Epifania – Catechesi liturgica
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Epifania significa “manifestazione”, e quella che la Chiesa celebra il 6 gennaio è la prima manifestazione dell’umanità e divinità di nostro Signore Gesù Cristo ai Magi convenuti dall’Oriente a Betlemme per adorare il Messia bambino.
Nell’orazione di “colletta” troviamo il senso di questa liturgia particolare: “In questo giorno, con la guida della stella, hai rivelato alle genti il tuo unico Figlio …”. I Re Magi, infatti, sono considerati come primizie dei pagani che riconoscono in Gesù di Nazareth il nato Re dei giudei.
Il Vangelo ci racconta come i Magi, superando le difficoltà frapposte dalla corte erodiana, giungono a Betlemme dove la stella “li precedeva finchè giunse e si fermò sopra il luogo ove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa videro il Bambino con Maria, sua madre, e prostratisi lo adorarono” (Mt 2, 10-12). L’atto di prostrarsi e adorare significa il riconoscimento del divino Messia.
Nel prefazio leggiamo: “Oggi in Cristo luce del mondo tu hai rivelato a popoli il mistero della salvezza, e in Lui apparso nella nostra carne mortale ci hai rinnovati con la gloria dell’immortalità divina”. Da ciò si comprende che l’Epifania è una festa pasquale, sì, ma anche missionaria. La Chiesa infatti ha la missione di annunciare a tutte le genti il Cristo nato, crocifisso e risorto per la salvezza di tutti gli uomini.
La Chiesa per altro ha giustamente ritenuto di unire fra loro le tre grandi manifestazioni epifaniche di Gesù: La visita dei magi a Betlemme, la rivelazione trinitaria nel battesimo di Gesù ed il miracolo di Gesù alle nozze dei Cana. La seguente antifona al Magnificat chiarisce egregiamente il concetto: “Tre prodigi celebriamo in questo giorno santo: oggi la stella ha guidato i magi al presepio, oggi l’acqua è cambiata in vino alle nozze, oggi Cristo è battezzato da Giovanni nel Giordano”.
Il Redattore
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