Dialoghi sulla Fede – VIII
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Comunismo e cristianesimo nella storia
+ Cari amici, ho visto che Sentinella ha spostato il discorso sul piano un po’ più “terreno” della storia (la Russia di Stalin, ecc.). Io però sono d’accordo con Fotone: gli “errori del passato” (ad es. dei comunisti russi), non possono portare a rifiutare TUTTO il comunismo.
Condivido però anche quello che dice Sentinella, che questo stesso metro di giudizio andrebbe applicato anche al cattolicesimo: i suoi “errori del passato” (crociate, ecc.) non possono essere usati – come purtroppo accade – per rifiutare TUTTA la religione. (Sarebbe come dire che visto che c’è stato l’”errore fascista”, io dovrei rifiutarmi di “essere italiano”!). Ha ragione Bravo allora: dobbiamo smetterla di rinfacciarci a vicenda il passato. Cerchiamo, invece di guardare agli errori DEL PRESENTE: e di correggerli.
Per fare questo però, sia i comunisti che i cattolici, con gli errori del passato devono fare i conti fino in fondo: e rinnegarli nettamente, con coraggio. Ma non sempre questo accade con la nettezza necessaria. Faccio un esempio. La buon’anima del padre di Nicola ed Alfredo, grande esponente della DC calabrese (che loro mi hanno dato l’onore e la possibilità di conoscere), rispondeva sempre in questo modo ai suoi figli comunisti: “Voi potete dire tutto quello che volete della DC, ma non potete negare che se non c’era la Democrazia Cristiana, a quest’ora eravamo esattamente come gli altri paesi ex-comunisti (Bulgaria, Romania, ecc.): in condizioni economiche e SOCIALI mille volte più disastrose!”. Mi spiace, ma questa constatazione mi sembra ancora oggi incontrovertibile.
Cosa voglio dire con questo? Non che il comunismo va abbandonato, ma che il suo processo di autocritica – mi spiace – non si è affatto completato: anzi direi quasi che deve ancora cominciare. Spero che voi mi smentiate, ma ad esempio io non ho ancora sentito un comunista dire chiaramente: “Anche se nel PCI di Togliatti c’erano cose molto positive, è stata una grande fortuna che non abbia vinto le elezioni: altrimenti (visto che Togliatti avrebbe portato l’Italia nell’orbita filo-russa) saremmo caduti nel disastro economico e SOCIALE degli altri paesi ex-comunisti. Cari compagni, dobbiamo quindi riconoscere che la DC (e la Chiesa italiana di cui la DC era il braccio secolare) – nonostante i loro errori – in pratica hanno “salvato” l’Italia. Mentre noi comunisti – nonostante le nostre cose buone – inconsapevolmente la stavamo rovinando!”. E’ così difficile ammetterlo?
Insomma gli uomini di Chiesa nei secoli hanno fatto tanti errori politici: per una volta che si sono schierati dalla parte giusta, perché non lo riconoscete? … No ti prego Bravo, non ricominciare col solito discorso che anche “l’Occidente fa scifo”, ecc.. Non sto dicendo che gli Usa e la Democrazia Cristiana ci hanno portato il Paradiso in terra, ma che senza dubbio essi sono stati un male minore: MOLTO minore. Insomma se in Italia avesse vinto il PCI di Togliatti, ora staremmo MOLTO peggio: economicamente e SOCIALMENTE. A me questo che diceva il padre di Nicola, sembra innegabile: perché allora di questo anche voi non ringraziate la DC? E su, fatelo ‘sto passo in avanti. Lo so, è molto difficile (un po’ come è stato difficile per Fini ringraziare i partigiani), ma credo non possiate esimervi dal farlo.
Oltre a questo piccolo passo avanti sul piano storico però, secondo me il comunismo (se vuole sopravvivere) deve farne un altro, questa volta grandissimo: SUL PIANO RELIGIOSO. L’unica vera grande “particolarità” dell’esperimento russo (e secondo molti la vera causa del suo fallimento) non è stato il suo totalitarismo, bensì il suo tentativo illogico di voler eliminare la religione. Quanti regimi totalitari infatti si sono succeduti nel corso dei secoli? Nessuno però aveva mai avuto la pretesa assurda (e suicida) di voler eliminare l’amore di Dio dal cuore dell’uomo. Semmai gli altri strumentalizzavano il sentimento religioso a loro favore, ma non erano così pazzi da volerlo cancellare.
Ora siate obiettivi (ve lo chiedo con grande rispetto): quale grande “autocritica” avete fatto – voi comunisti – sul piano religioso? Quale grande passo in avanti? Invece di ributtarvi TUTTI nelle braccia di Dio (e tornare a frequentare la religione come mezzo indispensabile per percepire il Suo amore), ora vi limitate semplicemente a “rispettare” freddamente la fede, insistendo affinchè sia limitata il più possibile alla sfera privata. Che direste se io vi dicessi: “Rispetto le vostre idee comuniste, ma vi chiedo che esse siano limitate solo alla sfera privata? Che siano manifestate il meno possibile pubblicamente e politicamente?”. Non credo sarebbe uno dei miei più grandi slanci di tolleranza (senza contare che la preghiera “privata”, non era vietata nemmeno dalla Russia di Stalin!).
Ed allora? Se volete sanare veramente il vostro comunismo, c’è bisogno di un ulteriore coraggiosissimo passo in avanti: non limitatevi semplicemente a “rispettare” la fede, ma cominciate ad amarla e soprattutto a praticarla! Certo è vero, la religione può “diventare” l’oppio dei popoli (in questo senso Marx aveva ragione), ma può “diventarlo”: non significa che lo è tout court. Se ben usata anzi, una sana religione è il vero segreto di ogni felicità (vedi 2.000 anni di esempi concreti di santi, che attraverso la religione di felicità ne hanno seminata tanta!).
Insomma cari Fotone, Bravo, Marco, Maya, Nicola, Alfredo, rispettare la religione “dal di fuori” non serve a niente: cominciate ad amarla ed a seguirla. Se accettate il messaggio umano di Cristo (vogliamoci bene) e rifiutate il suo messaggio religioso (Dio è un Padre che esiste e ci ama), mi dispiace ma sostanzialmente state rifiutando tutto il Suo messaggio (e quello di tutte le religioni messe insieme, che del messaggio di Cristo, sono il presupposto).
Domenica prossima in chiesa si legge il vangelo in cui Gesù viene RIFIUTATO a Nazaret, proprio dai Suoi concittadini. Bene, leggete questo passo (Marco 6,1-6) e vedrete che – almeno nella versione di Marco – nessuno “disprezza” Gesù: semplicemente “non gli credono”. Ma Lui lo prende come un rifiuto (ed è un rifiuto!): e se ne va a guarire i malati nelle altre città (come dire: “peggio per voi”!). Di fronte al Nazareno allora, non esistono vie di mezzo: anche se lo rispetti, nel momento in cui rifiuti una parte del Suo messaggio (l’esistenza e l’amore di Dio) – che poi è la parte più importante, più logica e più bella – stai rifiutando Cristo: sostanzialmente ti stai mettendo contro di Lui (Lui stesso diceva: “Chi non è con me, è contro di me!”). Certo, se stessimo parlando di una squadra di calcio o di un candidato alle elezioni, bè non ci sarebbe niente di male a rifiutarlo, ma qui stiamo parlando di religione, di Dio: di Colui che ci ha creato!
Rifiutare Dio allora non significa fare una scelta politica (piuttosto che un’altra), ma rifiutare l’amore di Colui che solo può averti creato. Non c’è cosa più triste, più assurda, e più pericolosa. Affrettatevi a buttarvi nelle braccia del vostro Creatore allora, prima che sia troppo tardi: prima che come è successo a Nazaret, Lui “se ne vada in altre città”. E’ l’unico modo che avete – ne sono certo – per salvare voi: e così perfezionare il vostro ideale politico: SANARE IL VOSTRO COMUNISMO.
Mio figlio piccolo ha 2 anni ed è simpaticissimo perché quando ci sente parlare ripete sempre le ultime parole che sente. Bene, se gli leggessi questo messaggio, sintetizzando perfettamente il mio discorso: ripeterebbe così: “SAAREILVOSTOCOMUISMO” ! … Un saluto affettuosissimo ed una buona estate a tutti. Antonio.
+ Scusa Bravo, ma il comunismo (come ogni forma di pensiero) può essere – anzi deve essere – “migliorata”. Quello che dice Fotone poi (il comunismo non dovrebbe occuparsi di religione) sono io il primo ad auspicarlo: ma di fatto purtroppo non è così. I comunisti si caratterizzano per una tendenziale “diffidenza” verso Dio (e la prova ne siete voi che affermate addirittura di non aver bisogno di Lui).
Per cui io sono d’accordo con te: se sei comunista cerca di esserlo solo sul piano politico, SUL PIANO RELIGIOSO invece rifiuta l’ateismo (che purtroppo il comunismo di fatto – sconfinando dalla politica – veicola). Un comunista che rifiuta Dio insomma, è un pò come un architetto che rifiuta la medicina. Sconfina dal suo campo, si danneggia: sia come uomo che come architetto. Allo stesso modo un comunista che rifiuta l’ateismo si sana: sia come uomo che come comunista.
+ Bene allora se vuoi migliorare te stesso e la società, abbandona il tuo ateismo. E’ illogico, triste e pericoloso …
+ Dài Bravo, tu citando Kant dici: “La legge morale dentro di me. Il cielo stellato sopra di me”, ma il più incallito dei pedofili o il più immorale dei capitalisti potrebbe dire la stessa identica cosa: “Tanto la legge morale sta dentro di me!”.
+ In effetti, Zapatero per non andare alla messa del Papa ha avuto davvero un grande coraggio. Dove avrà trovato la forza: ma che uomo! … A parte gli scherzi comunque, questo episodio di Zapatero credo racchiuda in sè tutto il nostro discorso: il problema vero non è se Dio esiste o no (anche voi secondo me sotto sotto lo sentite, che il mondo non può essere spuntato casulamente), ma nella difficoltà di accettare al “mediazione” di una Chiesa. Insomma, da un lato noi sentiamo dentro che Dio esiste e vorremmo amarlo, ma non accettiamo di far parte di una chiesa perché temiamo – in questo modo – di perdere la nostra libertà (ed in parte abbiamo ragione). Allora ci rifiutiamo di andare al tempio – e visto che Dio non ti telefona – finiamo col dimenticarci di Lui (e quindi col mettere in dubbio la Sua esistenza).
Come uscire fuori da questo dilemma? Meglio Dio o la nostra libertà? Gesù Cristo secondo me, come sempre, ci ha indicato la strada giusta. Ci ha insegnato che si può frequentare ed amare il tempio, senza per questo farsi ingabbiare dalle sue regole. Si può credere alle splendide verità che il tempio ci tramanda (i c.d. dogmi di fede), e nello stesso tempo – di fronte ai suoi altri “insegnamenti” (vedi sàbati, omosessualità ed altro) – sentirsi liberi: MAI però di fare del male agli altri.
Frequentare la Chiesa allora significa certo amare il Papa (ecco il vero significato del bacio dell’anello), ma non venerarlo. Predicarne l’infallibilità in campo di fede (i dogmi, che sono pochi) ma non necessariamente condividerne tutti gli altri “insegnamenti” (bensì solo quelli che effettivamente tutelano l’uomo). Insomma se sei intelligente, puoi vivere la religione in maniera tutt’altro che farisaica ed ingabbiante. Gesù Cristo può insegnarti a cercare la via di mezzo tra l’idolatria della religione (sommi sacerdoti) e l’idolatria della libertà (“la legge è dentro di me”), fino a trovare la religione giusta: quella della felicità !
Antonio Di Lieto – BellaNotizia
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