Vi lascio la pace, vi do la mia pace
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I veri cristiani si contraddistinguono nelle prove, nelle sofferenze, nelle malattie, per la loro serenità, una pace che non viene dal mondo né dalla carne. Sono sempre nella gioia sincera anche quando tutto sembra avverso e persecutorio. È una gioia sincera perché viene da Dio, non quella falsa che appare in chi finge, sapendo di fingere.
I seguaci di Cristo non sono tutti in comunione con Lui, questo emerge, per esempio, dalla reazione pacifica o esaltata che si mostra quando qualcosa minaccia la serenità del cristiano. Chi sta con Gesù si controlla e valuta serenamente ogni evento, chi è senza Dio invece si abbatte e la mente viene sconvolta da tanti pensieri negativi.
L’affermazione di Gesù: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”, non è compresa bene dai cristiani, viene letta velocemente e non colgono la potenza interna, intrinseca, presente in queste parole. Sono parole semplici che può ripetere anche un potente del mondo, ma alle sue parole non seguirà mai un effetto capace di elargire la straordinaria pace interiore.
Il potente potrà ripristinare la pace come assenza di guerra, ma non potrà mai agire nell’anima di una persona o di un miliardo di persone e trasmettere quella pace che arriva solo da Dio e che si contraddistingue per la quiete, la letizia, la consolazione che si prova interiormente.
Infatti, Gesù precisa che la sua pace è unica, “non come la dà il mondo, Io la do a voi”.
Possedere la pace di Gesù è la più grande ricchezza della vita umana!
Possederla però non è facile, quindi non è assolutamente automatico. Non sono le preghiere giornaliere o la Messa quotidiana ad ottenere la vera pace, sicuramente questi impegni sono determinanti per passare da uno stato istintivo e irragionevole ad uno più equilibrato, ma neanche questo è automatico.
Si possono recitare molte preghiere ma senza pregare, e andare a Messa senza partecipare al Sacrificio mistico dell’altare.
Dipende dall’amore che si possiede per il Signore, la volontà di fare come dice Lui e non come ispirano i pensieri orgogliosi e umani.
I cristiani che pregano bene e partecipano alla Messa con umiltà, avvertono che Gesù è vivo, vicino a loro, sono sicuri che non li abbandonerà e si abbandonano come bambini alla sua Volontà. Riconoscono che senza Lui la vita è priva di un senso compiuto, nessuna cosa li attrae più di Gesù.
Raggiungono la vera pace interiore per l’impegno giornaliero nel cammino di Fede, curano la loro anima allontanando quanto si oppone al Vangelo e praticando gli insegnamenti di Gesù. In questo modo si conosce la pace interiore che nessuna ricchezza potrà mai eguagliare o donare.
Con questa pace interiore i Santi hanno affrontato anche il martirio, grandi avversità e persecuzioni inenarrabili, come è avvenuto a Padre Pio e Natuzza Evolo. Non solo Loro due, tutti i Santi e incalcolabili anime che hanno seguito fedelmente il Vangelo e hanno patito ogni genere di tribolazioni e diffamazioni senza limiti, sono sempre rimasti nella pace interiore, perché nessuna cosa può abbattere chi si affida a Dio.
Gesù ha promesso di dare la sua pace ai discepoli che Lo seguono fedelmente e questa pace porta il dominio dell’istinto e dell’orgoglio.
Nei veri seguaci di Cristo regna questa pace soprannaturale, e si riconosce per l’equilibrio interiore, l’appagamento della vita per quello che si ha senza fantasticare inutilmente, la gioia di vivere senza scendere mai a compromessi, la forza di perdonare sempre senza conservare alcun rancore, la tranquillità che avvertono di continuo.
A cosa serve possedere molto, ricchezze ostentate che rendono più orgogliosi, se si continua a vivere come fuori di sé, nelle falsità seminate di continuo e in una finzione che vuole mostrare ciò che non si è o non si possiede interiormente?
Di sicuro, quando manca la pace di Gesù si può arrivare all’esaurimento nervoso, ad una depressione pericolosa che lascia i segni.
Perché il Signore dice a quanti Lo seguono nella verità, nell’umiltà, nella bontà: “Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore”.
Gesù vuole regnare nei cuori di tutti, non costringe nessuno e bisogna fare spazio nell’anima per accoglierlo. Nell’esame di coscienza si deve scoprire la provenienza delle agitazioni e del tumulto che sconvolgono la mente e la rendono nemica della pace che si continua a cercare inutilmente.
Nel mondo regnano violenza e odio, falsità e inutile apparenza, solo Gesù ci aiuta a vivere nella sua pace, nella verità e nell’umiltà.
A. Iasi
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