Il migliore amico del popolo
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Non c’è cosa più stupida e scellerata quanto l’avversione che molte volte il popolo, sobillato dagli empi, ha contro il Sacerdote. Per quanto un ministro di Dio possa essere miserabile e deficiente nella sua vita privata, infatti, è sempre il migliore amico del popolo, perché serba per lui i tesori immensi della misericordia e della grazia divina.
Il suo carattere meraviglioso è indipendente dalla sua vita privata e, benché sia mille volte auspicabile che la sua vita risponda al carattere, pure, se ne dissente, non può diminuirne la potenza.
Il rispetto e la generosità del popolo può richiamare efficacemente il Sacerdote alla grandezza della sua dignità, e può costringerlo ad una vita morigerata e santa. Questo è tanto vero, che moltissime volte sono proprio l’esercizio del ministero e il contatto col popolo che santificano i sacerdoti.
I denigratori della Chiesa e dei sacerdoti dicono o s’illudono di operare per zelo, ma in realtà lo zelo di costoro non è sincero, e tendono a segregare il popolo dal Sacerdote, affinché sia tutto per loro. Così fanno i protestanti, i comunisti e simile gente con i popoli cristiani. Fingono di cercare e di volere la salvezza e il benessere del popolo, e in realtà vogliono reclutare proseliti e masse per i loro fini loschi e per disgregare la Chiesa di Gesù Cristo.
Contro queste insidie bisogna combattere con la tenerezza della carità, trattando i fedeli come figli e generandoli sempre, finché non si formi in loro Gesù Cristo. La pazienza, la dolcezza e le buone maniere sono un mezzo efficacissimo per conquistare il popolo, e il popolo che in fondo è sempre buono, rimane disarmato di fronte ad un sorriso paterno, ad un atto di generosità, ad una cortesia o ad una gentilezza.
Don DolindoRuotolo
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