Il sacerdote è come una mamma
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Il sacerdote è come una mamma, e somiglia alla verginale fecondità di Maria, poiché i figli spirituali che egli genera li riceve per opera e virtù dello Spirito Santo. Generandoli, deve formare in loro Gesù Cristo, e quando muoiono alla grazia deve rigenerarli a Gesù Cristo finché non sia formato in loro. Ora, questa rigenerazione non può farla che con molta pazienza, perché si trova sempre in certe posizioni difficili che contrastano con la sua natura. Egli è un benefattore spirituale, e deve correre appresso a quelli che deve beneficare, quasi che dovesse egli ricevere da loro una grazia. S’immola per il loro bene, e moltissime volte ne è ricambiato con ingratitudini e disprezzi.
Passa la sua vita in un lavoro consumante più di qualunque altro lavoro, e raccoglie in ricompensa la calunnia e la persecuzione. Compie le azioni più grandi e nobili che può compiere un uomo sulla terra, ed è riguardato poco meno che un minorato o un ozioso parassita. E tutto questo in una vita generalmente povera e ristretta, senza un sollievo materiale, senza un divertimento innocente, senza affetti terreni. Questa posizione richiede in lui molta pazienza e molta carità soprannaturale.
Il modo come egli deve riguardare tutti i fedeli, è cercare di essere loro utile in tutto quello che può, ed amandoli veramente in Gesù Cristo e per Gesù Cristo. E tra i fedeli la sua parte privilegiata debbono essere i peccatori e i sofferenti, i piccoli e gli umili, i diseredati e gli abbandonati, in modo da consolare, consigliare, aiutare come può, con le sue forze e con quello che può raccogliere dalla carità. Il mondo si cambierebbe in pochissimo tempo se i sacerdoti sapessero generare le anime e formare in loro Gesù Cristo; il regno di satana dovrebbe cedere al regno trionfante di Dio!
Don Dolindo Ruotolo
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