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I parenti di Gesù

20 Luglio 2016 | Filed under: Riflessioni
     

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JESUS TEACHING THE PEOPLE

JESUS TEACHING THE PEOPLE

Alfeo, fratello di San Giuseppe, ha due figli che, stoltamente si accaniscono contro Gesù, assillando continuamente Maria.

Lo consideravano a tutti gli effetti un pazzo, uno stupido, un falso profeta, un vero squilibrato. Sto parlando dei suoi cugini, quelli che Lo avevano conosciuto molto bene, due fratelli di Giuda Taddeo, grande Apostolo, il quale invece per la sua purità interiore aveva scoperto in Gesù il Messia atteso.

La più grande persecuzione morale, Gesù l’ha vissuta tra i suoi parenti, per la chiusura alla Grazia da parte di due cugini, indicati come fratelli nel Vangelo, per l’uso comune di una sola parola che aveva più significati. Anche oggi si parla di “suoi fratelli” mentre in realtà erano i cugini figli di Alfeo, lo zio e pure lui accanito oppositore della predicazione di Gesù.

La prova morale della persecuzione che scaturisce e viene anticipata dalle diffamazioni, è quella che arreca maggiore sofferenza. Nessuna sofferenza fisica è paragonabile a quella morale, e la sofferenza varia dalla purezza della persona.

Possiamo immaginare, più o meno, l’infinita sofferenza vissuta da Gesù quando sentiva che soprattutto i parenti più intimi Lo odiavano!

Anche noi soffriamo a seconda dalla purezza del cuore, infatti chi vive nella trasgressione e ha un cuore indurito, non avverte minimamente le avversità dei familiari e dei parenti, non ci fa neanche caso e disprezza tutti.

Diverse sono la percezione e il coinvolgimento emotivo che prova la persona buona, quella che ama tutti e desidera il bene di tutti. La persona buona rimane sconcertata, turbata, dalla cattiveria che si rilascia contro, molto spesso senza motivo, irragionevolmente.

Chi più di Gesù poteva dire che non c’era alcuna ragione di diffamarlo con accuse pesanti e di perseguitarlo?

I suoi cugini, comunque, non si fermavano alla diffamazione, si impegnavano astutamente nel male e disturbavano la Madre di Dio e loro zia, ripetendo accuse anche ad Ella per la libertà lasciata al Figlio e i mancati richiami di ritornare a casa.

I due cugini di Gesù erano strumenti di satana e non se ne accorgevano!

I buoni cattolici hanno anch’essi familiari e parenti che si attivano con strana e assurda premura nel richiamare i loro cari che pregano un po’ più di loro… oppure vanno a Messa spesso, forse anche ogni giorno. Da dove nasce questa ostile e perfida premura? Non certo da Dio…

Quanta gente nel mondo è strumento di satana e non se ne accorge!

Questo è avvenuto nei secoli passati e avviene oggi anche nella Chiesa, però la differenza è che di solito chi fa del male è consapevole!

I due cugini di Gesù erano marionette nelle mani del burattinaio, neanche loro capivano il motivo reale della feroce ostilità contro Gesù.

Il loro abbandono a quei pensieri strani contro Gesù era una vera resa alla forza di satana, che attraverso essi voleva fermare Gesù, e questi due cugini con insistenza hanno chiesto alla Madonna di verificare lo squilibrio mentale del Figlio di Dio… A tanto arriva la cattiveria dei senza cuori!

La Madonna accettò per tranquillizzarli, Ella conosceva perfettamente suo Figlio e la sua vera identità, ma si recò con essi dove si trovava Gesù e voleva parlargli per tranquillizzare i nipoti arroganti. Da qui nasce la risposta apparentemente impetuosa di Gesù, mentre Lui voleva affermare che la sua dottrina non considera più i familiari e i parenti, perché tutti siamo figli dello stesso Padre.

Dalla rivelazione di Gesù a Maria Valtorta ho trovato il dialogo tra il Signore e suo cugino Giuda a Cana, prima del miracolo del vino. Dal dialogo si comprende che ancora Giuda si stava formando e Gesù aveva appena iniziato la sua predicazione, ma emerge già forte la pressione di due fratelli di Giuda Taddeo e del padre, Alfeo, di bloccare il Signore e impedirgli di predicare, quindi di comportarsi da squilibrato…

«“Già ammaestri, Gesù?” chiede il Taddeo.

“Si, cugino”.

“E che parole! Ah! non si odono sul labbro d’altri!”.

Giuda sospira. Col capo appoggiato alla mano, col gomito puntato sul ginocchio, guarda Gesù e sospira. Pare voglia parlare e non osi.

Gesù lo stuzzica: “Che hai, Giuda? Perché mi guardi e sospiri?”.

“Niente”.

“No. Niente non è. Non sono più il Gesù che tu amavi? Quello per cui non avevi segreti?”.

“Si, che lo sei! E come mi manchi, Tu, maestro del tuo più anziano cugino…”.

“E allora? Parla”.

“Volevo dirti… Gesù… sii prudente… hai una Madre… che non ha che Te… Tu vuoi essere un rabbi diverso dagli altri e Tu sai, meglio di me, che… che le caste potenti non permettono cose diverse alle consuetudinarie da loro messe. Conosco il tuo modo di pensare… è santo… Ma il mondo non è santo… e opprime i Santi… Gesù… Tu sai la sorte di tuo cugino il Battista… È in prigione, e se ancor non è morto è perché quel lurido Tetrarca ha paura della folla e del fulmine di Dio. Lurido e superstizioso come crudele e libidinoso. Tu… che farai? A che sorte vuoi andare incontro?”.

“Giuda, questo mi chiedi tu che conosci tanto del mio pensiero? Parli di tuo impulso? No. Non mentire! Ti hanno mandato, e non mia Madre certo, a dirmi queste cose…

Giuda abbassa il capo e tace.

“Parla, cugino”.

“Mio padre… e con lui Giuseppe e Simone… sai… per tuo bene… per affetto per Te e tua Madre Maria… non vedono di buon occhio quello che Tu ti proponi di fare… e… e vorrebbero Tu pensassi a tua Madre…”.

“E tu che pensi?”.

“Io… io”.

“Tu sei combattuto fra le voci dell’Alto e della terra. Non dico del Basso. Dico della terra. Anche Giacomo lo è, più di te ancora. Ma Io vi dico che sopra la terra è il Cielo, sopra gli interessi del mondo vi è la causa di Dio. Avete bisogno di cambiare modo di pensare. Quando lo saprete fare, sarete perfetti”.

“Ma… e tua Madre?”.

“Giuda, non c’è che Lei che avrebbe diritto a richiamarmi ai miei doveri di figlio, secondo la luce della terra: ossia al mio dovere di lavorare per Lei, per sovvenire ai suoi bisogni materiali, al mio dovere di assistenza e conforto con una vicinanza alla Madre. E Lei non mi chiede nulla di questo. Da quando mi ebbe, Ella sa che mi avrebbe perduto, per ritrovarmi in una maniera più vasta di quella del piccolo cerchio della famiglia. E da allora si è preparata a questo».

La risposta di Gesù è bellissima, spiega senza alcun dubbio la piena partecipazione di sua Madre alla redenzione dell’umanità.

“Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei Cieli, egli è per me fratello, sorella e madre”.

Chi più della Vergine Maria fece pienamente la volontà di Dio e aiutò il Figlio di Dio che era anche suo Figlio, a rivelare la sua dottrina?

Indubbiamente l’affermazione di Gesù era ed è un elogio alla Madre, infatti solo Lei ha adempiuto perfettamente i disegni di Dio!

Padre Giulio M. Scozzaro


     

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