Maria Immacolata, modello di santità
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Sono io, Maria Immacolata, modello di santità e madre di quelli che tendono alla perfezione; per questo la Chiesa mi chiama, invocando la mia santità come il titolo mio: Santa Maria.
Voi desiderate la santità, voi vi tendete, voi la apprezzate, ma tanto raramente la raggiungete perché non ne conoscete il cammino.
La santità sta nel ritorno dell’anima in Dio; l’anima non può ritornare nel suo Signore che rendendosi perfetta in modo da apprezzarlo nella sua grandezza sopra tutte le cose, da amarlo con tutto il cuore.
L’atto fondamentale della santità quindi, è tutto nel raccoglimento e nella meditazione. Il raccoglimento è frutto del sentimento del proprio nulla, poiché in questo sentimento l’anima non può dissiparsi fuori di sé, poiché non sente il bisogno dell’applauso e della compiacenza umana.
Raccolta semplicemente ed umilmente innanzi a Dio, l’anima ne riceve i lumi, ne medica la grandezza, senza sforzi, senza ragionamenti, senza affanno, e rimane abbandonata in Lui in un sentimento di pace profonda, in un sentimento di angoscia calma e tranquilla. In questo atteggiamento l’anima non bada più a se stessa; sente sopra di sé la maestà di Dio, così come può sentirsi la calda atmosfera in una calda giornata di estate; ne sente la gloria come in un’immensa melodia echeggiante in una solitudine immensa; ne sente la bontà come calore di sole che assonna soavemente e la rende sicura e piena di fede.
Si è contenti allora anche fra le lotte più aspre e più terribili, e l’anima, non apprezzando altri che Dio, lo benedice, lo loda, lo esalta, e si sente contenta nelle mani di Lui
La santità, in sintesi, è il grido dell’anima che apprezzando Dio lo esalta; è il sospiro profondo del cuore, che si sente soddisfatto della grandezza di Dio, che ne esulta, che vi trova il riposo completo.
Da questo sentimento nasce logicamente il desiderio di darsi a Dio, e siccome l’anima sente in sé la lotta del male e del bene, essa ne utilizza le fasi per dare a Dio la gloria dell’ordine e del bene.
È così che si trova la forza per vincersi, per dominarsi, per immolarsi, per sacrificare a Dio la vita della propria carne, per dirgli sinceramente: l’anima mia ha sete di Te!
Questo è il segreto della costanza di un’anima che tende alla santità: ansiosa di ritornare in Dio come lode sua, essa non bada a difficoltà, e, sentendosi povera, utilizza tutto quello che ha per formarsene scala sino a Dio.
don Dolindo Ruotolo
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