O Maria, quanto debbo amarti
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Tra questi pensieri, solenni come i Cieli e splendenti come soli nella povera anima mia sacerdotale, che cosa posso fare io avvicinandomi all’Altare, io che sono pieno di miserie? Mi getto ai tuoi piedi o Mamma mia, mi riconosco peccatore, pur riconoscendomi tuo figlio, sperando da Te un aiuto speciale per non essere profanatore dell’azione divina che vado a compiere. Tu mi sei Mamma, mi guardi, mi ami, mi sostieni, ed io piango ai tuoi piedi benedicendo la tua materna bontà, e mi ti dono come bimbo perché Tu mi ammanti di luce, di adorazione, di amore e di profonda umiltà nella celebrazione della Messa.
Innanzi a Te, purissima rosa di vita, di sapienza e di amore, sbocciata dalla Vita, dalla Sapienza e dall’Amore Eterno, sento il bisogno di vivere di amore, d’immergermi nella luce di Dio, di donargli tutto me stesso, di riscaldarmi al caldo del tuo Cuore, o Mamma mia.
Sono tanto meschino innanzi a Te, eppure oso andare all’Altare per generare eucaristicamente anch’io il Verbo Emanato, per dare anch’io al Signore una lode infinita nel Verbo suo, e per ardere nella fiamma dell’Eterno Amore, che con la sua fiamma consumò quest’olocausto d’infinito valore.
Sono come lebbroso in tanto splendore, e grido a Te, Mamma mia, vestendomi dei Sacri paramenti: Nascondimi in Te, nascondimi in questi lini come nel tuo Cuore; purificami, innestami al tuo candore, fammi bocciolo tuo, o Rosa splendente, perché io mi dischiuda per Te sull’Altare in un profumo di amore, e non lo profani col lezzo della mia miseria.
Mi umilio profondamente, ma sono ricco di pace e di amore, perché la mia Mamma mi supplisce e copre col suo fulgido manto la mia nullità. Ho chiusi gli occhi dell’anima nel profondo raccoglimento che mi dà la presenza di Maria, ed ho il cuore nel suo cuore, la mente nei suoi pensieri, le mani nelle sue mani e la vita tutta affidata alla sua materna bontà.
Essa sia nel mio Sacerdozio per supplire la mia indigenza, io sia nella luce della sua maternità per trattare Gesù col suo amore; Essa offra per me al Padre il Figlio suo, ed io lo doni per Lei al Padre… O Maria, quanto debbo amarti e come debbo vivere stretto a Te per non profanare il mio altissimo ministero!
don Dolindo Ruotolo
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