Il giardino dei poeti – “Io come foglia”
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“ IO COME FOGLIA “
Io come foglia…
Raccolgo folate di vento,
respiro il racconto di chi porta appresso
le storie di un mondo moderno.
Poterlo inventare diverso,
farei d’ogni erba covoni di grano,
colmando le mani di pane
per chi lo pensa un miraggio.
C’è chi mangia un fiore per sfizio
chi, invece, per chetare la fame.
La parola “cibare” un indicativo dolente,
il futuro infittisce l’azzurro più cupo.
Una torre divide, chi la può salire,
dal piede che calca la terra.
Non è, forse, il ramo più alto
che prima matura i suoi dolci frutti?
Le basse fronde non hanno potere:
il loro ciondolare è un dedalo d’inquietudine.
Posseggono un’anfora colma
i baciati dalla dea bendata,
agli altri, i più, restano i cocci…e la vita;
se almeno fosse creta!
Sul tornio del vasaio, ognuno
la potrebbe modellare a suo piacere.
Mery Turcato
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