La preghiera del Sacerdote
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La fede viene meno nel popolo quando il Sacerdote non prega per i fedeli con vero spirito di sollecitudine e di responsabilità. L’Ufficio divino è la grande preghiera che fa per la Chiesa, e non può essere riguardato come un peso fastidioso, da relegarsi nei momenti oziosi della giornata o nei residui di un tempo speso per le occupazioni della vita, o peggio, quando al declinare del giorno si è vinti dalla stanchezza e si cade nel sonno.
Il Sacerdote deve riguardare l’Ufficio come un dovere principale del suo apostolato per il mantenimento e per la preparazione della fede. E non solo l’Ufficio, ma deve essere sollecito di pregare Maria SS. intensamente col santo Rosario, e di visitare Gesù Sacramentato amorosamente. La preghiera deve essere accompagnata dalla penitenza. È assurdo pensare ad una vita comoda, soddisfatta e divertita, per essere Sacerdote.
Con questa vita, il Sacerdote cade in pieno nello spirito del mondo, spegne la sua luce ed è sale scipito. Il lusso, le comodità, il desiderio di posti eccellenti o di onori, aprono le porte a satana, che è libero di propagare il suo regno.
Il Sacerdote deve essere apostolo sacrificandosi, perché deve compiere in sé quello che manca alla Passione di Gesù Cristo per illuminare e salvare le anime. Deve predicare la parola di Dio, deve istruire i fedeli, non contentandosi di una sterile e… ostentazione oratoria, ma evangelizzando le anime casa per casa, una per una, facendo conoscere ad esse la grandezza magnifica del mistero di Dio, Cristo in loro, e facendo che vivano veramente da cristiane.
Se i figli delle tenebre fanno così, e portano le anime a perdizione, il Sacerdote non sentirà il dovere di fare almeno lo stesso per salvarle?
E non solo il Sacerdote, ma ogni cristiano, secondo le sue possibilità, deve sentire il dovere di questo triplice apostolato della preghiera, della sofferenza e della parola per promuovere il regno di Gesù Cristo.
La pietà cristiana non può essere egocentrica, non può restringersi a poche pratiche di devozione fatte per propria soddisfazione, e tanto meno può essere indifferente alle offese che si fanno a Dio, ed alla rovina delle anime; la pietà cristiana deve essere apostolica, coadiutrice dell’apostolato sacerdotale.
Per fare questo il cristiano deve sentire il dovere di istruirsi nella fede, almeno conoscendo la dottrina cristiana, ed il dovere di pregare perché la fede si dilati. È, poi, dovere del Sacerdote, dovere strettissimo, formare le anime all’apostolato, dandone loro l’esempio.
don Dolindo Ruotolo
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