Medjugorje – Storia delle apparizioni
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25 giugno – Secondo giorno
Come d’abitudine le ragazze, dopo aver fatto una frugale colazione, vanno ad aiutare i genitori che lavorano nei campi. Mentre lavorano parlano di quello che è accaduto il giorno precedente. Lavorano sodo fino all’ora di pranzo. Quando riprendono la strada per tornare a casa incontrano alcuni giovani, conoscenti, che le prendono in giro chiamandole visionarie. Loro evitano di rispondere ma vorrebbero capire; si dicono: “Se era la Madonna, forse verrà di nuovo”. Così decidono di incontrarsi alle sei meno un quarto.
Vicka si preoccupa di chiamare Milka e Marja ma la piccola Milka non c’è e Marja, in quel momento, è impegnata e non può muoversi da casa. Allora Vicka, accompagnata dal cugino Marinko e da un vicino di casa, si avvia verso il “luogo dell’incontro”. Altrettanto fanno Mirjana e Ivanka, che portano con sé alcuni accompagnatori. Da un’altra strada sbuca Ivan Dragicevic con alcuni amici. Arrivati nella zona si accorgono che molta gente del paese, mossa dalla curiosità, è venuta a vedere se accade qualcosa.
I giovani Ivan, Ivanka, Marja e Vicka cominciano a salire su per la collina, seguiti da un codazzo di gente, quando improvvisamente si vedono dei lampi potenti. La gente non sa cosa pensare perché il cielo è sereno ma Ivanka, per prima, vede la figura luminosa e grida: “Guardate, la Madonna”. Anche Mirjana, Vicka e Ivan la vedono. Il giovane, spaventatissimo, vorrebbe scappare ma qualcosa lo tiene bloccato lì dove è. Vicka, molto generosamente, torna indietro per chiamare Marja che lascia subito le faccende e corre. Insieme a lei viene correndo anche Jacov, un bambino di 10 anni, cugino di Marja.
Anche i nuovi arrivati vedono la bellissima figura che, con volto sorridente, li invita ad avvicinarsi. I ragazzi sono affascinati ma impauriti e non si muovono. Dopo qualche secondo lei ripete l’invito e questa volta, tutti insieme, corrono come saette verso la Donna. Giunti davanti a lei cadono simultaneamente in ginocchio e rimangono estasiati di fronte alla sua straordinaria bellezza. Questa volta non ha il bambino con sé ed ha le braccia libere; è piuttosto alta, indossa un semplicissimo abito grigio-azzurro e un velo bianco sul capo. I suoi occhi sono azzurri come il cielo ed i capelli, che fuoriescono dal velo, sono neri. Sul suo volto sereno appare un sorriso dolcissimo. I ragazzi, commossi, cominciano a recitare qualche preghiera ed anche lei prega con loro. Solo quando i ragazzi recitano l’Ave Maria ella tace e si limita a sorridere.
Ad un certo punto Ivanka, che ha perduto la madre da poco più di un mese e non sa darsi pace, le domanda: “Come sta mia madre?”. La Signora, con molta dolcezza, le risponde: “E’ felice. E’ con me”. Mirjana allora si fa coraggio e le dice: “Per favore lasciaci un segno, altrimenti la gente dirà che siamo pazzi”. La bella Signora sorride e tace. Stranamente Vicka domanda: “Che ore sono?” Mirjana con comprende il perché di questa domanda ma comunque guarda l’orologio e vede che si è capovolto. La ragazza è sbalordita ma poi comprende che quello è il segno che lei aveva chiesto. I giovani, ormai conquistati, domandano alla Signora: “Verrai ancora?”. Lei annuisce, poi li saluta: “Addio, angeli miei”.
Quando l’apparizione ha termine, tutti corrono alle loro case e ognuno si esprime secondo il proprio carattere. Ivanka, particolarmente commossa, va a piangere di gioia fra le braccia della nonna. Jocov, bambino di soli 10 anni, dice a tutti: “Ho visto la Madonna. E’ bellissima! Adesso non mi importerebbe di morire”.
L’evento ha suscitato grande impressione perché vedere quei lampi, i bambini correre come fulmini e poi inginocchiarsi con delle espressioni estatiche, non può lasciare indifferenti. Tutti vogliono sapere, così i ragazzi sono assaliti con mille domande e loro ripetono quello che hanno visto e che hanno sentito. Altro fatto che ha sorpreso tutti è il fenomeno dell’orologio che, seppur capovolto, continua a funzionare.
In paese non si parlava d’altro e, fra gli anziani, serpeggiava un certo timore: “E se fosse ilo diavolo ad apparire?”. La nonna di Vicka le consigliò di pregare i sette Pater, Ave e Gloria (preghiera usuale da quelle parti), di portare con sé una bottiglina di acqua benedetta e di gettarla sull’apparizione dicendo: “Se sei Satana, vattene!”. Vicka obbedì e prese una bottiglina di acqua santa.
Alcuni paesani pensano che sia giusto avvertire il Parroco di quello che sta accadendo. Marinko, il cugino di Vicka, si offre di andare lui in Parrocchia ma, quando arriva, trova solo il cappellano perché il nuovo Parroco, Fra Jozo Zovko, si trova a Zagabria per predicare gli esercizi spirituali alle suore. Il cappellano ascolta quello che gli racconta Marinko ma non sa cosa rispondere e liquida la questione con una battuta.
Don Manlio (Continua)
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