Per la formazione delle anime
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Non si può pretendere, per esempio, da un novizio una virtù consumata, ma si deve compatire la sua debolezza e portarlo a mano a mano sulle vette della santità. La pianta non produce subito il frutto, ma comincia con lo svilupparsi, cresce e poi dà il frutto. Chi è principiante ha bisogno, invece, di molto compatimento e, più che sentire il peso della vita che incomincia, deve sentirne le gioie.
Non è prudente sottoporre i principianti a rinunce difficili: bisogna, anzi, dar loro l’impressione di aver scelto uno stato, se può dirsi così, anche di una certa agiatezza materiale. È in loro che bisogna far nascere a poco a poco l’amore alla penitenza e il desiderio del sacrificio, alimentandoli soprannaturalmente della scienza di Dio, cioè della sua parola.
Bisogna riconoscere che spesso si erra nella formazione delle anime, badando più alla disciplina esteriore che a quella interiore. Un seminarista, un novizio, un principiante non possono produrre fiori e frutti di santità se prima non hanno radici ben profonde. Certi atteggiamenti di mortificazione che sarebbero possibili in un’anima consumata nella virtù, possono diventare o un peso terribile o un’ipocrisia in un’anima principiante. Non si può pretendere di schiudere a forza un bocciolo perché, forzandolo ad aprirsi, si sfronda: bisogna che la forza interna lo dischiuda, e che la sostanza assorbita dal suolo e la fecondazione lo mutino in frutto. È indispensabile e urgente modificare certe idee in questo campo che è fondamentale nella formazione delle anime e specialmente dei ministri di Dio.
Un seminarista dev’essere addestrato dalla piccola età alla vita interiore, soprannaturale e illuminata dalla Parola di Dio; questo penetra il suo cuore e lo disciplina anche esternamente. È falso credere che i ragazzi siano incapaci di perfezione, e che solo la sferza o la severità li domi; è proprio il contrario. Se si nutre la vita interiore con la Parola di Dio e con la partecipazione illuminata e viva ai tesori della Chiesa; l’anima si trova come nei raggi del sole e prospera.
Le disgraziate apostasie di anime consacrate a Dio hanno la loro ragione nella mancanza vera di formazione e di serietà nella vita spirituale. Oh, se si capisse che noi abbiamo il segreto, quasi automatico, per progredire nello spirito, nel Tesoro eucaristico e nella dolcissima Mamma Maria! Oh, se si formassero le anime per alimentazione interna e non per impiastri o pannicelli caldi!
Oh, se si desse loro la Parola di Dio, quella parola che si ha quasi timore di mettere nelle mani delle anime, presumendo di far la lezione al Signore che ce l’ha data! Oh, se si facesse sentire alle anime la maternità di Maria Santissima, come sarebbe più facile vincerle, governarle, elevarle, e formarne fiori di santità.
don Dolindo Ruotolo
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