Il mio giogo è soave e il mio peso è leggero
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Mettersi sotto il giogo di Gesù lascia sorpresi molti cristiani e pensano a qualcosa di doloroso e gravoso. Non dovrebbe comunque spaventare troppo considerando che la vita senza Gesù è una tortura anche per le persone famose, che appaiono studiatamente sorridenti nelle interviste o nelle foto.
Loro vivono sotto il giogo della vita dissoluta, dissipata, priva di valori e pienamente inquieta. È vera vita stare sempre turbati?
Un po’ di pace interiore che vivono i cristiani coerenti, spirituali, non si scambierebbe mai con le loro ricchezze. La pace interiore è il segno della vicinanza a Dio, e chi ha Dio dalla sua parte è davvero ricco, non deve preoccuparsi del suo futuro e si abbandona alla sua Provvidenza.
Nel Vangelo di Matteo troviamo la spiegazione esaustiva del significato di Provvidenza, ovviamente spiegato da Gesù. Leggiamolo:
“Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?
E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede?
Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?
Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena” (Mt 6,25-34).
Questo è il vero significato dell’abbandono alla Provvidenza di Dio.
Il denaro è indispensabile per vivere dignitosamente, ma senza adorarlo né facendo ruotare attorno ad esso le amicizie interessate o i comportamenti ostentati. Sempre nello stesso capitolo, Gesù parla anche del denaro:“Nessuno può servire a due padroni: o odierà l’uno e amerà l’altro, o preferirà l’uno e disprezzerà l’altro: non potete servire a Dio e a mammona” (Mt 6,24).
Per arrivare a questo abbandono, necessita una grande fiducia in Dio, una fiducia che può scaturire esclusivamente dalla sua conoscenza.
Quando si prega poco o non si leggono libri spirituali, non c’è il desiderio di piacere a Dio Padre, non c’è mai piena fiducia in Lui. Gesù ci spiega che la Fede in Dio sposta le montagne, nel senso che ottiene anche le cose impossibili all’uomo.
“In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile” (Mt 17,20).
I non credenti e i cristiani smarriti si illudono di trovare nelle cose materiali la felicità, ma è solo passeggera, mentre questa società si sta velocemente e disperatamente dirigendo all’esclusione di Dio. Non si può vivere senza Colui che ci ha dato la vita e la mantiene solo per Amore. L’uomo che scopre che da Dio tutto arriva, trova la felicità.
Il vero problema è che si vive di fretta, moltitudini di persone sono immersi nella solita routine e in incalcolabili attività quotidiane.
Non hanno purtroppo tempo per le cose davvero importanti e spirituali, quelle che non percepiscono perché Dio non Lo vedono né comprendono quando l’anima è in sofferenza per gli sbandamenti della vita a causa dalla lontananza dai Sacramenti e dalla Fede attiva.
La mancanza di lucidità spirituale non permette a molti cristiani di percepire come attacchi alle loro anime, la programmazione di moltissime telenovele o soap opera o sceneggiati, presentati dai mezzi di comunicazione, quindi da quella società contaminata, come l’idolo unico.
Questo è solo uno dei molti piani della massoneria per creare sempre nuovi idoli da adorare, per sbandare e tenere occupata possibilmente la mente di tutti gli uomini e donne ed allontanarli dall’unico e vero Dio, quello cristiano.
Riflettete sulla programmazione delle Tv e se non vedete tutta la spazzatura o ne siete quasi lontani come me, leggete come faccio io quegli articoli che parlano delle trasmissioni immorali in prima serata o altre rappresentazioni televisive, in cui al centro c’è l’immoralità, l’assoluta mancanza del senso del peccato, l’induzione ad imitare modelli di vita degenerati.
Il cristiano deve porsi queste domande, deve verificare se è coerente con la sua Fede e se adora l’idolo, deve capire che ha perduto Gesù.
Questa società appare con una sola identità… ed è contraria ai Comandamenti, alla Chiesa e alla vita eterna. Tutto concorre a far perdere la lucidità e anche il senso della vita, tanto che moltissimi cristiani arrivano a sentirsi soli, disorientati.
Dio Padre è sempre presente, anche quando non si avverte la sua presenza, ma Lui c’è sempre.
Occorre trovare un angolo nella giornata da dedicare all’incontro con Gesù, il Padre, la Madonna. Solo nel silenzio si trova Dio, si rientra in sé per capire dove si sta andando, ma soprattutto per ringraziare Loro e chiedere tutto quello che ci necessita.
Ritorno al giogo indicato da Gesù e il suo invito di prenderlo su di noi.
Il giogo in realtà è uno strumento utilizzato per l’attacco dei bovini usati come bestie da tiro, costituito nel tipo più comune da una trave di legno arcuata alle due estremità che poggiano sulla base del collo della coppia di bestie, mentre al centro è applicato un robusto anello di ferro destinato al timone del carro o dell’aratro.
Nel caso dei buoi è un dominio oppressivo, come d’altronde vivono quelle persone lontane da Dio e oppresse da tante cose e scelte sbagliate.
Gesù ci invita a prendere su di noi il suo giogo, “infatti è dolce e il mio peso leggero”, si rivolge a “voi tutti che siete stanchi e oppressi, e Io vi darò ristoro”. Solo Gesù dona la gioia della vita anche nelle tribolazioni, Lui è “mite e umile di Cuore”. Lui ci dona ristoro e rigenera a vita nuova.
“Venite a Me”.
Padre GIulio Scozzaro
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