Il valore della Messa
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Se gli uomini comprendessero il valore della S. Messa, ad ogni Messa ci vorrebbero i carabinieri per tenere in ordine le folle di gente nelle chiese
(san Pio da Pietrelcina)
Vale assai più una Messa che lavoro e calcoli di una settimana. Tutto deve provenire da lì: oh, benedetto colui che sente Messa ogni giorno! (san Giuseppe B. Cottolengo)
Se ci dicessero: Alla tale ora, si deve risuscitare un morto, correremmo presto per vederlo. Ma la Consacrazione… non è un miracolo ben più grande che risuscitare un morto?
(santo Curato d’Ars)
Sembra che ci accostiamo al Signore unicamente per cerimonia: ecco perchè ne caviamo poco frutto
(s. Teresa d’Avila)
I minuti che seguono la Comunione sono i più preziosi che noi abbiamo nella vita; i più adatti da parte nostra per trattare con Dio, e da parte di Dio per comunicarci il suo amore.
(s. Maria Maddalena de’ Pazzi)
Non saprei dare gloria a Dio, se non avessi nel cuore l’Eucaristia
(s. Faustina Kowalska)
L’Eucaristia è il vero grande inesauribile miracolo quotidiano
(mons. Raffaello Martinelli)
Pensate: quel Dio che per ognuno di noi ha effuso il Suo Sangue è presente anche ora nell’Eucaristia.
(Don Divo Barsotti)
Appressatevi alla Sacra Mensa con le stesse disposizioni che vorreste avere per entrare in Cielo. Non bisogna avere meno rispetto per ricevere Gesù Cristo, che per essere ricevuti da Lui”.
(san Giovanni Battista de la Salle)
Trattenetevi almeno un quarto d’ora per il ringraziamento; grave irriverenza l’uscir di chiesa, il mettersi a chiacchierare o a guardar qua e là pochi minuti dopo aver fatto la Comunione.
(San Giovanni Bosco)
Allo stesso Don Bosco avvenne in almeno quattro occasioni in cui celebrava la Messa, di essere testimone di miracolose moltiplicazioni delle ostie consacrate: in una di tali circostanze potè comunicare circa 650 ragazzi con pochissime particole!
Se ricordassimo SEMPRE che Gesù è DAVVERO presente nel Tabernacolo, vi passeremmo dinanzi con un profondo senso di rispetto e, durante l’adorazione, le distrazioni non attecchirebbero così facilmente in noi; e se ricordassimo SEMPRE quale miracolo avviene al momento della Consacrazione, non ci capiterebbe certamente di recarci alla S. Comunione un po’ sovrappensiero….
Quale differenza tra noi e una santa come Caterina da Siena, che al momento della Consacrazione si emozionava, spesso diceva di vedere un Bambino luminoso tra le braccia del sacerdote e, ricevuta l’Eucaristia, talora sveniva…. mentre il suo cuore faceva un rumore impressionante!
Gesù Eucaristia non è un oggetto sacro ma una PRESENZA VIVA. Nulla Egli riserva per Sè, nemmeno il paradiso può darci di più.
Certo, finchè viviamo su questa terra, non possiamo pretendere di avere una visione diretta del Mistero di Dio che si dona a ciascuno di noi – quella verrà con la vita celeste; per ora ci muoviamo sul piano della fede, ma si tratta di una fede che si può e si deve alimentare fino a divenire contemplazione.
Prima c’era una muraglia, c’è un Dio ma è come se non ci fosse, perchè non vediamo nulla, poi si comincia a intravedere come attraverso un velo qualche cosa al di là. In questo i santi, con la loro vita e con le loro parole, molto più incisive di un trattato teologico, hanno saputo risvegliare nei fedeli quel senso di meraviglia che, pur rimanendo ancora entro i chiaroscuri della fede, dovrebbe farci trasalire di gioia solo intravedendo il Tabernacolo appena entrati in chiesa.
San Pasquale Baylon ricevette il titolo di “Serafino dell’Eucaristia” e fu patrono dei congressi eucaristici.
E parlando di miracoli eucaristici ed apparizioni varie …..
“Sono degli interventi prodigiosi di Dio che hanno lo scopo di confermare la fede.” (P. Roberto Coggi)
Ciò detto, occorre ricordare che, pur non potendo escludere interventi straordinari di Dio, il cristiano non è obbligato a credervi, dal momento che la nostra fede non è fondata su di essi, non sono dogmi (e non si compie peccato a non credervi). Se da un lato la Chiesa deve essere comprensibilmente prudente davanti ai presunti prodigi, dall’altro il singolo fedele conserva la propria libertà di apprezzamento nei confronti di quelli ufficialmente riconosciuti: una volta che la Chiesa ne dichiara l’autenticità, egli può credervi oppure no, mostrando comunque verso di essi un atteggiamento rispettoso.
I prodigi pertanto non possono essere considerati un qualcosa di autonomo nè aggiungono nulla all’unico definitivo dono di Gesù Eucaristia, mentre possono divenire un aiuto a vivere la fede se rimangono orientati a Cristo e alla celebrazione eucaristica. Comunità Monastica dei Figli di Dio.
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