Chi accoglie me, accoglie Colui che mi ha mandato
Questo articolo è stato già letto951 volte!
Vogliamo meditare le parole più importanti che ha pronunciato Gesù, sono come il testamento lasciato per tutti. E tra le prime cose che dice, dopo avere ribadito che il Padre Lo aveva inviato nel mondo, precisa la missione e l’identità dei suoi discepoli: “Chi accoglie colui che Io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie Colui che mi ha mandato”.
Da questo deduciamo che l’apostolato che viene svolto dai cristiani, è efficace secondo la Fede con cui si compie. Non bastano le parole.
Gesù oltre al lungo discorso e alla spiegazione definitiva riguardo la sua Persona, compie un gesto straordinario e molto significativo: lava i piedi agli Apostoli. I Dodici erano già stati ordinati Sacerdoti, con questo il Vangelo precisa che lavò i piedi ai Consacrati e ad uomini.
Senza discriminare le donne, ci mancherebbe, infatti in questa circostanza non li lava neanche alla Donna biblica, sua Madre, la Donna perfetta e piena di Dio. Gesù ha portato parità di dignità tra uomo e donna, ognuno ha però una specifica missione. Nell’ebraismo e nell’islamismo non c’è questa parità, solo il Cristianesimo dà alla donna dignità e stesse opportunità degli uomini.
Il rito che compie Gesù nel lavare i piedi a uomini ben inferiori a Lui e creati da Lui che è Dio, è un atto di umiltà che sorprende tutti i suoi seguaci, ed è proprio questo suo annientamento a dirci che noi diventiamo grandi davanti a Dio nella misura dello svuotamento dell’amor proprio.
Questa è la lotta più forte che dobbiamo combattere e non è facile vincere l’egoismo, anzi è impossibile vincerlo da soli.
Con Gesù e la guida della Madonna invece tutto diventa facile e possiamo raggiungere obiettivi spirituali elevati. Dipende da noi!
Gesù ci ha indicato che servire equivale a lavare i piedi ai poveri o a coloro che non amiamo, indica la volontà di amarli sempre, di non condannarli e di aiutarli in ciò che ci è possibile. Lavare i piedi è una immagine che dobbiamo ricordare soprattutto nei momenti di tensione con qualcuno o di ribellione interiore.
Non si tratta di subire passivamente oltraggi e falsità, ma di affrontarli con umiltà e amore. Senza l’odio si ama e perdona.
Per raggiungere una forte capacità interiore di resistenza alle tentazioni e agli impulsi che conducono alla rovina, dobbiamo impegnarci di più nella preghiera. È proprio la preghiera a renderci simili a Gesù e a comportarci come ha fatto Lui.
La preghiera cambia la nostra vita e ci facilita tutto, ci dà un profondo discernimento per riconoscere la verità e rifiutare la falsità presente nel mondo. La confusione presente in una persona e che crea sempre dubbi soprattutto sulle cose spirituali, emotivi, affettivi, cresce se non c’è la Grazia di Dio a venirci in aiuto.
Tutto possiamo superare con la preghiera, è necessario pregare con amore e umiltà. Anche i diavoli avranno terrore della nostra preghiera.
Padre Giulio M. Scozzaro
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.