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Mese di Maggio – 12°

11 Maggio 2013 | Filed under: Devozioni, Meditazione P. Muzzarelli, Mese di Maggio
     

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Dodicesimo giorno

IL PECCATO DEL CRISTIANO – Che cosa può fare Dio per il nostro bene? Forse neppure noi sappiamo dirlo. Se ci invita con la misericordia, noi continuiamo a peccare, speran­do nella sua bontà. Se ci fa capire il rigore della sua giustizia, continuiamo a peccare, sperando nel suo perdono. Se usa la dolcezza, lo offendiamo? se ci rimprovera, lo offendiamo. Chiediamo perdono guar­dando il Crocifisso, e poco dopo riapriamo le sue ferite con i nostri peccati. Ci comportiamo con tanta ingratitudine, e forse anche con cattiveria, che nep­pure noi riusciamo a comprendere il perché fino in fondo.

È difficile sapere cos’altro può fare il Signore per salvarci. Ci ha regalato la vita per farci conosce­re la sua bontà, ci ha portati nella sua santa chiesa, ci ha dato ispirazioni per spronarci, sacramenti per fortificarci, esempi per incoraggiarci, avversità per richiamarci al dovere. Noi abbiamo peccato, e Dio poteva punirci una volta per tutte: invece ci ha per­donati. Con molti si è mostrato solo giusto; con noi è sempre stato anche misericordioso. Ha fatto di tutto per riportarci sulla via della salvezza, e noi facciamo di tutto per resistere alla sua grazia.

È difficile trovare qualcosa che Dio non ci abbia ancora dato per salvarci. Per noi si è lasciato uccidere, ha versato il suo sangue, ed ora ci offre se stesso nell’Eucarestia. Non sappiamo neppure noi che cosa chiedere di più al Signore per non peccare. Eppure quando facciamo il male, nel fondo del no­stro cuore, ci lamentiamo sempre di Dio. Bisogna proprio essere ciechi per non vedere che ci avviarne verso l’infelicità per sola nostra colpa.

E davvero grave la colpa dei cristiani che pecca­no, perché abusano della grazia. Inoltre, offendendo Gesù, fanno torto anche a Maria. La Madonna ha desiderato con tutto il cuore la salvezza degli uomi­ni; l’ha sollecitata con la preghiera; ha collaborato con Gesù alla salvezza del mondo e tanto ha soffer­to, specialmente sul Calvario, per la redenzione del genere umano. Perciò chi offende Dio con il pecca­to, si dimostra ingrato e crudele anche verso Maria. Chi offende il Figlio, addolora anche la Madre. Il cristiano che rende inutile la passione di Gesù, di­sprezza anche il dolore di Maria.

E davvero grave la colpa di chi si rende indegno della misericordia divina. Per un capriccio, per una passione, per il fascino effimero di cose vane, di struggiamo l’opera di Gesù e di Maria. Gesù e Maria ci vogliono felici in ciclo e noi, sedotti dall’orgoglio, rinunciamo a quel dono e ci incamminiamo verso l’inferno.

Preghiamo la Madonna perché ci ottenga da Dio il perdono di una colpa tanto grave, perché ci attiri a sé e ci porti alla conversione del nostro cuore, dimenticando le nostre ingratitudini. Maria non si dimenticherà mai di noi.

ESEMPIO

Girolamo Emiliani era un nobile patrizio venezia­no che a quindici anni, contro il parere della madre, si arruolò nell’esercito di Venezia. Era stato educato cristianamente, ma sotto le armi aveva dimenticato le pratiche religiose, e si era abbandonato ad ogni genere di vizi. Aveva trent’anni quando gli fu affidata la difesa del castello di Quero. Si battè coraggiosamente, ma sopraffatto dal numero dei nemici, fu fatto prigio­niero e incatenato in carcere.

Il pensiero della possibile imminente morte lo stava angosciando, quando ripensò al passato e gli tornò alla mente una immagine della Madonna da­vanti alla quale aveva spesso pregato da bambino. Esaminando la sua coscienza, si rese conto del male che aveva commesso; pentito, si rivolse a Maria ri­fugio dei peccatori, chiedendo conforto e aiuto. Allora la Madonna comparve al prigioniero.

“Alzati – gli disse – Sei libero… Esci tranquilla­mente perché nessuno te lo impedirà”. Così detto, scomparve. Girolamo guardò le cate­ne spezzate che gli avevano legato le mani e i piedi, e le raccolse. Gli si spalancarono davanti le porte del carcere, uscì inosservato e andò a Treviso, dove de­pose le catene accanto ad un altare della Madonna. Da quel momento cominciò per lui una nuova vita: da soldato di Venezia si trasformò in soldato di Cri­sto. Diventò sacerdote, fondò l’ordine religioso dei Comaschi per occuparsi degli orfani, e oggi lo vene­riamo sugli altari come santo.

Con l’aiuto della Madonna, saremo anche noi li­berati dalle catene del peccato, avremo la grazia di una sincera conversione, e potremo riparare al no­stro passato con una buona vita.

FIORETTO

Andiamo in una chiesa, facciamo una visita alla Madonna, e preghiamola di ringraziare suo Figlio per tutti i favori che ci ha concesso.

GIACULATORIA

Vita dolcissima – speranza mia salve, purissima – Vergine Maria.

PREGHIERA

O Maria, siamo stati ingrati verso il Signore, tra­scurando la sua grazia e i suoi favori. Riconosciamo di meritare la punizione divina; ma tu, che sai farti sempre ascoltare da Gesù, chiedi per noi il perdono e la conversione. O Maria, non ci abbandonare. Pre­ga per noi, perché possiamo vivere in pace in questo mondo e ottenere la salvezza nell’altro. Amen.


     

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Tu ci hai dato un modello di vita
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aiutaci, o Padre buono,
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l'amore, la pace e la gioia.
Fa' che la nostra vita,
sia profondamente contemplativa,
intensamente eucaristica
e vibrante di gioia.
Aiutaci a rimanere insieme
nella gioia e nella sofferenza
attraverso la preghiera familiare.
Insegnaci a vedere Gesù
nei membri della nostra famiglia
specialmente nelle loro difficoltà.
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rendere i nostri cuori miti ed umili
come il suo e possa aiutarci
a compiere i nostri doveri familiari
in modo santo.
Possiamo amarci
come Dio ama ognuno di noi,
ogni giorno sempre più,
e possiamo perdonarci le offese
come Dio perdona le nostre.
Aiutaci, o Padre buono,
a prendere ciò che ci dai
e a darti tutto ciò che ci chiedi
con grande gioia.
O Immacolato Cuore di Maria,
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S. Angelo Custode,
rimani sempre con noi,
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AMEN

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