Il Purgatorio, secondo le rivelazi0ni dei Santi – 95°
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Le nostre opere e il loro valore – III
Le condizioni poi che si richiedono perché le buone opere siano applicabili alle anime del Purgatorio, sono le seguenti :
i° Bisogna che l’opera buona sia fatta in maniera sopranaturale e senza secondi fini, poiché allora soltanto Iddio la ricompensa ;
2° Bisogna che sia fatta in stato di grazia, poiché col peccato mortale sull’anima non si può soddisfare né per sé né per altri ;
3° Bisogna che nel farla abbiamo l’intenzione di applicarla alle anime purganti in generale, o a qualche anima in particolare, o ad una data categoria di anime, come dicemmo alla fine del capitolo precedente. Rimane ora a dimostrare come i Santi ci abbiano dato il buon esempio, spogliandosi in vita dei meriti delle loro buone opere a favore dei defunti. I fatti che potremmo citare sarebbero innumerevoli, poiché tutti i Santi più o meno hanno praticato quest’atto eroico, ma per brevità ci limiteremo solo ad alcuni più rilevanti.
Cristina, sopranominata l’Ammirabile per la sua vita esemplarissima, offriva tutte le sue penitenze a suffragio dei defunti. Fa rabbrividire il racconto dei martiri ai quali si sottoponeva per sollevare quelle povere anime. Non bastando all’ardore del suo zelo i cilizi e le discipline più sanguinose, passava intieri giorni senza mangiare né bere, ravvolgevasi fra le spine, d’onde usciva coperta di sangue ; e più volte, ispirata da Dio, si slanciava sui carboni ardenti, e quindi uscita appena dalle fiamme illesa per miracolo, correva a gettarsi in uno stagno ghiacciato, dove lungamente rimaneva in preghiera.
Una volta si fece travolgere da una ruota di molino che le fratturò tutte le membra, sicché se Dio non l’avesse miracolosamente salvata, sarebbe mille volte perita. Egli però che glie le ispirava, la sosteneva nell’esercizio di sì aspre penitenze, e le anime del Purgatorio, che aveva cosi a migliaia liberato, le apparivano a torme per ringraziarla.
Ma il punto più interessante della sua vita è certamente il seguente : Un giorno ella morì, e presentatasi al tribunale di Dio, il Signore le disse che essendo giunta nel soggiorno dei beati, lasciava a sua scelta o di rimanere per sempre fra questi, o di ritornare sulla terra ancora per molti anni per suffragare le anime del Purgatorio.
“ Signore, rispose quell’anima generosa, io vi chiedo in grazia di ritornare sulla terra per soffrire e sacrificarmi a vantaggio dei defunti”.
Le concesse il Signore tal grazia, e risuscitata infatti in presenza di quelli che erano venuti già per seppellirla, aumentò per modo le sue mortificazioni e penitenze, che se autori i più seri e testimoni oculari non ne facessero fede, ci rifiuteremmo di credervi, tanto sorpassano le forze umane(Vita di Cristina l’Ammirabile, Surio, 23 Giugno).
Padre Pietro Louvet
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