La gramigna
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La zizzania è come la gramigna che cresce nel terreno e lo deturpa, è un’erba infestante anche brutta da vedere. Nel linguaggio comune la zizzania indica sempre qualcosa di ostile, la persona che semina discordie, inimicizie, conflitti.
Non è mai piacevole vivere insieme o trascorrere delle ore accanto a chi semina zizzania, perché le reazioni ci sono sempre da parte dei buoni, e sono di due tipi. Si può reagire con forza e snocciolare le falsità e la doppia lingua di chi ama seminare cattiverie, oppure si sopporta con amore e si prega per la conversione dei diffamatori.
Si può sbagliare per debolezza e dire alcune parole fuori luogo senza la volontarietà di infangare il buon nome degli altri e magari distruggere la sua dignità. Si può cadere ma poi i buoni sanno riparare, rettificando le parole sconvenienti e sanando quanto era stato sfigurato.
Può sfuggire un giudizio per le leggerezza di un momento, per l’impulsività di parlare senza riuscire a controllare il linguaggio.
Però non appena ci si accorge dell’errore si rettifica e si precisa che è stato un giudizio avventato e che in realtà non c’era alcuna prova verso quell’uomo o quella donna. Questa riparazione fa parte della giustizia ed è un dovere morale porre rimedio ai giudizi temerari, proferiti senza possedere alcuna prova morale.
La zizzania bisogna combatterla nel cuore, è lì che si sviluppa e cresce l’invidia e la cattiveria verso altre persone.
Nel Vangelo troviamo una chiara spiegazione del Signore sulla pericolosità e la devastazione interiore causate dal linguaggio sciolto.
«”Ascoltate e intendete! Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l’uomo!”.
Allora i discepoli gli si accostarono per dirgli: “Sai che i farisei si sono scandalizzati nel sentire queste parole?”. Ed Egli rispose: “Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata. Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!».
Pietro allora gli disse: “Spiegaci questa parabola”.
Ed egli rispose: “Anche voi siete ancora senza intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e va a finire nella fogna? Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende immondo l’uomo.
Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie. Queste sono le cose che rendono immondo l’uomo” (Mt 1510-20)».
La nostra principale preoccupazione deve riguardare la vita interiore, la vera spiritualità fedele al Vangelo. Solo conoscendo le parole di Gesù potremo agire come Lui, parlare come Lui, amare come Lui.
Per questo è urgente diffondere ovunque il Vangelo storico, bisogna aiutare tutte le persone raggiungibili a confrontarsi con la Parola di Verità, quella infallibile e che nessuno potrà mai cancellare. Stanno cercando in tutti i modi di manipolarla ma non riusciranno ad abolire la Parola di Dio.
Sono già sconfitti anche se apparentemente si illudono del trionfo.
Oggi festeggiano i nonni di Gesù, genitori di Maria Vergine e Santi veramente puri. Anche i nostri anziani erano formati sui valori morali e gli atei sui valori umani da rispettare. Oggi non è più così ed è molto difficile trovare tra voi amicizie sincere, pienamente affidabili.
L’egoismo ha oramai preso il sopravvento in molti cuori e si agisce solo per tornaconti personali. Pregate per riconoscere i veri amici!
Chiediamo ai Santi Gioacchino e Anna di insegnarci ad amare la Loro Figlia con purezza ed impegno. Noi recitiamo il Rosario con amore.
Padre Giulio M. Scozzaro
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