Che cosa mirabile è la Sacra Scrittura!
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La Sacra Scrittura è come un vasto e ubertoso campo, con alberi colossali, con fiori soavissimi, con sterpi inariditi, con erbe selvatiche. È il campo di Dio, dove sono trapiantate tutte le umane attività, buone e cattive. I suoi racconti così belli e freschi, così pieni di fascino e d’insegnamenti, così ricchi di misteri e di riflessi eterni, sono come boschetti ricchi di ogni sorta di vegetazione e di profumo.
I salmi, i cantici, le preghiere sono come il gorgheggio placido e soave degli uccelli del campo, o come il placido risuonare di dolcissime melodie lontane, che dal cielo giungono a noi sulle ali della divina ispirazione. I libri guerrieri sono come i forti venti di questo campo che scuotono il torpore; i libri Sapienziali sono come aiuole fiorite; i libri legali ne sono come la palizzata e la siepe; il Cantico dei Cantici è come il canto pastorale del Re d’Amore; le voci dei Profeti sono come l’eco dei monti eterni ripercossa nella nostra valle!
Che cosa mirabile è la Sacra Scrittura! È come un mare pieno di vita nascosta dalle sue onde! V’è lo zefiro e la tempesta, il forte riflesso del sole ed il pallido candore della luna e delle stelle, la nave magnifica che solca le acque, la Chiesa Cattolica, figurata in tanti modi nel Libro Divino.
Tutti i libri umani sono come il sillabario del pensiero, di fronte, alla profonda sapienza del Libro Divino.
Nessuno può leggere la Sacra Scrittura senza farsi guidare, poiché oggi specialmente, le anime sono così povere di spirito e di vita soprannaturale, che certe cose potrebbero leggerle a modo umano, con fini e con preoccupazioni umane. Ma in generale deve dirsi che se Dio ha conservato la memoria di certi delitti, lo ha fatto per uno scopo altissimo.
Il male oggi si conosce purtroppo da tutti, grandi e piccoli, e si conosce sotto la falsa luce di affascinanti colori. Gli episodi raccontati nella Scrittura, quando non sono letti per morbosa curiosità, ci danno il santo odio e l’avversione al male, per la grazia interna che ne accompagna la lettura. Essi sono allora come il siero che si ricava dalle medesime infezioni e immunizza contro i malanni.
Certe medicine sono salutari per uso esterno, e sono mortali per uso interno. Alcuni racconti della Scrittura sono per uso esterno;l’anima se ne serve come disinfettante; non li beve, non li assorbe, ma uccide con quel veleno l’attrattiva al male. In questo bisogna farsi regolare dal proprio direttore, che conosce le debolezze e le necessità dell’anima, e la guida nel nome santo di Dio.
don Dolindo Ruotolo
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