Natale, tempo di auguri e di qualche bilancio
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Gli anni passano anche per chi si sente ancora giovane dentro. Le esperienze si stratificano e si tira qualche somma. Quale? Che resta solo il Signore e ciò che è suo. Le “ombre”, le apparenze di questo mondo svaniscono. Le tante immense “balle”, le tante vanità, i mille teatrini si riducono alla lunga a fumo, a zero. Cosa resta? Anzitutto Dio e il suo Figlio Gesù. La sua immensa misericordia. Il suo Vangelo, che si rivela sempre di più solido come una roccia, a cui ispirare la vita. Resta l’amore sincero e generoso, donato. Resta il consumare la vita cercando di compiere la missione che Dio ha affidato a ognuno. Resta anche il ricordo felice dei suoi doni, tanti, spirituali e materiali, di vita.
E ora gli auguri.
Di un Natale bello. Natale è un aggettivo, è “giorno natale”, natale dell’unico portatore di speranza che non deluderà mai. di Chi è l’incarnazione e la fonte di tutto ciò che vale. Poi che ci sia il panettone, la festa in famiglia, il riposo, la Messa e il resto. Ma tutto questo promani come promana da Lui.
Sono tempi difficili. Una società si sta dissolvendo (anche qui il Vangelo: come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me) e sotto il marcio che va seccandosi e cadendo rinasce ciò che vale, quello di sempre. La lotta di sempre tra la luce e le tenebre si combatte in ogni cuore e ovunque, le tenebre hanno oggi alleati potenti che un tempo non esistevano. Ma la gente si va svegliando.
Tempi da nervi saldi, da menti lucide, da cuori grandi e da volontà temprate. Tempi per chi ha fede davvero.
Che la contemplazione di Betlemme ci dia dolcezza e grazia per rinnovare il mondo a partire dalla nostra vita.
Che quest’anno santo, anno di grazia e della misericordia riporti tantissimi a una vita vera e degna, semplice e pulita. Almeno umile, per cominciare. Poi Dio aiuta a fare il resto.
Auguri! (Dopo Natale rileggo i miei auguri e li trovo sempre duri, secchi. È che gli auguri li faccio prima!)
Preghiamo. Una vita senza preghiera è un non senso. Vivere da orfani essendo figli, di Dio! Assurdo.
Buon e santo Natale a voi, alle vostre famiglie e ai vostri cari. E un 2016 intessuto di preghiera, di amore e di saggezza, meritando i doni del Signore, ringraziandolo e mettendoli a frutto.
Attenzione ai poveri, ai sofferenti, ai malati. Non ci devono pensare sempre “gli altri”. Attenzione a camminare per le vie segnate da Dio (il Vangelo, i Comandamenti, la Chiesa) e non nell’ebbrezza della libertà, che usata male porta alla rovina, e questo è sotto gli occhi di tutti. Attenzione a vivere da cristiani: non temiamo i musulmani: temiamo di non essere cristiani. Se lo siamo davvero ci pregheranno di poter diventare come noi.
Prego per voi, vi affido con fiducia al Buono, al Santo, al Potente, e alla Mamma più dolce del mondo. Preghiamo! Solo il Signore può tutto. Cerchiamo di averLo vivo dentro per essere suoi strumenti.
P. Pier Luca
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