La Famiglia a Sua immagine e somiglianza.
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“ In questo momento, c’è una crisi della famiglia, come Sacramento cattolico, crisi perché la bastonano da tutte le parti e la lasciano molto ferita! “. (PAPA FRANCESCO, al movimento Schoenstatt, 24 ott 2015).
In questo nostro periodo storico nella convivenza umana tutto, strutture, istituzioni e valori è riletto in chiave sociologica e personalistica, però filtrato da un soggettivismo esasperato che relativizza ogni cosa ai piaceri e agli interessi del singolo, chiunque esso sia. Questo cancella libertà, responsabilità, relazioni, in poche parole distrugge la persona superando e annientando a sua volta quel concetto di ‘società liquida’, introdotto dal sociologo polacco Zygmunt Bauman. Adesso siamo in presenza di una ‘società poltiglia’ che modifica, trasforma e riplasma ogni realtà con cui viene a contatto, rendendola simile a sé, ma questo non può avvenire per la Chiesa e se avviene in qualche sua parte quella porzione non è più Chiesa.
A tutto questo noi cristiani cattolici non potremo mai adattarci ed adeguarci, come continuamente ci sentiamo sollecitare da ogni parte, ed ormai, purtroppo, anche dall’interno della Chiesa, in qualche caso anche da alcuni suoi pastori. Non può avvenire per la Chiesa, perché la natura della Chiesa non è dal basso, ma dall’alto, è trascendente, è legata a Cristo, è Gesù Cristo, l’ha fondata Lui, persona divina, e l’ha creata come Lui, trascendente ma incarnata in questo mondo, quindi l’identità della Chiesa si spiega solo se riconosciamo Gesù come Dio e se lo accettiamo come Signore della nostra vita.
Mi ritorna alla mente quell’antico brano del 1° secolo della Chiesa, sempre valido ed attuale: “I cristiani abitano … ognuno la loro patria, ma come forestieri … Ogni terra straniera è per loro patria e ogni patria terra straniera. Si sposano come tutti gli altri e mettono al modo i figli ma non espongono i loro nati. Allestiscono in comune la tavola ma non il letto. Sono nella carne ma non vivono secondo carne. Passano la vita sulla terra, ma sono cittadini del cielo … Quello che è l’anima nel corpo, questo sono i cristiani nel mondo” (A DIOGNETO, cc. V-VI).
Quindi la chiesa è fondata a immagine e somiglianza di Dio così come l’uomo (Gen 1,26). Ma non è soltanto l’uomo singolo ad essere immagine di Dio, ma lo è anche la famiglia; la famiglia vive e cresce nelle relazioni interpersonali ad immagine di Dio, e, per una certa partecipazione di Dio, la famiglia non ha altro fondamento che l’amore, come Dio. Questa dimensione di vita è una forma di partecipazione della vita stessa del Dio uno e trino, ed è perciò un valido aiuto nel nostro impegno di fondare saldamente l’uomo e la famiglia, un vero conforto nella situazione di crisi attuale, un modello di famiglia saldo e valido. Il problema della famiglia e assai profondo e radicale, e nessun uomo può dirsi estraneo ad esso, e niente dell’uomo ne resta al di fuori. Dio stesso si è manifestato come “famiglia divina”, come Trinità, ed il Verbo divino si è fatto uomo in una famiglia, ed ha voluto l’uomo a sua immagine e somiglianza, come essere familiare. E siccome ogni immagine si comprende meglio dal suo esemplare, così l’uomo e la famiglia si comprendono meglio e bene alla luce di Dio, al fuori, invece, sfugge ad ogni comprensione e divine manipolabile.
Allora è l’amore che fonda la famiglia che non può avere altra origine che da Dio, altrimenti crolla, come sperimentiamo ogni giorno. È iscritta nella nostra stessa natura per il fatto che siamo creati a immagine di Dio, che è Amore, ossia relazione di Persone, Trinità. Il grande teologo medievale, Riccardo di San Vittore (+ 1173), diceva che se Dio fosse una sola persona e non Trinità, non potrebbe definirsi amore. E se l’uomo fosse un essere solitario, non potrebbe essere ad immagine di Dio.
La famiglia, perché fondata su relazioni d’amore, è progettata in modo tale da essere un riflesso di Dio Amore. Solo così comprendiamo come vivere in famiglia, guardando come vivono le Persone divine nella Trinità, che ha fatto la famiglia quando ha fatto l’uomo e la donna a sua immagine e somiglianza. Come in Sé stesso, dove ognuna delle Tre Persone vive per l’altra, nell’altra, dell’altra, così la famiglia vive se vi è reciprocità di donazione, di accoglienza, di appartenenza, di amore.
E Gesù volendo tradurre in termine umani la legge di vita della Trinità, dice: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri» (Gv 13, 34; 15, 12). Amarsi l’un l’altro in Cristo, con la sua stessa misura, è vivere l’amore trinitario sulla terra, innestati, ciascuno e insieme, nella vita d’amore di Dio stesso. La famiglia, allora, quando vive l’amore reciproco vive la vita trinitaria e dice a tutti, che Dio è Amore.
Con la creazione dell’uomo e della donna a sua immagine e somiglianza, Dio porta a perfezione l’opera delle sue mani: egli li chiama a una speciale partecipazione del suo amore e insieme del suo potere di Creatore e di Padre (Gen 1,28). Così il compito fondamentale della famiglia è il servizio alla vita, la fecondità (Gaudium et spes, 50), fecondità dell’amore coniugale che non è la sola procreazione dei figli, ma si arricchisce di tutti quei frutti di vita morale, spirituale e soprannaturale che il padre e la madre sono chiamati a donare ai figli (Familiaris Consortio, n. 28).
Don Giovanni Basile
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