Camminiamo insieme con Cristo
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Se per mezzo di un uomo è entrata la morte nella storia dell’umanità, per mezzo di Cristo ci sarà la Risurrezione e la Salvezza per la Vita Eterna.
Camminiamo insieme con Cristo! Per poter seguire Lui è necessario che nasca in noi il desiderio d’imparare a pregare. La preghiera è una luce interiore che illumina le nostre piaghe e i nostri difetti, Ogni difetto che pesa è una ferita aperta che sanguina.
Se non accogliamo l’aiuto degli altri, che vedono e subiscono i nostri difetti tutti i giorni, corriamo il rischio di accumulare interiormente tanta rabbia, tristezza e superficialità.
Ecco perché Gesùè venuto in mezzo a noi, mandato da un Dio ricco di misericordia e di pace senza fine, che ama le sue creature. Egli non castigo, non fa paura, perché sa benissimo come siamo. Non dobbiamo incolpare Dio quando i troppi idoli che coltiviamo e che ci schiavizzano, ci portano alla morte sia spirituale che fisica.
Abbiamo ricevuto da Lui dei doni straordinari: la libertà, la consapevolezza, la ragione… eppure questi doni li usiamo per servire i nostri idoli.
In tante famiglie non si vive la pazienza, il perdono, la gratitudine, per questo i ragazzi oggi non sanno ringraziare, perché nessuno insegna loro concretamente a farlo, e così vivono pensando che tutto sia solo e sempre dovuto. Noi, invece, siamo stati creati per essere buoni, misericordiosi, pazienti, per vivere la trasparenza di una vita pulita, nella mente, nel cuore, nella realtà.
Continuare a vivere nella sporcizia ci fa male. Siamo stati creati per la pace e la gioia, e se non le abbiamo ancora trovate, dobbiamo chiederci il perché ed iniziare a cercarle dentro di noi. Gesù viene tra noi per dire: «non temere, non avere paura, la mia pazienza, il mio amore per te è incondizionato», è un amore che non ha termini e che salva dal male del cuore, della coscienza e dello spirito.
Però dobbiamo metterci in cammino seriamente per una conversione vera, personale e famigliare. Dio non si è fatto un potente, uno scienziato o un ricco, ma un bambino, con un cuore cosmico, che abbraccia tutti noi con il suo amore e la sua misericordia, che ci vuole insegnare la sostanza della vita: l’umiltà, la purezza, la fiducia. Per accoglierlo dobbiamo diventare come bambini, metterci nelle sue braccia per andare alla sorgente dell’essere da cui siamo stati creati: il cuore del Padre.
Nessuna moglie, nessun marito, nessun figlio, nessun amante può sostituire la venuta di Gesù in noi. La risposta dobbiamo cercarla in Lui, nato per la nostra salvezza, per guarirci interiormente, per dirci che è vita, eternità e fedeltà. Tutti noi abbiamo interiormente il desiderio d’immortalità, ài pienezza, di risposte vere, ma dobbiamo aprire il cuore a Gesù e permettergli di entrare.
Giovanni Paolo II all’inizio del suo pontificato ha lanciato un grido che forse qualcuno non ha ancora ascoltato: «Aprite le porte a Cristo!». La porta del cuore, ma anche quella delle famiglie. Trovando un bambino sulla soglia di casa che bussa, chi non aprirebbe? Apriamo le porte del cuore e non ci sentiremo più soli e malati.
Madre Elvira
Comunità Cenacolo
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