La parola del Vangelo e la mentalità egoista di questa società
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Devo ricordare che nel mondo ci sono miliardi di persone privi anche delle cose essenziali, solo in Italia sono circa 5 milioni i cittadini assolutamente poveri. È un dato spiacevole e imbarazzante per chi non li aiuta.
I dati dell’Istat del 14 luglio 2016 precisano che ci sono altri 10 milioni di italiani che presentano serie difficoltà economiche.
Quando questi vengono a sapere che lo Stato spende 30 milioni di euro al mese per gli immigrati, non fanno salti di gioia!
Uno dei dati più sicuri riguardo la presenza degli immigrati in Italia, afferma che solo il 3% sono profughi di guerra, 3 su 100, mentre l’Italia è invasa da persone che sicuramente meritano ogni forma di aiuto, ma già milioni di italiani vivono di stenti.
Così vediamo tante piazze delle città italiane divenute un albergo a cielo aperto, dove immigrati senza dimora dormono sui cartoni, sulle panchine e fanno bisogni fisiologici un po’ ovunque nelle piazze e nelle strade.
Ci sono “menti” che ritengono più importante fare entrare decine di migliaia di immigrati non registrati e lasciarli vivere accampati nelle piazze, mettendo in pericolo la vita degli italiani. Questo sta avvenendo in Italia e a molti sembra normale perché non hanno problemi economici o usufruiscono di mensilità economiche elevate!
È sempre esistito il divario tra ricchi e poveri, la disuguaglianza dei redditi, la disparità di ricchezza o differenze in ricchezza e reddito.
Si chiama disuguaglianza economica ed è imposta dai ricchi preoccupati esclusivamente dei loro ingenti beni e non si accorgono dei poveri che incontrano per strada. Sono ricchi senza cuore, incapaci di amare il prossimo perché tutta l’adorazione è rivolta ai beni materiali, alla ricchezza che posseggono.
Tutta una vita per raccogliere immensi capitali per poi lasciarli in questa terra, e vanno incontro alla morte, dispiaciuti immensamente per le ricchezze lasciate e non per la definitiva lontananza dagli affetti più cari, che dovrebbero essere i loro familiari.
Quanto hanno lottato durante la loro vita per ottenere altro denaro forse anche in modo disonesto?
Per farne cosa?
Se già possiedono smisurate ricchezze, perché vivono sempre nell’inquietudine per ricavare altro denaro?
La loro vita viaggia su questa sola preoccupazione: fare altro denaro.
Il denaro è sicuramente necessario e Gesù benedice il benessere ottenuto onestamente, con i propri sforzi o dai beni ricevuti in eredità o con il lavoro di più familiari. Gesù desidera che ognuno viva in modo dignitoso, avendo il necessario e questo è anche frutto dell’intervento della Divina Provvidenza.
Gesù ha parlato di “povertà di spirito” nelle Beatitudini, di un atteggiamento distaccato sia dai beni che si posseggono sia da quanto non si possiede e non è indispensabile. Sono molti gli oggetti non necessari che si vogliono possedere ad ogni costo, questi si chiamano bisogni che si crea la persona, ma in realtà non necessari.
Non sono solamente i ricchi a vivere con la mente fissa alle ricchezze, ci sono anche benestanti e arrampicatori che hanno già una discreta agiatezza e non si accontentano mai, vogliono sempre di più a qualsiasi costo!
Il Vangelo oggi ci parla di una ricchezza figlia della cupidigia e di una ricchezza che ci trasforma davanti a Dio ed è quella spirituale.
“Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede”.
Gesù non approva quanti si arricchiscono per la bramosia del denaro e lo adorano come una divinità. L’uomo ricco del Vangelo è rappresentativo: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”.
Per avere una grande pace interiore e poter vivere senza la schiavitù della ricerca asfissiante del benessere, ci vuole la Grazia di Dio. Infatti, molti cattolici benestanti compiono un buon cammino di Fede perché hanno trovato il vero tesoro che è Gesù Cristo.
Questi cattolici vivono distaccati dai propri beni materiali, li utilizzano liberamente e non ne sono schiavi. Hanno la consapevolezza che tutto passa e che tutto bisognerà lasciare in questa terra. Quanti maturano queste riflessioni sono cattolici molto vicini a Gesù e pregano con vero amore.
È Gesù che cambia i cuori e i cuori di quanti sono vicini a Lui assorbono i suoi sentimenti. Vivono da risorti, sono persone speciali.
Padre Giulio
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