La storia di Biagio Conte che si trasforma in Fratel Biagio
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Ma anche questa si rivela un fallimento: come studente, come imprenditore e come artista il suo bilancio è in “rosso”. Si chiude in stanza nella casa dei genitori a Palermo, non vuole nemmeno mangiare. Psicologi e psichiatri cercano un rimedio ma nulla. A un certo punto vede un crocefisso alla parete e nota in quegli occhi la disperazione dei bambini poveri di Palermo ma anche salvezza e riscatto. Decide di improvviso di partire, di vivere tra le montagne, di lasciare tutto. Scrive una lettera ai genitori e va via.
Per oltre un mese vaga per le montagne siciliane senza una meta, senza cibo, senza soldi, mangiando bacche, fave, erbe selvatiche. Si ferma in una fattoria tra Catania e Caltanissetta, trova un posto dove dormire e lavorare. Impara a fare il formaggio, a mungere le pecore, concimare nei campi, pulire le stalle. Dopo nove mesi decide di partire di nuovo. Parte per Assisi a piedi, in questo viaggio lo accompagna un cagnolino che lui chiamerà Libertà. Tante le peripezie affrontate da questo giovane che dorme dove capita, anche con un barbone che gli offre i suoi cartoni e che riceve come regalo tutti i suoi soldi guadagnati in fattoria.
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