Ai tdG interessa soprattutto un regno di Dio su questa terra. Hanno scritto: “Il governo mondiale di cui parliamo è per noi sulla terra! E’ perfettamente adatto alle nostre pressanti necessità. Sta per assumere la cura di tutte le nostre attività. Perciò ne parliamo come del nostro prossimo governo mondiale” .
Si tratta dunque del loro prossimo governo mondiale. I geovisti infatti o come governanti o come governati saranno i soli a beneficiare. Tutti i beni materiali dei nemici passeranno nelle loro mani , e il governo si prenderà cura di tutte le attività dei governati, lasciando ad essi il piacere di vivere all’ombra del fico e della vite.
Questo prossimo governo è stato benignamente preparato da Geova, e sarà seguito – dopo Mille Anni – da un governo perfetto su questa terra, per sempre. Possiamo perciò distinguere vari tempi nel governo o regno di Geova, ciascuno con le sue caratteristiche. Noi esamineremo i singoli tempi e ciò che li caratterizza, tenendo presente la dottrina biblica sul Regno di Dio esposta nella Prima Parte e altri insegnamenti biblici. Esporremo prima l’errore e subito dopo la verità.
PRIMO TEMPO
A – L’errore:
1 – Per i tdG il regno di Dio – quello terreno che a loro interessa – sarebbe nato in cielo nel 1914, come diremo tra breve più diffusamente. Ma la Bibbia parla chiaramente in senso contrario là dove afferma in modo inequivocabile che Cristo cominciò a regnare in cielo e in terra fin dalla sua Ascensione (cfr. Matteo 28, 18-19; Filippesi 2, 10 ecc.).
Per giustificare il loro errore i tdG minimizzano questa regalità universale di Cristo e gli concedono solo un piccolo regno spirituale, “che ebbe inizio quaranta giorni dopo la risurrezione, quando Cristo ascese al cielo”. Allora Gesù Cristo “non cominciò a regnare sul mondo del genere umano. Non fu mai un re umano, terrestre. Fu un re spirituale, celeste. Infatti in Giovanni 18, 36 Gesù ha detto: “Il mio regno non è di questo mondo””.
2 – In attesa dunque di tempi migliori, “il Principe dei re della terra” (Apocalisse 1, 5), stando in cielo, dovette accontentarsi d’un piccolo regno spirituale sulla terra, regnando spiritualmente solo su una congregazione di discepoli generati dallo spirito .
Chi sono costoro?
Sono i fortunati “suggellati” (Apocalisse 7, 4; 14, 1), che Geova costituì quale Corpo Direttivo del suo futuro regno sulla terra. “Tutti i secoli trascorsi (dal 33 dopo Cristo) hanno permesso a Geova di procedere al trasferimento di questi approvati discepoli di Gesù Cristo nello spirituale regno del Figlio del suo amore (Colossesi 1: 13)
Quanti sono?
Il numero totale completo e chiuso non può superare i 144.000! Tenendo presente che dopo il 1914 ve ne sono state diverse decine di migliaia, si deve concludere che durante i diciannove ‘secoli Geova ha proceduto al trasferimento nel regno spirituale del suo Figlio solo di poche decine di migliaia e anche meno. La maggior parte di questi (se non tutti) vanno assegnati al primo secolo Era Cristiana a motivo della grande apostasia avvenuta alla fine di quel secolo.
B La verità:
1 Il giorno dell’Ascensione Cristo pronunziò le solenni parole: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra” (Matteo 28, 18). Ora nello stile biblico cielo e terra equivale a tutto l’universo (cfr. Genesi 1, 1; Isaia 65, 17 ecc.). Fin d’allora dunque Gesù Cristo ebbe un potere effettivo universale, e non limitato a poche decine di migliaia di creature umane in cielo. Il potere del Risorto, fin d’allora, si estendeva anche alla terra.
Pochi anni dopo san Paolo affermava che “nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi in cielo, in terra e sotto terra” (Filíppesi 2, 10). Dunque fin d’allora il Risorto era riconosciuto come Sovrano universale. L’Apostolo dice: si pieghi (al presente), e: in cielo e in terra, ossia in tutto l’universo.
2 – In virtù del suo potere universale, lo stesso giorno dell’Ascensione, Cristo comandò ai suoi discepoli di “andare ed ammaestrare tutte le nazioni” (Matteo 28, 19), ossia di accogliere nel Regno chiunque avesse creduto (cfr. Marco 16, 16) senza limiti di numero (cfr. pp. 11-14).
Il comando del Signore corroborato dalla sua presenza invisibile e dinamica (cfr. Matteo 28, 20), ottenne subito grandi risultati. Verso la fine del primo secolo san Giovanni nell’Apocalisse vedeva nel Regno di Dio “una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare” (Apocalisse 7, 9) .
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