Dio farà giustizia a coloro che gridano a Lui
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MEDITAZIONE DEL SANTO CURATO D’ARS
Guardate, figli miei! Il tesoro di un cristiano non è sulla terra, ma è in cielo. Il nostro pensiero deve andare dov’è il nostro tesoro! L’uomo ha un bel compito: quello di pregare e di amare… Voi pregate, voi amate: ecco la felicità sulla terra. La preghiera non è altro che unione con Dio. Quando si ha il cuore puro e unito a Dio, si sente come un balsamo nel cuore, una dolcezza che inebria, una luce che abbaglia.
In questa intima unione, Dio e l’anima sono come due pezzi di cera fusi insieme: nulla può più separarli. È cosa bellissima questa unione di Dio con la sua piccola creatura; è una felicità che non si può capire. Noi non avevamo meritato di pregare, ma Dio nella sua bontà ci ha permesso di parlargli. La nostra preghiera è un incenso che egli riceve con piacere. Voi avete un cuore piccolo, ma la preghiera lo fa più grande e lo rende capace di amare Dio.
La preghiera fa passare il tempo assai rapidamente, e così piacevolmente che non ci si accorge della sua durata. Quando percorrevo la Bressa, al tempo i cui i poveri curati erano quasi tutti malati, pregavo il buon Dio lungo la strada. Vi assicuro che non sentivo il tempo passare. Lo sanno coloro che si perdono nella preghiera come il pesce nell’acqua, perché sono interamente in Dio. Nel loro cuore non vi è via di mezzo.
Oh! Come amo queste anime generose!
San Francesco d’Assisi e santa Coletta vedevano nostro Signore e gli parlavano come noi ci parliamo. Mentre noi, quante volte veniamo in chiesa senza sapere cosa veniamo a farci e cosa vogliamo chiedere! Eppure, quando si va da qualcuno, si sa bene perché ci si va. Alcuni sembrano dire al buon Dio: “Vengo a dirvi due parole per sbarazzarmi di voi”. Penso spesso che, quando veniamo ad adorare nostro Signore, possiamo ottenere ciò che vogliamo, a patto di chiedergli con una fede vivissima.
S. Giovanni Maia Vienney
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