La pedagogia del perdono e della pace
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Uno dei documenti preziosi che ci ha lasciato il Santo padre Benedetto XVI è il bel messaggio “Beati gli operatori di pace”. In questo messaggio si parla di educazione per una cultura di pace che trova impegnate anzitutto le famiglie e le istituzioni civili: «La famiglia è uno dei soggetti sociali indispensabili nella realizzazione di una cultura della pace. Bisogna tutelare il diritto dei genitori e il loro ruolo primario nell’educazione dei figli, in primo luogo nell’ambito morale e religioso […].
Una missione speciale nei confronti della pace è ricoperta dalle istituzioni culturali, scolastiche ed universitarie. Da queste richiesto un notevole contributo non solo alla formazione di nuove generazioni di leader,, ma anche al rinnovamento delle istituzioni pubbliche, nazionali e internazionali».
Più avanti, afferma il papa, emerge «la necessità di proporre e promuovere una pedagogia della pace. Essa richiede una ricca vita interiore, chiari e validi riferimenti morali, atteggiamenti e stili di vita appropriati. Pensieri, parole e gesti di pace creano una mentalità e una cultura della pace, un’atmosfera di rispetto, di onestà e di cordialità».
Benedetto chiarisce che: «Bisogna, allora, insegnare agli uomini ad amarsi e a educarsi alla pace, e a vivere con benevolenza, più che con semplice tolleranza. Incoraggiamento fondamentale è quello di dire no alla vendetta, di riconoscere i propri torti, di accettare le scuse senza cercarle, e infine di perdonare».
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