Il Purgatorio, secondo le rivelazioni dei Santi – 100°
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Elemosine in favore delle anime purganti – III
Volete, dice S. Agostino, imparare a trafficar bene e a trarre dal vostro denaro copiosi interessi ? Date quel che non potete conservar sempre, al fin di ottenere quel che non potete perdere mai. Infatti l’elemosina, oltre ad essere utile per le anime penanti, ha una virtù preservante tutta speciale per impedire che si cada in Purgatorio o per abbreviare la pena di colui che l’ha fatta, poiché Iddio non si lascia vincer giammai in generosità dalle sue creature, che si mostrarono generose verso le altre. Date e vi sarà dato, è la regola evangelica, ed i fatti ci mostrano la verità di tale efficacia.
S. Pier Damiani narra di un’apparizione avuta da un sacerdote nella chiesa di S. Cecilia in Roma, nella quale vide che mentre in mezzo al tempio, sopra un trono magnifico stava la SS. Vergine circondata da S. -Cecilia, da S. Agnese, da S. Agata e da uno stuolo di angeli e di beati, si presentò in mezzo a quel celeste consesso una povera vecchia ricoperta di sordide vesti, e con sulle spalle un ricchissimo mantello, la quale appressandosi al divin trono, e inginocchiandosi e piangendo, scongiurò la Madre di misericordia ad aver pietà dell’anima di Giovanni Patrizi suo benefattore morto di recente, e che stava soffrendo in Purgatorio crudeli tormenti.
E poiché la SS. Vergine non sembrava commuoversi a tali parole, la vecchierella ripetè per una seconda e poi per una terza volta la sua domanda, ma sempre invano. Allora invocando maggiormente pietà, con dirotto pianto espose alla Vergine come essendo ella in vita una povera mendicante, che nel cuor dell’inverno, coperta da miserabili cenci, domandava l’elemosina sulla porta della basilica a lei consacrata in Roma, un giorno di grande intemperie essendo entrato in chiesa Giovanni Patrizi, ed avendogli essa in nome della Vergine chiesto la carità, egli toltosi dalle spalle il ricco mantello da cui era ricoperto, volle donarglielo.
Supplicava quindi che tanta carità, fatta in nome di lei, meritasse all’infelice Patrizio la sua compassione. A tali parole la Regina delle Vergini, rivolgendo alla supplice uno sguardo d’amore, rispose: “L’anima per la quale tu preghi sarebbe condannata per molto tempo a dure pene per le sue numerose colpe, ma poiché in vita praticò in modo speciale la virtù della carità verso i poveri e la devozione verso di me, voglio usarle misericordia”. E ordinato che le fosse condotto dinanzi Giovanni, eccolo comparire fra una schiera di demoni che lo tenevano incatenato, e, pallido e sfigurato come uomo straziato da acuti dolori, fermarsi davanti al trono della celeste Regina, la quale impose ai demoni di lasciare all’istante il loro prigioniero, affinchè andasse a congiungersi al coro dei beati che la circondavano.
Ubbidirono essi, e la visione disparve, insegnando così a quel buon sacerdote il gran merito dell’elemosina e la sua efficacia nel preservare e liberare le anime dal Purgatorio (S. Pier Damiani, opusc. XXXIX, capo 4).
Padre Pietro Louvet
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