Lo Spirito di Dio con noi
Questo articolo è stato già letto972 volte!
Lo scorso anno, Domenica 9 Giugno, nella Chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Fornaci, vicinissima alla Città del Vaticano, ho vissuto un’ esperienza che mi ha aiutato a rivedere il mio cammino spirituale e che mi ha mostrato la pazienza e la perseveranza che Lui ha usato per sopportarmi fino ad oggi.
Sono andato su invito di Antonella Iasi, un’ amica che mi voleva presente alla Cresima dei suoi gemelli. Durante la celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Ianonne (uno degli ausiliari del Papa per la diocesi di Roma), il Vescovo, nella sua omelia, ha detto che con la cresima, il cristiano diventa un “adulto e testimone” di Cristo nella Chiesa. Mi sono messo, quindi, ad osservare i candidati a questo Sacramento della Confermazione: erano ragazzini di 13/14 anni! Riflettevo e dicevo: ma quali adulti, quali testimoni possono diventare questi ragazzi se neanche sanno che cosa è il Sacramento che stanno per ricevere! Erano ragazzi irrequieti e distratti, anche in Chiesa; forse pensavano ai regali che avrebbero ricevuto dai parenti, dai padrini e dagli amici… che ne potevano sapere della Cresima! Non riuscivo a capire come quei ragazzi potessero essere considerati già adulti e testimoni nonostante la loro ignoranza e l’inconsapevolezza riguardo a ciò che stavano per ricevere. Man mano che questi ragazzi si avvicinavano ad uno ad uno al vescovo, questa domanda martellava la mia mente. Dal profondo del mio cuore sentivo che davvero lo Spirito Santo scendeva su ognuno di loro. Questa sensazione mi metteva tanta inquietudine: “Come possono essere testimoni questi ragazzi? Vedi come stanno in Chiesa! Ridono, scherzano come se fosse passata la loro curiosità.”
Ad un tratto venni riportato indietro nel tempo, all’anno 1977, anno in cui sono stato cresimato a soli undici anni e, con mia sorpresa, scoprii che ero tale e quale a questi ragazzi, forse anche peggio! All’età di undici anni che ne sapevo dello Spirito Santo! Non sapevo assolutamente nulla circa ciò che avevo ricevuto. Ricordo che quel giorno, il 27 Marzo 1977, eravamo in tanti, ragazzi e ragazze, candidati a ricevere la Cresima. Avevamo un Padrino e una Madrina unici per tutti quanti. Non ricordo quello che Mons Mark Unegbu mi diceva mentre mi cresimava, l’unica cosa che ricordo è che quando mi avvicinai al Vescovo, il padrino gli disse: “Cajetan Anyanwu” e sentii il vescovo che mi diceva delle cose, mentre mi cresimava, cose che compresi molti anni dopo quando mi trovai io stesso a preparare i miei ragazzi per la cresima. Capii che il Vescovo in quel momento mi stava dicendo: “Cajetan! Ricevi lo Spirito Santo che ti è stato dato in dono” e io dovevo solo rispondere “Amen” poi continuava “la Pace sia con te” e io: “E con il tuo Spirito.”
“Oh mio Dio!” dissi a me stesso, “Perché stai scoprendo che ciò che conosci come ‘la Vita di Dio nel cammino della mia Vita’, ora non è altro che la scoperta di ciò che è stato già depositato in te grazie allo Spirito Santo ricevuto nella Cresima?”. E’ vero, dunque, quello che diceva San Paolo: ” Mentre eravamo nell’ignoranza Cristo morì per i nostri peccati.” Capii che la mia conoscenza di Dio
era soltanto la scoperta di Lui che viveva e operava già in me, anche se non lo conoscevo. Pensai, compresi ed apprezzai molto Sant ‘Agostino che dopo la sua conversione diceva: ” Tardi ti amai! O Bellezza antica ma sempre Nuova. Ero lontano da te mentre tu eri in me. Ora che ti ho conosciuto, il mio cuore non trova più riposo se non riposa in te”. Il mio amore, dunque, è la risposta all’amore di Colui che sentivo già dentro alla mia vita: era proprio Lui che mi ha amato per primo e mi ha donato la Sua vita che ora vive in me.
Che devo fare adesso che lo Spirito Santo mi ha fatto scoprire il Suo cammino nella mia vita? Devo assolutamente vedere e conoscere come mi ha amato, come si è messo a mia disposizione per poter essere amato, ma soprattutto in che modo io mi sono messo a Sua disposizione, non come voglio io, ma come vuole Lui. Prima di dare la mia vita a Dio, devo conoscere come Lui ha donato per primo la Sua Vita per me. Riflettevo sulla mia testardaggine e resistenza, ho capito che devo essere paziente e perseverante con gli altri come lo è stato e continua ad essere lo Spirito Santo nei miei confronti. Quante cose giustificavo prima, mentre ora le vedo sbagliate! Quante cose pensavo che fossero sbagliate e invece le scopro ora giuste! Quante cose mi legavo al dito, mentre scopro ora che avrei dovuto scioglierli già da molto tempo questi nodi! Quante posizioni ritenevo giuste e ora vedo sbagliate! Quanto ci tenevo a mettere al primo posto le cose materiali e ora scopro invece che è pericoloso per la mia vita e per la mia salute spirituale vivere con questa convinzione! Quanti litigi fatti nell’ignoranza ed ora mi ritrovo a vergognarmi di aver litigato così stupidamente! Quante cose per me erano sciocche mentre ora le riconosco valide e necessarie per la mia vita!
O Spirito Santo, con che cosa devo ringraziarti per la tua pazienza e perseveranza verso la mia povera e misera persona? Tu, invece di giudicarmi e condannarmi alla disgrazia e alla distruzione, pazientemente mi istruivi alla conoscenza della vera vita. Quante volte mi sono ribellato contro di te e tu non mi hai mai abbandonato? Tu parlavi e io deridevo le cose che dicevi per il mio benessere materiale e spirituale, ma tu mi guardavi pazientemente, con amore, sapendo ciò che era veramente utile e necessario per me. Ora che la tua bontà ha voluto farmi vedere il percorso che hai fatto nella mia vita, aiutami ad avere pazienza e perseveranza nei confronti degli altri come l’hai avuta tu con me, affinché gli altri possano sperimentare la gioia e la pace interiore che, con il tuo amore fedele e misericordioso, hai voluto donare a me peccatore, ma amato e cercato da Dio! Amen
Padre Gaetano
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.