro.
Un vero atto umano pone sempre l’uomo di fronte a questa duplice scelta; non c’è la scelta di cose intermedie, perchè nelle cose intermedie c’è sempre il segno: e del nulla in cui precipiti, e del tutto che ti chiama. Non c’è altra scelta.
Puoi scegliere immediatamente un amante: nello scegliere un amante scegli il nulla, precipiti verso il nulla. Puoi scegliere lo studio della matematica: se in questo studio della matematica è il segno di una vocazione divina scegli Dio.
Tu non lo sai, forse lì per lì non te ne accorgi, non hai la percezione viva e presente della grandezza della scelta, ma in ogni atto libero umano sempre si gioca questa scelta suprema: Dio o il nulla, il nulla o Dio.
C’è da impazzire veramente!
Com’è possibile che l’uomo, questo essere così fragile, così piccolo, debba scegliere fra questo duplice abisso? Non si può giocare coi sassolini o con le margheritine, non si tratta di vivere una vita scialba, si tratta di scegliere fra il nulla e Dio in ogni cosa.
Sta a noi di essere sempre più coscienti della grandezza della scelta che ci è proposta, sta a noi essere sempre più presenti a noi stessi perchè la scelta sia fatta in piena responsabilità personale, ma è questa la scelta.
E che la libertà sia il potere di tendere a Dio o di scendere nell’abisso, non dipende dalla libertà, ma dipende dal fatto che l’uomo è creatura, e come tale esercita il libero arbitrio che è precisamente questa libertà di scelta.
Dio non ha libertà di scelta ed è estremamente libero, Egli E’ la libertà. Dio non può scegliere il male. Può fare il male, Dio? Non può fare il male. E allora non è libero? Non ha libero arbitrio, E’ suprema libertà. Che l’uomo possa
scegliere fra il bene e il male è proprio della creatura, la quale è sospesa fra questi due abissi, ma Dio non è sospeso, Egli è la realtà immutabile e piena, Egli non può scegliere il nulla, non può tendere al nulla. Egli E’.
L’uomo può scegliere il male e questo dipende dal suo libero arbitrio, dipende dal fatto che egli è creatura; ma può scegliere il bene, ed è questo che lo fa libero; egli cioè può tendere a Dio per un movimento spontaneo dell’essere suo, per una volontà sua deliberata; egli può creare da sè il proprio destino e la propria felicità eterna, non è Dio che gliela dona.
Il dono di Dio suppone una nostra corrispondenza; quella che si dice comunemente la cooperazione dell’uomo è tutta qui: è il fatto che io possa dire di sì a Dio che mi vuole, il fatto che io possa dire di sì all’amore che mi chiama; il fatto che io possa dire di sì e aprirmi a ricevere l’amore.
don Divo Barsotti
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