A grandi mali, grandi rimedi. La fede
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Si può vivere senza Dio? – La fede
Perché parlare di fede come rimedio al peccato di autosufficienza? Perché la fede è la risposta dell’uomo a Dio. La prima risposta dell’uomo a Dio è l’obbedienza della fede. I primi uomini perdettero la fiducia in Dio, in ciò che Egli aveva detto loro. Credettero di più ai loro sensi, alla bellezza apparente del frutto, alla parola del serpente che alla parola di Dio. La fede è il fidarsi della parola di Dio più che della nostra percezione.
E non è facile, perché noi diamo un grande peso al modo nostro di guardare la realtà. Tutti crediamo che siamo oggettivi, che la realtà è così come noi la vediamo; che noi veramente capiamo la situazione del mondo, della Chiesa, della crisi… E invece non sempre è così. Il Santo Padre, nel discorso pronunciato ai cardinali e agli ecclesiastici che lavorano nella Curia romana ha chiaramente detto che la cristi della Chiesa in Europa è una crisi di fede, una crisi di autosufficienza.
L’uomo europeo non crede più che Dio gli possa dire qualche cosa veramente utile. Può organizzarsi benissimo la vita senza Dio, senza Cristo, senza la Chiesa. Non necessita di redenzione né di salvezza. Questo produce un grande appiattimento dei valori, degli ideali, della vita. Dà alla vita il colore permanente del grigio. La fede invece è capace di suscitare grandi entusiasmi, grandi sacrifici, la voglia di fare grandi imprese per gli altri.
Chi pretende di vivere senza Dio crede che non ha bisogno di credere. Ma poi si cerca alcuni idoli a cui dà adorazione personale e tributa un culto a volte molto più rituale che quello delle religioni. Chi pretende di vivere senza Dio non sarà capace di dare alla propria vita una speranza che vada al di là del sensibile e dell’effimero. Eppure quante vite umane che vogliono vivere così e che pochi sono coloro che invece li avvicinano per invitare loro ad una nuova dimensione, piena di rischi, certamente, ma nella quale l’uomo è capace del vero abbandono di sé nelle mani del suo Creatore, imparando così la strada dell’infanzia spirituale, così cara a Santa Teresa del Bambino Gesù.
Penso che per tutti noi l’anno della fede sarà una grande sfida per poter combattere l’autosufficienza, radice e manifestazione del peccato originale nelle nostre vite. E un’opportunità per guardare il mondo con occhi diversi, con quello sguardo primordiale che ebbero sul mondo appena creato Adamo ed Eva, con quello sguardo di Maria, concepita senza peccato, che era capace in modo spontaneo e naturale di scoprire la traccia di Dio in tutto il reale dandole un senso fondamentale al vivere e una pienezza unica all’esistenza.
P. Pedro Barrajón, L.C.
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