Le battaglie del Signore, come si vincono – IV
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Tu preghi… e le grazie piovono
Non ti affannare per quello che puoi fare, per quello che puoi scrivere: prega silenziosamente, con fiducia umile, con umiltàfiduciosa.
La preghiera porta nel combattimento il piano di guerra del generale, vi porta il rifornimento del cielo.
Tu preghi e le grazie piovono, e gli angeli si attivano.
La preghiera è come il bombardamento fatto dall’alto: prima di fare l’avanzata contro il male, monta in aeroplano, sali in alto nel cielo, e di là farai cadere le bombe che sconvolgono il piano di satana.
Prega, con fiducia in Dio, con sicurezza: «Signore, fate finire questo male, ve ne supplico, per la vostra gloria». Questa frase, così semplice, salendo nel cielo diventa una nube, si carica di elettricità celeste, si curva verso la terra, vi scocca un fulmine, brucia i depositi di polvere, fa saltare le artiglierie, dissoda la terra e poi si apre in pioggia salutare.
Agisci, parla, lavora, ma… subordinatamente alle altre armi
Agisci, parla, lavora, ma subordinatamente alle altre armi. Se non si spazza il terreno, la fanteria non può procedere all’azione. Non ti affannare nel parlare, ma guarda Dio che ti da la parola viva. Una parola del cielo vale mille discorsi, un colpo di 305 vale mille colpi di fucili.
Dio va per le vie diverse delle tue.
Tu parla, lavora, opera, facendo del tuo meglio per non tentare Dio, per dargli il tuo soccorso. Riposa però in Lui.
Se vorresti parlare e non puoi, affida a Lui la parola taciuta: Egli la dirà nel cuore.
Se ti esce la parola arida, affidala a Lui, perché la fecondi.
Se parli con fervore di vita, loda Dio che ti riempie.
In generale quando rimani scontenta ed umiliata, fai più frutto, perché allora passa più Dio.
Agisci con semplicità, senza turbarti mai. Se devi tacere, combatti con le altre armi.
Don Dolindo Ruotolo
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