Gesù Buon samaritano
Questo articolo è stato già letto1774 volte!
“Il dottore della legge, volendo giustificarsi, disse ancora a Gesù: ‘Ma chi è il mio prossimo’ E Gesù rispose: ‘Un uomo scendeva da Gerusalemme verso Gerico quando incappò nei briganti. Questi gli portarono via tutto, lo percossero e poi se ne andarono lasciandolo mezzo morto.Per caso passò di là un sacerdote, vide l’uomo ferito e passò oltre dall’altra parte della strada. Anche un levita passò per quel luogo, anch’egli lo vide e scansandolo proseguì. Invece un samaritano che era in viaggio vi passò accanto, lo vide e ne ebbe compassione. Gli si accostò, versò olio e vino sulle sue ferite, e gliele fasciò. Poi lo caricò sul suo asino, lo portò a una locanda e fece tutto il possibile per aiutarlo. Il giorno seguente tirò fuori due monete, le diede all’albergatore e disse: ‘Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più lo pagherò io al mio ritorno’ “.
Questa Parola noi l’abbiamo già esaminata per un verso ma oggi il Signore ci mette davanti questa che è una parabola che il Signore ha voluto raccontare. E, proprio per entrare subito nel vivo, oggi non parleremo della carità o dell’aiuto fraterno o dell’aiuto del prossimo ma parleremo di Colui che si è fermato a raccoglierci per strada. Che è il Signore Gesù.
Il Signore Gesù ci è passato accanto…. e guardate che questo dolore, queste ferite, questo malessere che noi ci siamo portati per tanto tempo nel cuore altri lo hanno visto, anche persone pie, anche persone che dovevano in qualche modo intervenire, anche persone buone, ma nessuno si è fermato per curare questo malessere. Nessuno, fratelli e sorelle. Nessuno si è fermato davanti a me che ero stato prima di tutto derubato.
La prima cosa, prima di incontrare il Signore, a noi era stata derubata che cosa? la gioia. Avevamo perso la gioia… la speranza! La pace! E questo il nemico l’ha fatto non direttamente ma con il peccato… il peccato ha operato questa “ruberia” nella nostra vita, è venuto a derubarci quello che era nostro, quello che il Signore ci aveva dato come dono prezioso: la Sua speranza, la Sua visione, la Sua gioia, la Sua pace.
Prima ci ha derubato fino all’osso dei nostri beni, poi ci ha “menato”, ci ha percosso… e noi eravamo, oltre che poveri e derubati, malmenati … da che cosa? Dal nostro peccato. Perchè il mio peccato era ferita per la mia vita, erano delle lamine che entravano nel mio cuore e continuavano a ferire una persona già derubata, già povera! Come si dice: piove sul bagnato… Noi già eravamo in una condizione negativa, derubati… e anche percossi e feriti! E poi … abbandonati.
Questa è la mia storia, questa è la nostra storia, fratelli e sorelle.
Se noi non ci rendiamo conto che Gesù ha fatto questo e che noi eravamo in questa situazione… tutti noi, ciascuno di noi ha avuto questa esperienza di essere stato in qualche modo malmenato, derubato e abbandonato.
E nessuno, anzi … la cosa peggiore… non è che non se ne sono accorti … qualcuno se n’è anche accorto accanto a noi, anche i nostri cari, chi ci vuole bene, anche chi ci ama, anche quelli della nostra famiglia… ma non hanno potuto fare niente. Perchè quello di cui eravamo stati derubati non era un bene materiale. La guarigione da queste ferite non era qualcosa che loro potevano operare, se l’avessero voluto. E poi anche che qualcuno non si è proprio interessato di questo.
E allora dobbiamo sapere per certo che noi siamo stati raccolti per strada… perchè altrimenti noi pensiamo: ma io ero già santo, io ero già una persona per bene.
Anche se noi eravamo già persone che frequentavamo la Chiesa, noi abbiamo fatto l’esperienza di renderci conto che eravamo nelle tenebre. Che il peccato aveva la maggior forza e il maggior potere sulla nostra vita e non il Signore. E’ vero o no? Le tenebre vincevano su di noi! Le tenebre ci avevano derubato di ogni cosa! Se noi non facciamo questa verità e diciamo: io ero già santo, anche prima di fare questo cammino, noi facciamo un torto al Signore … perchè non è questa, la verità. La verità è che noi eravamo schiacciati, feriti, lontani, nelle tenebre, lasciati, abbandonati.
Ma il Signore era in viaggio. Questo dice la Scrittura. Gesù era partito… ma da tanto tempo prima!! … si era messo in viaggio, sapeva che arrivava il giorno che noi eravamo lì per terra, stramazzanti … e voleva incontrarci… …. allora lui si è premunito e ha detto: fammi partire, parto con un po’ di preavviso in modo che io voglio proprio incontrarlo nel momento in cui lui sarà nel momento più basso della sua vita, quando lui sarà ferito…dove nessuno lo guarderà, dove nessuno lo aiuterà, dove nessuno lo consolerà…
IL SIGNORE si era messo in viaggio per venirci a cercare! E Chi è che ci è venuto a cercare, fratelli e sorelle? Anche se la voce può essere quella di un fratello o di una sorella che ci ha detto: vieni a pregare! vieni a lodare! Ma non è lui, non è lei … era IL SIGNORE che si era messo in viaggio! E sono sicuro che questo episodio è l’unica volta in cui noi abbiamo permesso di aiutarci. Perchè Lui tante volte ha incrociato la nostra strada e noi non Gli abbiamo permesso.. Abbiamo detto: no, non mi sono fatto niente, non ho bisogno di nessuno, no: sto bene.
Abbiamo detto così al Signore perchè da mò che Lui stava cercando di incontrarci!! E ha cambiato strada 100 volte per incontrare noi!
Ma questa volta che noi eravamo veramente a terra, veramente nelle tenebre, veramente lontani da Lui, Lui è venuto di nuovo ad incontrarci. E veramente la Scrittura ci dà due indicazioni potenti, potentissime! Dice che Lui si fermò e si chinò su di lui: “Gli si accostò”.
L’esperienza che noi abbiamo fatto e che forse ci ha convinto a fidarci del Signore è che dopo che Lui si è messo in viaggio ed è venuto da noi, quindi la Scrittura che dice: “Sono Io che ho scelto voi, sono Io che vi sto cercando..” Lui si è accostato e la prima cosa che è successa nella nostra vita è che noi, per la prima volta, pur tutti feriti, pur tutti ancora malandati, abbiamo sentito che Dio era vicino. Non era più lontano, non era più un’idea… non era più solo un Credo: io sono cattolico e allora credo in questo, mi hanno insegnato a credere in questo… la mia famiglia mi ha insegnato questo. Non era più questo! Era che, improvvisamente, questo Dio che adoravamo senza conoscere, che volevamo conoscere o che Lo servivamo così per tradizione, si è fatto vicino, si è accostato a noi e noi Lo abbiamo sentito.
Cosa ci ha convinto a farci curare dal Signore? Cosa ci ha convinto il primo giorno che siamo entrati nella comunità a rimanere? Noi abbiamo sentito la Sua presenza. E’ la presenza del Signore che ci ha convinto.
E’ stata una presenza non che ci ha schiacciato, non che si è imposta dicendo: “Adesso ci sono Io e tu fai quello che dico Io”. Ma è stata invece una presenza che semplicemente stava accanto a noi con tutte le nostre ferite. Non ha detto: “Rivediamoci tra un po’, quando sarai un po’ più guarito, un po’ più purificato”.. no, Lui stava accanto a noi, in questa preghiera, con tutte le nostre ferite… e questo ci ha sconvolto… perchè se il Signore poteva amarci così come eravamo.. allora questo Amore aveva un valore grande! Allora questo Amore valeva!
E questo ci ha “squagliato”, ci ha innamorati di Gesù… ci siamo sentiti amati da feriti, da abbandonati, da percossi, da derubati. E quello che la Scrittura dice dopo non è casuale… perchè Gesù non usa queste parole a caso ma le usa in modo potente!
Cosa ha fatto il Signore dopo che si è fatto sentire da noi? La prima cosa ha versato olio sulle nostre ferite. E voi sapete bene che cos’è quest’olio! E’ lo Spirito!
Noi siamo entrati in questa comunità e abbiamo cominciato a sentire una presenza di Dio e poi questa presenza dello Spirito che veniva come a lenire queste ferite. Erano arrossate, erano tagliate, erano con tante escoriazioni… eppure quest’olio ci dava pace. E ancora eravamo malati! Ancora eravamo schiacciati! Ancora stavamo sulla strada quando è successo questo! Ma Lui ha cominciato a versare l’olio del Suo Spirito. E questa è stata una cosa meravigliosa perchè per chi ha una ferita che gli brucia mettere un unguento che te lo fa passare… dà un grande sollievo.
Non eravamo cambiati, ancora… eravamo gli stessi, con la stessa testa, ma Lui ha versato olio per guarire le mie, le nostre ferite e consolare il nostro cuore. E poi ha versato vino: il Suo Sangue. Il Suo Sangue, il Suo Corpo.
Queste due medicine potenti che il Signore ha usato sono state l’inizio della nostra guarigione: lo Spirito e il Sangue, lo Spirito e l’Eucaristia. Lo Spirito e il Suo Corpo e il Suo Sangue. Sono state le medicine più potenti che hanno cominciato a operare.
Queste ferite si cominciarono a richiudere e noi abbiamo cominciato ad essere guariti. E chiaramente non è che queste medicine noi le abbiamo usate una volta e adesso possiamo farne a meno! Ogni tanto abbiamo altre ferite, ogni tanto il peccato ancora viene a derubarci … come stasera. Stasera noi ci siamo resi conti che avevamo “imbarcato” una cosa che non ci apparteneva: asprezza, sdegno, ira, clamore, maldicenza. Non volendo, non sapendo… però ce l’avevamo! Oppure sapendo e volendo.. ma ce l’avevamo!
Allora ogni tanto il Signore deve ancora usare queste medicine potenti per la nostra guarigione: il Suo olio e il Suo Sangue: il Suo Spirito e il Suo Sangue.
Sono necessari… Noi non possiamo essere guariti… Fino all’ultimo giorno della nostra vita senza lo Spirito di Dio e senza il Sangue di Gesù e senza l’Eucaristia noi non possiamo guarire.
Ma la cosa più stupefacente è che Lui ci ha caricato sul Suo asino.
Ora, quando il Signore è entrato in Gerusalemme, è salito sopra un asino…. quello era il Suo posto. Il posto di Gesù, quello che la Scrittura diceva: “Ecco il tuo re viene, mansueto, cavalcando un puledro d’asina”… quello era il posto. Gesù cosa ha pensato di fare? Di toglierSi dal Suo posto… e di metterci noi.
Questo ha pensato di fare. E ancora eravamo con i pensieri lontani da Dio. Ancora non eravamo convertiti! Eravamo solo feriti. Lui ha detto: “Non solo Io comincio a guarirti ma Io ti dò quello che ho meritato per te: il mio posto”. E ci ha fatto salire sul Suo asino. Noi eravamo come Gesù che entrava trionfante in Gerusalemme. Ma eravamo noi! Il posto di Gesù su quell’asino ce l’ha dato e l’ha riservato per te, per me.
Quindi vedete che in tutta questa operazione ancora Lui non ci ha detto di cambiare.. neppure una virgola. Non ci ha detto di lasciare il peccato… neppure per un istante. L’Amore di Dio è diverso dal nostro amore.
Noi avremmo detto: “Adesso ti metto un cerotto però mi raccomando: la prossima volta non ti fare derubare, non ti fare malmenare, mi raccomando!” Noi avremmo fatto così. Avremmo dato però avremmo voluto un riscontro. Lui ha invece cominciato a lavorare su di noi senza nessun riscontro, senza nessuna risposta. Anzi ci ha dato il Suo posto, che era quello sul Suo asino: il posto migliore.
E poi, ultimo gesto, e di questo ne abbiamo già parlato… Ultimo gesto… ci ha portato in una locanda. Che è la … comunità. La comunità è la locanda del Signore! La comunità è il luogo dove noi finalmente saremo completamente guariti. Completamente liberati. Cominceremo a cambiare vita, a cambiare mentalità….. e vedete che ha affidato la nostra cura ad altre persone, altri fratelli e altre sorelle. Lui ha parlato col locandiere e ha detto: “Abbi cura di lui… pago Io per lui… anzi ho GIA’ pagato per lui! Ma se vuoi Io ti rifonderò ancora di più, quando RITORNERO’ “.
Allora, lo abbiamo detto tante volte… la comunità è la locanda dove il Signore ci ha accolto e dove all’inizio eravamo nel reparto di quelli che erano malmenati e percossi, poi una mano cominciava a funzionare e allora abbiamo cominciato ad alzare questa mano per accogliere l’altro o per mettere la medicina ad un altro che era vicino a noi… Poi abbiamo cominciato ad usare il piede che ci cominciava a funzionare …e poi siamo diventati noi stessi guarigione e operatori di questa locanda per gli altri. E così il Signore continuerà a fare.
Allora vedete che in questa Parola, fratelli, ci sono dei segreti di Gesù nella nostra vita. Se noi non riconosciamo quanto è stato tenero l’Amore del Signore, quanto è stato particolare! Tutto questo venirci a cercare e mettersi in viaggio, accostarsi a noi che eravamo ancora lontani e nemici. Versare il Suo Spirito… ed eravamo ancora nemici. Versare il Suo Sangue ed eravamo ancora nemici. Darci il Suo posto… ed eravamo ancora nemici! Portarci alla locanda ed eravamo ancora nemici! Qui abbiamo cominciato a diventare amici di Dio.
Allora questo ci apre il cuore a dire: QUANTO, Signore, sono stato amato da Te e quanto Tu continui ad amarmi!!!!! E ci mette in relazione con le due potenti medicine del Signore: lo Spirito e il Sangue… Corpo e Sangue del Signore. Non possono essere sostituiti! Non puoi dire: io oggi mi prendo un’altra cosa… ! Non guarirai. Non possono essere sostituiti nè lo Spirito nè il Corpo e il Sangue del Signore per la nostra guarigione, per la nostra salute. Non c’è un’altra cosa che puoi dire: va bene, mi prendo un po’ d’acqua ed è la stessa cosa… no! Sempre il Signore guarirà le nostre ferite, le nostre percosse e quello che ci hanno derubato… sempre le guarirà col Suo Spirito e col Suo Corpo e Suo Sangue. SEMPRE!
E quindi se ci accorgiamo che manca l’aspirina dentro casa tua … tu cosa fai? Subito te la vai a comprare e ne compri 3 pacchi così dici: quando mi servirà io ce l’ho e la uso!
Se ti accorgi che manca una di queste due medicine o ti accorti che ce n’è poca… una pasticca o due… e allora bisogna che tu le vai a procurare.
La tua vita devi lasciarla guidare dallo Spirito: con la preghiera, con la lode, con la lettura della Parola di Dio, con l’ascolto. La nostra vita dobbiamo lasciarla guidare dalla Presenza Eucaristica: mangiando di questa Medicina, adorando di questa Medicina. Alla Sua Presenza. E noi veniamo guariti e trasformati.
Non vi sembra la storia della nostra vita? Questa è la nostra vita, di ciascuno di noi. Tutti noi siamo stati così guariti, così avvicinati, così accostati, così caricati sull’asino, e così portati alla locanda.
La locanda è importante! Tutto è importante, qui, non si può lasciare niente! Volete levare la locanda? E non saremmo guariti, senza la locanda. Volete levare l’olio? E non saremmo stati consolati! Volete levare lo Spirito, volete levare il Sangue di Gesù? Volete levare che Gesù si è fatto vicino e si è fatto sentire? Non possiamo togliere niente da questo programma di guarigione del Signore.
Allora il mio invito è: guardiamo bene a queste due medicine che non manchino nell’armadietto spirituale della tua vita. E se t’accorgi che manca lo Spirito… invoca lo Spirito, prega lo Spirito, lasciati guidare dallo Spirito, cercaLo, desideraLo, chiamaLo! Se t’accorgi che manca la Presenza Eucaristica … infìlati in qualsiasi chiesa, vai a fare adorazione perchè quella è Medicina! Per il tuo cuore, per la tua anima e per la tua vita.
Non ci deruberanno mai più, se noi abbiamo queste tre medicine! Non ci percuoteranno mai più! E nessuno ci abbandonerà mai più, se noi abbiamo sempre queste Medicine. Amèn?”
Fabio Arlani
Comunità dello Spirito Santo alle Fornaci
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.