Le tentazioni – II parte
Questo articolo è stato già letto1217 volte!
“Per vincere le tentazioni i maestri di vita spirituale suggeriscono di ricorrere subito a Dio con umiltà e confidenza: “O Dio, vieni a salvarmi, Signore, vieni presto in mio aiuto”. Questa preghiera ci farà vincere qualsiasi tentazione.
Dio ci ha fatto la promessa: “Invocami nel giorno dell’angoscia: ti libererò e tu mi darai gloria (Sal 50,15)”. Dio infatti è ricco di grazia per tutti quelli che lo invocano: “Chiunque crede in lui non sarà deluso” (Rm 10,11).
Se poi la tentazione persiste, non dobbiamo nè inquietarci, nè adirarci. Ne potrebbe nascere un disturbo che piace al maligno. Dobbiamo, invece, con umiltà, abbandonarci alla volontà di Dio.
Invochiamo Gesù e Maria; rinnoviamo la promessa di voler vivere secondo il Vangelo e, ogni volta che cadiamo a causa del peccato, riconciliamoci con il Padre e riprendiamo con gioia il cammino della vita>>
Scrive san Francesco di Sales: “E’ un inganno misurare la nostra devozione dalla quantità delle consolazioni spirituali. Vera devozione è avere una volontà risoluta di uniformarci in tutto alla volontà di Dio”. Dio, con le aridità e le desolazioni, stringe più a sè le persone che ama. Combattiamo, piuttosto, contro le inclinazioni disordinate.
Ricordiamo che sono più efficaci le mortificazioni interiori che quelle esteriori!
Quando poi il Signore, per sua misericordia, ci consola con visite amorose, non le dobbiamo rifiutare, come vorrebbe qualche falso mistico. Accettiamole con gratitudine ma non fermiamoci a gustare queste tenerezze.
“La golosità o gola spirituale potrebbe non piacere a Dio. Anzi potrebbe inorgoglirci e condurci alla vanità spirituale” (San Giovanni della Croce).
Ringraziamo Dio, ma non ci soffermiamo su questi gusti sensibili. Umiliamoci piuttosto davanti a Lui, pensando ai nostri peccati.
Quando un’anima è moralmente certa di essere in grazia di Dio, benchè priva dei piaceri, sia del mondo che di Dio, può star sicura che ama l’Altissimo ed è amata da Lui.
Santa Francesca Giovanna di Chantal, per quarantuno anni (!!!), fu afflitta da tentazioni giorno e notte; sembrava che Dio l’avesse abbandonata. Ma lei conservò sempre la serenità sia nel volto che nelle attività, tenendo lo sguardo fisso in Dio. San Francesco di Sales, suo direttore spirituale, scrive: “Il suo cuore era come un musicista sordo, suonava in modo eccellente ma non ne avvertiva alcun piacere.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.