La Sacra Famiglia
Informazione religiosa, spiritualità, apparizioni mariane, cultura, società, famiglia, Chiesa
La Sacra Famiglia

Sito di informazione religiosa, spiritualità, mariofanie, cultura, società, famiglia, Chiesa.

You are here: Home › Testimoni di Geova › I Testimoni di Geova – Lezione 142

I Testimoni di Geova – Lezione 142

20 Febbraio 2015 | Filed under: Testimoni di Geova
     

Questo articolo è stato già letto1172 volte!

art696_tltmldlukanhlbhcy

BIBBIA E PURGATORIO

Premessa

Giustifica la Bibbia la dottrina dei purgatorio così com’è insegnata dalla Chiesa Cattolica? La risposta a questa domanda deve essereaffermativa. Perciò noi vogliamo interrogare la Sacra Scrittura su questo argomento, analizzare cioè alcuni testi biblici nei limiti concessi da un opuscolo. Vogliamo ragionare facendo uso corretto delle Scritture.
Precisiamo ancora una volta che due sono gli elementi o componenti essenziali della dottrina sul purgatorio.
Primo: La volontà o bontà di Dio concede al peccatore, dopo il perdono delle colpe, la possibilità di offrire un’adeguata soddisfazione per la sua completa purificazione. Nulla d’impuro può entrare nella celeste Gerusalemme (cf. Apocalisse 21, 27).
Secondo: La stessa volontà salvifica o bontà di Dio ha disposto che anche i membri del Corpo Mistico o cittadini del Regno ancora su questa terra possono aiutare coi suffragi i loro fratelli nella purificazione dopo la morte.
Peccato e soddisfazione

Dio perdona sempre i peccati al peccatore pentito, ma esige un’adeguata soddisfazione. Insegnamento biblico.

Antico Testamento
1 – La sorte di Mosè. Uomo di Dio, servo di Jahve fu certamente Mosè. Ma in qualche circostanza della sua vita non era stato senza macchia al cospetto del Signore. Una volta aveva parlato da stolto, con poca saggezza (cf. Numeri 20, 1-12; Salmo 105, 32-33). A motivo di questa stoltezza:
“Jahve allora disse a Mosè e ad Aronne: “Poiché non avete creduto in me riconoscendomi santo agli occhi dei figli di Israele, perciò non introdurrete quest’assemblea nel. la terra che io ho assegnato loro” (Numeri 20, 12; cf. Deuteronomio 1, 37).
Ciò che Dio aveva predetto, si avverò alla fine della vita del grande condottiero. Mosè salì sul monte Nebo e Jahve gli mostrò tutta la terra:
“Jahve gli disse: “Questa è la terra che ho giurato ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, dicendo: Alla tua posterità io la concederò. Te l’ho fatta vedere con i tuoi occhi, ma tu non c’entrerai” (Deuteronomio 34, 4).
Spiegazione:
a) Senza dubbio Mosè fu e rimase un grande amico di Dio (cf. Ebrei 11, 23-28; Siracide 45, 1-6), il più grande profeta dell’antichità. Solo Gesù, la Sapienza divina fattasi presente nel figlio di Maria, sarà superiore a lui (cf. Atti 3, 22-24).Dio perdonò a Mosè il suo peccato, che forse dovette consistere in qualche mancanza di fiducia in Jahve (cf. Numeri 20, 10). Il peccato, comunque, fu perdonato. Mosè apparirà agli Apostoli sul monte Tabor circonfuso di gloria assieme ad Elia, quale testimone qualificato della divinità di Gesù (cf. Matteo 17, 1-9; 1 Pietro 1, 16-19).
b) Tuttavia Dio non esentò Mosè dalla legge della soddisfazione dopo ottenuto il perdono dei peccato. Jahve non concesse a Mosè di entrare da trionfatore nella terra promessa. Fu certamente un modo di soddisfare per la colpa commessa, senza essere comunque escluso dalla gloria e dalla gioia degli amici di Dio nella patria celeste (cf. Ebrei 11, 13-16).

2 – Il peccato di Davide. Quest’uomo, benché scelto da Dio per essere il primogenito, ossia il più potente tra i re della terra (cf. Salmo 88, 26), si macchiò d’un duplice delitto: si appropriò della moglie di Uria, suo fedelissimo soldato, e poi lo fece uccidere a tradimento per coprire il suo crimine vergognoso (cf. 2 Samuele 12, 1-12).
Ma David si pentì sinceramente del suo peccato e pianse amaramente (cf. Salmo 50).
“Disse Davide a Nathan: “Ho peccato contro Jahve” Nathan rispose a Davide: “Anche – Jahve perdona il tuo peccato: tu non morirai; tuttavia, poiché hai osato oltraggiare – Dio liberi – Jahve con questa azione, anche il figlio che ti fu generato, morirà certamente” (2 Samuele 12, 13-14, Garofalo).
Il bambino che la moglie di Urìa aveva generato a Davide s’ammalò gravemente e dopo poco morì (cf. 2 Samuele 12, 15-19).

Spiegazione.
a) E’ degno di nota, prima di tutto, che il male fatto ad Urìa è considerato come un atto di grave offesa a Dio, cioè come un peccato, una grave colpa morale. Davide si pente e chiede perdono a Dio: “Pietà di me, o Dio, nel tuo grande amore (…). Sono colpevole e lo riconosco…” (Salmo 50, 1-5). Dio perdona a Davide il peccato. Davide continua ad essere il primogenito dei re della terra, l’unto di Jahve.
“Il Signore perdonò a Davide i suoi peccati ed esaltò per sempre la sua potenza. Sì impegnò con lui per la successione reale, gli assicurò un regno glorioso in Israele” (Siracide 47, 11).
b) Ma il pentimento ed il perdono non cancellarono ogni traccia del male commesso. Sarebbe stato troppo comodo!! A Davide viene inflitta una pena gravissima, che come un fuoco brucia l’intimo del suo essere. Non è il bambino a essere castigato! E’ il padre che subisce il castigo nella perdita del figlioletto tanto amato.
Commenta la Bibbia di Salvatore Garofalo:
“Si noti come, anche rimessa la colpa, rimanga da scontare la pena, più o meno grave: solo la soddisfazione libera completamente dal reato”.
Alle stesse conclusioni si arriva analizzando il racconto biblico del censimento ordinato da Davide (cf. 2 Samuele 24, 1-17; 1 Cronache 21, 1-117).

Nuovo Testamento
1 – Nel Nuovo Testamento non è assente l’idea della soddisfazione nel senso che il peccatore possa riacquistare l’amicizia con Dio e la salvezza mediante la sofferenza. Caso tipico può essere quello dell’incestuoso di Corinto (cf. i Corinzi 5, 1-5). Al colpevole non è negata la salvezza. Paolo afferma esplicitamente che il suo intervento e il giudizio di condanna hanno come scopo “che il suo spirito possa ottenere la salvezza nel giorno del Signore”.
Tuttavia al colpevole deve infliggersi una grave pena espiatoria, che non comporta solo l’espulsione dalla comunità dei fedeli, ma anche la consegna a satana perché lo colpisca con malattie e altre pene corporali. La punizione o sofferenza ha per fine la salvezza eterna del peccatore.

2 – Neppure manca nel Nuovo Testamento l’idea circa la possibilità d’una purificazione dopo questa vita, dovuta a causa del peccato, e quindi l’esistenza del purgatorio o di uno stato intermedio tra la morte e la gioia del paradiso. Non pochi biblisti vedono questa idea e quindi un valido fondamento della dottrina cattolica del purgatorio in alcune espressioni di san Paolo ai fedeli di Corinto. Riportiamo prima le parole dell’Apostolo:
“Ora, se si costruisce su questo fondamento con oro, argento, pietre preziose, legname, fieno, stoppia, l’opera di ognuno si renderà manifesta. Il giorno del giudizio la farà conoscere, dato che esso si ha da rivelare col fuoco, e il fuoco stesso proverà la qualità dell’opera di ciascuno. Se l’opera di chi ha costruito sussisterà, egli ne riceverà la mercede; se l’opera di qualcuno sarà consumata dal fuoco, egli la perderà; quanto a lui, però, sarà salvo, ma come attraverso il fuoco” (1 Corinzi 3, 12-16, Garofalo).
Spiegazione:
a) San Paolo fa qui alcune considerazioni sul lavoro di coloro che predicavano il Vangelo, ossia che intendevano edificare la Chiesa. A Corinto non tutto andava per il meglio: vi erano gelosie e contese (cf. 1 Corinzi 3, 3-5). L’Apostolo esprime il suo pensiero con l’immagine delle costruzioni e dei costruttori. Alcuni usano materiale pregiato e resistente come marmo, pietre preziose e simili, altri, materiale scadente come legno, fieno, stoppia. Il materiale pregiato rappresenta la predicazione genuina del Vangelo, la costruzione sul fondamento che è Cristo; quello scadente indica l’opera dei predicatori facili ad errori ed eresie.
b) Come prova della solidità o meno della costruzione, della validità o meno della predicazione, per Paolo vale il giudizio di Dio, che sarà manifesto nell’ultimo giorno mediante il fuoco (cf. 2 Tessalonicesi 1, 8; 2 Pietro 3, 7).Mediante il fuoco sarà verificata la qualità del lavoro apostolico, la solidità della costruzione: quella buona resisterà e l’operaio avrà la sua mercede; quella cattiva sarà distrutta. Che cosa avverrà dell’operaio o predicatore infedele o scriteriato?
c) Egli sarà salvo, dice Paolo, ma come attraverso il fuoco. La sua sorte non sarà la distruzione come per la sua opera, ma la salvezza, non senza però qualche danno personale, non senza qualche scottatura come chi fugge da un incendio improvviso. L’operaio o predicatore infedele subirà una pena personale prima di conseguire la salvezza.
“Molti teologi vedono qui, non a torto, una prova implicita della esistenza del purgatorio; infatti, benché l’Apostolo non parli direttamente di esso e tanto meno della pena del purgatorio, tuttavia suppone chiaramente la possibilità che dopo la morte una eventuale imperfezione dell’opera del predicatore possa essere espiata mediante qualche sofferenza o pena”.
d) A conferma vale la considerazione specificamente biblica secondo la quale il giudizio finale termina solo con la felicità o condanna degli uomini (cf. Matteo 25, 46; Giovanni 5, 28-29). Se Paolo concede la salvezza anche agli operai evangelici non privi di imperfezioni, si può dedurre che essi saranno ammessi alla vita eterna – saranno salvi – mediante una purificazione dopo la morte. Nella Città Santa Gerusalemme, ossia nel Regno di Dio nella sua fase definitiva “non entrerà tutto ciò che è impuro né chi compie abominazione o menzogna” (Apocalisse 21, 27).

Padre Nicola Tornese s.j.


     

Lascia un commento Annulla risposta

Devi essere connesso per inviare un commento.

Collegati tramite Facebook e Twitter

Cerca nel sito

Archivi

PREGHIERE DEL MATTINO

PREGHIERE DELLA SERA

Francesco
Benedetto XVI
Giovanni Paolo II

VATICANO

DEMONOLOGIA

ANGELI

APPARIZIONI MARIANE

BIBLIOTECA

CATECHESI

CRISTOLOGIA

DIPENDENZE

DONNA

FATIMA

GIOVANI

GIUSEPPE

MARIOLOGIA

MORALE CRISTIANA

ROSARII E CORONCINE

SACRAMENTI

SALUTE

SPIRITUALITA’

I TESTIMONI DI GEOVA

Categorie




Recupera la password

Accedi

Collegati tramite Facebook e Twitter

LITURGIA – PAROLA DI DIO

 

Recitiamo insieme il Rosario

Canti Liturgici

Stampa Cattolica

Avvenire
Fides
L'Osservatore Romano
Zenit
Clicca sul Giornale

RSS L’OSSERVATORE ROMANO

RSS ZENIT

  • La priorità della famiglia e il DDL Cirinnà
  • Eutanasia: no all'utilitarismo che uccide
  • Becciu: "Il Vaticano? Non è un covo di ladri..."
  • I Fatebenefratelli vendono l’ospedale San Giuseppe di Milano
  • Parolin: "Non lasciarsi paralizzare dalla paura. È ciò che vogliono i terroristi"

Siamo presenti su


server emule

Preghiera per la Famiglia


Padre del cielo,
Tu ci hai dato un modello di vita
nella famiglia di Nazareth,
aiutaci, o Padre buono,
a fare della nostra famiglia
un'altra Nazareth, dove regnano
l'amore, la pace e la gioia.
Fa' che la nostra vita,
sia profondamente contemplativa,
intensamente eucaristica
e vibrante di gioia.
Aiutaci a rimanere insieme
nella gioia e nella sofferenza
attraverso la preghiera familiare.
Insegnaci a vedere Gesù
nei membri della nostra famiglia
specialmente nelle loro difficoltà.
Possa il Cuore Eucaristico di Gesù
rendere i nostri cuori miti ed umili
come il suo e possa aiutarci
a compiere i nostri doveri familiari
in modo santo.
Possiamo amarci
come Dio ama ognuno di noi,
ogni giorno sempre più,
e possiamo perdonarci le offese
come Dio perdona le nostre.
Aiutaci, o Padre buono,
a prendere ciò che ci dai
e a darti tutto ciò che ci chiedi
con grande gioia.
O Immacolato Cuore di Maria,
causa della nostra gioia,
prega per noi.
S. Giuseppe, prega per noi.
S. Angelo Custode,
rimani sempre con noi,
guidaci e proteggici.
AMEN

© 2010-2021 La Sacra Famiglia

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy cliccando sul tasto "Impostazioni Cookie"
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie
Impostazioni CookieACCETTO
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

Questo sito Web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza durante la navigazione nel sito Web. Di questi cookie, i cookie classificati come necessari vengono memorizzati nel browser in quanto sono essenziali per il funzionamento delle funzionalità di base del sito Web. Utilizziamo anche cookie di terze parti che ci aiutano ad analizzare e comprendere come si utilizza questo sito Web. Questi cookie verranno memorizzati nel tuo browser solo con il tuo consenso. Hai anche la possibilità di disattivare questi cookie. La disattivazione di alcuni di questi cookie può influire sulla tua esperienza di navigazione.
Necessary
Sempre abilitato
I cookie necessari sono assolutamente essenziali per il corretto funzionamento del sito Web. Questa categoria include solo cookie che garantiscono funzionalità di base e funzionalità di sicurezza del sito Web. Questi cookie non memorizzano alcuna informazione personale.
ACCETTA E SALVA