La fede è accogliere Qualcuno che abita già dentro di te
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Credo, credo, credo!
La fede non è qualcosa di nostro, che si può maneggiare per farne quello che vogliamo; la fede non è solo una parola, un’idea. La fede è accogliere la presenza di Qualcuno che abita già dentro di te e poi lasciarlo agire e operare per trasformare la tua vita: è lo Spirito Santo che abita e agisce in noi, il Signore che è la vita, che dà la vita! Lasciamo spazio in noi all’azione della fede, alla sua luce, alla sua gioia, alla sua forza. Quando dico fede penso a una vita che cambia, a un dinamismo continuo, alla vita che rifiorisce tutti i giorni.
Non puoi rimanere lì fermo, seduto, illuso di vivere la tua religione. La nostra non è una religione: la nostra fede è l’incontro con una persona viva, Gesù Cristo, che rialza la tua vita e la fa camminare, la trasforma, la rinnova dentro e la fa agire in modo nuovo. E tu, credendo in Lui, aprendo la porta del cuore all’amicizia con Lui, ti accorgi che cambi: la fede è la tua vita che incontrando Gesù di Nazaret si ritrova, si rinnova, si dona.
Credere ci fa diventare persone con uno sguardo ampio, libero; credere genera legami fraterni veri, umani e ci dona una famiglia molto più ampia di quella del sangue, una famiglia universale: ogni persona che incontriamo è nostro fratello, nostra sorella, nostro padre, nostra madre… e allora possiamo sorridergli, scambiare una parola, guardarlo negli occhi, aiutarlo a portare i pesi. Il credente può sempre fare del bene a chiunque. Anziché essere “arrotolati” su noi stessi, viviamo dunque da persone credenti! La fede ci da una dignità che non ci permette di avere la schiena curva su noi stessi; il credente non può vivere per se stesso!
Impariamo poco alla volta, parlando, ascoltando, lavorando, studiando… in tutto ciò che viviamo ogni giorno, a concretizzare la nostra fede. Tutto quello che sei deve diventare: «Credo», perché la fede è un atto di libertà: decidi di accogliere nella tua umanità gioiosa e fragile l’azione della presenza di Dio. In ogni situazione che la vita ci mette dinanzi, avvenimenti di gioia e di dolore, di paura e di incertezza, in ogni cosa che accade, bella o brutta, ripetiamo a noi stessi nel cuore: «Io credo in Dio!».
«Io credo in Dio»: questa verità deve entrarci dentro, nel profondo; ognuno deve sentirsela dentro perché è un fatto, una realtà che illumina e cambia radicalmente lo sguardo su ogni situazione della vita: se credo in Dio c’è speranza sempre, se credo in Dio la vita è eterna, se credo in Dio il dolore è misterioso ma prezioso, se credo in Dio perdono e ricomincio sempre.
Noi, in tutti questi anni, abbiamo contemplato, conosciuto e sperimentato tutto quello che si professa nel Credo: un Dio che scende, che si incarna, che si fa vicino, reale, fino a dare la sua vita per noi; un Dio Crocifisso e Risorto. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo: Persone che ci danno la vita, quella vera, quella del cuore. Dobbiamo sforzarci di far passare queste parole della fede dalla bocca al cuore. Ripetiamo spesso: «Credo, credo, credo!».
La fede diventa così il nutrimento della vita: ci nutriamo di qualcosa di prezioso che vive dentro di noi e che ci sazia l’anima, che dona sapore e gusto ad ogni avvenimento del nostro vissuto quotidiano. E poi pian piano, quando il «Credo» sarà sceso nell’intimo, quando sarà il respiro del nostro cuore, sentiremo crescere il desiderio di testimoniare a tutti che se «Credo in Dio» la vita è più bella, più vera, più luminosa, più piena, più serena! Con la vita e la parola testimonieremo a tutti che la fede è la vera ricchezza della vita!
Madre Elvira Petrozzi
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