Indulgenza Plenaria nella Festa della Divina Misericordia
Questo articolo è stato già letto1342 volte!
La Festa della Divina Misericordia: inestimabile dono di Cristo.
E’ la più importante di tutte le forme di devozione alla Divina Misericordia.
Gesù parlò per la prima volta del desiderio di istituire questa festa a Suor Faustina a Płock nel 1931, quando le comunicò la sua volontà per l’esecuzione del quadro: «Io desidero che vi sia una Festa della Misericordia. Voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la Festa della Misericordia» (D.49).
Si concede l’Indulgenza plenaria alle consuete condizioni (Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo l’intenzione del Sommo Pontefice) al fedele che nella Domenica seconda di Pasqua, ovvero della “Divina Misericordia“, in qualunque chiesa o oratorio… (segue a fine post)
Negli anni successivi, Gesù tornò a fare questa richiesta in altre apparizioni, definendo con precisione il giorno della festa nel calendario liturgico della Chiesa, la causa e lo scopo della sua istituzione, il modo di prepararla e di celebrarla come pure le grazie a essa legate.
La scelta della prima domenica dopo Pasqua ha un suo profondo senso teologico: indica lo stretto legame tra il mistero pasquale della Redenzione e la Festa della Misericordia, cosa che notò anche Suor Faustina: “Ora vedo che l’opera della Redenzione è collegata con l’opera della Misericordia richiesta dal Signore”(D. 89). Questo legame è sottolineato ulteriormente dalla novena che precede la festa e che inizia il Venerdì Santo.
Gesù spiegò così a Suor Faustina perché gli chiedesse l’istituzione della festa: «Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione (…). Se non adoreranno la Mia misericordia, periranno per sempre» (D. 965) e perfino come desiderava che fosse celebrata:
- che il quadro della Misericordia sia quel giorno solennemente benedetto e pubblicamente, cioè liturgicamente, venerato;
- che i sacerdoti parlino alle anime di questa grande e insondabile misericordia Divina (D. 570) e in tal modo risveglino nei fedeli la fiducia.
Infatti, fu ancora Gesù: «Sì, la prima domenica dopo Pasqua è la festa della Misericordia, ma deve esserci anche l’azione ed esigo il culto della Mia misericordia con la solenne celebrazione di questa festa e col culto all’immagine che è stata dipinta» (D. 742).
La grandezza di questa festa è dimostrata dalla promessa di Gesù:
«In quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene» (D.300).
Quindi, una particolare grazia è legata alla Comunione ricevuta quel giorno in modo degno: “la remissione totale delle colpe e castighi”. Questa grazia, è qualcosa di decisamente più grande che la indulgenza plenaria. Quest’ultima consiste infatti solo nel rimettere le pene temporali, meritate per i peccati commessi.
E’ essenzialmente più grande anche delle grazie dei sei sacramenti, tranne il sacramento del battesimo, poiché‚ la remissione delle colpe e dei castighi è solo una grazia sacramentale del santo battesimo. Invece, nelle promesse riportate Cristo ha legato la remissione dei peccati e dei castighi con la Comunione ricevuta nella festa della Misericordia, ossia da questo punto di vista l’ha innalzata al rango di “secondo battesimo. E’ chiaro che la Comunione ricevuta nella festa della Misericordia deve essere non solo degna, ma anche adempiere alle fondamentali esigenze della devozione alla Divina Misericordia.
La comunione deve essere ricevuta il giorno della festa della Misericordia, invece la confessione può essere fatta prima (anche qualche giorno). L’importante è non avere alcun peccato.
Ma Gesù non volle limitare la sua generosità solo a questa grazia, poiché disse anche: «riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia misericordia», poiché‚ «in quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine. Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto» (D. 699).
L’incomparabile grandezza delle grazie legate a questa festa si manifesta in tre modi:
- a) tutte le persone, anche quelle che prima non nutrivano devozione alla Divina Misericordia e persino i peccatori che solo quel giorno si convertissero, possono partecipare alle grazie che Gesù ha preparato per la festa della Divina Misericordia;
- b)in quel giorno Gesù vuole regalare agli uomini non solo le grazie salvificanti, ma anche benefici terreni – sia alle singole persone sia a intere comunità;
- c)le grazie e i benefici sono in quel giorno accessibili per tutti, purché siano chieste con fiducia.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.