Il giardino dei poeti – il coraggio
Questo articolo è stato già letto972 volte!
“CI VUOLE SÌ CORAGGIO”
Apparteneva ad un altro mondo,
ma si adattava pensare giovanile.
Le cose nuove le dimenticava,
ma la memoria non tradiva
i tratti della vita già trascorsa.
Ogni angolo della vecchia casa
fu rigirato per la modernità:
l’armadio antico, amato così tanto,
fu ritoccato, mutando in cristalliera.
Aveva un gran valore l’oro antico
in filigrana, lavorata fine
quella collana, lunga più delle trecce
lisciò per poco, un muso tanto lungo.
Venne la volta del suo cassettone,
del trumò, del marmo di Carrara.
Il rigattiere aspettò le seggiole,
ma l’antiquario l’osso non mollò.
Povera vecchia mamma
ormai donna consunta,
s’è sbriciolato il mondo in cui credevi.
Dicevi: “Abbiamo amato con rispetto
i nostri vecchi”, altro non osavi pronunciare
per non toccare l’udito delicato.
Pensavi ad un boccone tanto amaro
fintanto che cercavi il vecchio scialle.
Il suo valore… un immenso affetto:
aveva riscaldato la tua prole.
Ma l’ultimo nipote
ti lascia scivolare un luccicone,
il pensare arriva a quelle fiabe
che tu non puoi a lui più raccontare.
La casa nuova sarà bella ed ospitale:
il caldo non mancherà d’inverno,
non muta d’identità il tuo nome,
che cosa vuoi temere, su coraggio.
Un filo di voce ancora vo’ sentire:
“Ci vuole sì coraggio, per lasciare.”
Mery Turcato
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.